Camaguey 29/1/2007 - E.M.Leon www.granma.cubaweb.cu

 

Tra le rotaie volano

gabbiani di ferro 

L'ingegno di un collettivo ha recuperato e rianimato mezzi di trasporto ferroviario e risparmiato, all'economia, migliaia di dollari  

 

 

 

Quarantatre anni dopo avere impugnato il suo primo attrezzo, Enrique Rosales Rumbaud, si dispiace solo che quella tradizione corporativa che anticamente i genitori trasmettevano ai figli — tanto quanto l'altezza, il colore degli occhi o la forma del naso — sia diminuita in questa città, il secondo porto ferroviario cubano dopo la capitale. 

 

"Anche a me é successo. Io ho due figli: una femmina in Camagüey ed un uomo a L'Avana, e nessuno ha preso il cammino dei treni", dice tra il realista ed il rassegnato. 

 

Ma non c'è pessimismo nelle sue parole. Senza alzare troppo la vista dal complesso lavoro che esegue, il meccanico afferma con orgoglio che la sua officina di riparazione di locomotive, il Mario Aróstegui, è la migliore del paese. I suoi argomenti verrebbero soli, ad ogni treno. 

 

 

BATTAGLIA DI FERREE IDEE 

 

 

La Battaglia di Idee ed il settore delle ferrovie sono in stretta relazione. Il programma dei programmi cominciò ad eseguirsi, in questo ramo, nel 2005, con l'obiettivo fisso: bloccare il deterioramento del parco trainante. 

 

"In quell'anno — rivela a Granma Alfredo Morales Cabrera, il direttore di queste officine — riparammo 35 locomotive russe, più della metà del saldo nazionale. Già nel 2006, con un parco più alleviato,  ne riparammo 17 che superarono il 50% di quanto fatto a Cuba". 

 

Tra le soluzioni una emerge per la dimensione dei lavori perché quando si presentò davanti agli specialisti del paese una sfida apparentemente irraggiungibile, in Camagüey, qualcuno disse : "Io propongo...! " e la soluzione apparve. 

 

 

UN ALSTOM NEL TRAGITTO 

 

 

Sembrava che i locomotori Alstom Dm-11, anche conosciuti come Gabbiani, fossero venuti a Cuba per ricevere sepoltura e proprio qui hanno avuto una nuova vita. La storia è interessante: prodotti da accordi tra paesi europei, alla fine sono rimasti senza mercato e mani amiche hanno posto, 16 di loro, in rotta verso Cuba. 

 

Molto moderni e computerizzati, i locomotori avevano un problema: lo scartamento — larghezza tra le rotaie — era superiore a quella impiegata  a Cuba; per metterli in uso si richiedeva il cambiamento degli assi. Le migliori offerta, d'importazione, esigeva 18500 dollari circa per pezzo quando l'ingegnere meccanico di FerroCuba Carlos Sanz Guerra, a capo di una squadra di professionisti e tecnici di ACINOX e l'Università di Camagüey, propose fare gli assi nell'officina agramontino. 

 

"Il progetto fu accettato — commenta Sanz — per la fiducia che si ha in queste unità. Qui fabbrichiamo i gioghi a partire da assi di locomotive sovietiche smantellate. Facciamo in due pezzi quello che si é originariamente concepito come unico, ma la coincidenza della briglia con l'asse è esatta; le prove ultramagnetiche lo conferma: la qualità è ottima". 

 

Il primo "entrato in funzione" di questi locomotori autonomi, che con orgoglio cominciarono a camminare il passato 13 agosto, ha percorso più di 50000 chilometri, portando tra L'Avana e Moron, tra Camagüey e L'Avana, una notizia molto concreta: per ogni veicolo, la coesione di umili lavoratori ha risolto con 10000 pesos cubani quello che, in moneta liberamente convertibile, sarebbe costato quasi il doppio.  

 

Dopo questo, altri due sono usciti proprio nell'anniversario dello sbarco del Granma ed un mese dopo un' altra coppia, mentre il sesto saluterà, col suo fischio di esordio cubano, il Giorno del Lavoratore Ferroviario, il 29 gennaio. Le aspirazioni puntano a completare, nel 2007, fino all'undicesimo di detti ingegni, stimati ognuno in 1200000 dollari.  

 

Per quella data, 700 uomini e donne  metteranno in servizio, da questa stessa unità, una locomotiva Tem 15 che anch'essa aiuterà a crescere, in un settore chiave, l'economia e la società cubana. 

 

Questa gente semplice sa che il popolo aspetta dal trasporto più che locomotive, più che caselli, più che treni... ed acquista la sua parte di biglietto per questo viaggio. In ciò la tradizione incontra, tra le rotaie, il suo ritorno; Enrique Rosales, il rispettato meccanico, si confessa un innamorato del ferro eche, quando ascolta il fischio di una locomotiva, si gira e la ammira, come se fosse una bella donna.