6 giugno 2007 -
D.F.Mexidor
www.granma.cu
Fidel nella battaglia
di
sempre
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La presenza del Comandante in Capo Fidel Castro
martedì sugli schermi della
Televisione Cubana, ha riempito di soddisfazione e
allegria gli abitanti dell’arcipelago.
Visibilmente
recuperato e con un buon stato d’animo, lo abbiamo visto di
nuovo immerso nella battaglia di sempre, dialogando con il
conduttore della Mesa Redonda (Tavola Rotonda), Randy Alonso.
Sono stati più di 50 minuti di conversazione,
durante i quali il leader
CUBA,
IL RITORNO DI FIDEL
07/06/2007
M.Castagnedi www.radiocittaperta.it |
A dieci mesi dal
ricovero in ospedale, il 3O luglio dell'anno scorso, con
immediata operazione (la prima) all'intestino per
diverticolosi emorragica, Fidel Castro e' tornato a
ripresentarsi ufficialmente, per ora solo in Tv, in una
trasmissione-intervista di un'ora andata in onda ieri,
martedì 5 giugno, nello spazio pomeridiano-serale
dedicato solitamente alla "mesa redonda informativa".
Castro era apparso anche sabato alla tv cubana, ma solo
per un minuto con pochissime parole nel salutare il
segretario del PC vietnamita Nong Duc Manh al termine di
un viaggio in America latina. Martedì invece una intera
ora a conversare col giornalista Randy Alonso. E' un
evento, la prima apparizione piena, ripetiamo, dopo
dieci mesi di malattia. Prima di entrare in ospedale
l'estate passata, Castro aveva presieduto a Cuba la gran
festa nazionale del 26 luglio. Fu una giornata molto
dura per un ottantenne dato che Fidel inaugurò alle 7
del mattino la manifestazione nella città di Bayamo e
alle 11 della sera parlava ancora nella città di Holguin.
Poi la sparizione ospedaliera interrotta da qualche rara
foto nelle visite di Chavez all'Avana. Molti aspettavano
Castro il 2 dicembre alla enorme e straordinaria
manifestazione nella plaza de la revolucion de La Habana
(era il 50 anniversario dell'arrivo a Cuba dal Messico
del Granma con i suoi 82 guerrilleros rebeldes nel
1956), ma invano. Non si sapeva, ma allora Fidel stava
nel momento più critico, era stato operato più volte,
rischiato la peritonite, perso 22 chili, veniva
alimentato da 4 mesi solo per via endovena. Poi da
gennaio era iniziato il lentissimo recupero. Anche lo
scorso primero de Mayo molti attendevano una sua
comparsa en la plaza davanti a oltre un milione di
persone, ma Castro non e' ancora fisicamente del tutto
pronto per ripresentarsi in pubblico. Oggi pesa 80
chili, e' ancora magro per i suoi 187 centimetri di
statura, si sta alimentando normalmente e attende ancora
per il suo ritorno completo tra il suo popolo. Per ora
veste la tuta bianco-rosso-blu della nazionale olimpica
cubana. Quando tornerà in mezzo alla gente lo farà
indossando la sua famosa uniforme verde-olivo dei
combattenti della Sierra Maestra. Quando? Non si sa. E'
possibile per il prossimo 26 luglio, un anno dopo la
malattia, forse prima, a sorpresa, come talvolta gli
piace fare. Per ora, da un paio di mesi, Fidel si e'
trasformato in giornalista coi suoi otto articoli che
hanno fatto il giro del mondo e nei quali ha dimostrato
la sua perfetta lucidità mentale e la consueta acutezza
dell'analisi politica, economica e sociale del panorama
mondiale non lesinando attacchi al" più potente impero
della storia" e ironie su Bush, definito dall'ex
presidente Jimmy Carter " il peggior presidente che
abbiano mai avuto gli Usa". Fidel ha iniziato la
conversazione con qualche incertezza, poi ha parlato con
brillante prontezza ( e' un "diesel" si e' sempre
osservato, che si scalda col ritmo) ha annunciato che
farà altre piccole tavole rotonde in tv, ma e' un fatto
che il "vecchio leone del Caribe" ha dimostrato ancora
una volta di avere sette vite e di star vincendo
l'ennesima battaglia. La sua salute e' travagliata da
tempo. Anche nel gennaio '98, al tempo della visita a
Cuba di Papa Woityla, non era proprio in formissima. Nel
2001 ebbe un piccolo svenimento sotto il sole terribile
del giugno tropicale, nell'ottobre del 2004 una sera
nella plaza Che Guevara a Santa Clara mentre si
festeggiava il diploma di 20mila giovani infermiere e
infermieri, scivolò su un gradino e cadde fratturandosi
il ginocchio e la spalla. Si fece sollevare e terminò la
cerimonia prima di farsi ricoverare in ospedale. Quella
caduta e frattura di Castro fu famosa, poiché fioccarono
nel mondo dichiarazioni molto dure contro di lui. "Non
gli facciamo certo gli auguri" -dissero in molti negli
Usa e nel vecchio continente, e la commissaria europea
signora Loyola de Palacio arrivò a una dichiarazione di
puro odio: "spero che Castro muoia!" (ma- per la cronaca
- quella maledizione non ha portato fortuna alla povera
signora, scomparsa il Natale scorso). Anche il super
terrorista Posada Carriles non ce l'ha fatta con Castro,
quando nella cumbre ibero-americana del novembre 2000 a
città di Panamà girava con otto chili di esplosivo C-4
progettando di far saltare in aria un'aula
dell'università dove Fidel era atteso. Da agosto 2006
governa Cuba suo fratello Raul (che ha appena compiuto
76 anni) e che e' accanto a Fidel dal 1953 ai tempi del
primo assalto alla caserma Moncada e che con lui ha
condiviso prigione, esilio e battaglie. Tornando al
contenuto della trasmissione tv, Fidel ha parlato a
lungo del Vietnam, della straordinaria ripresa odierna
del paese asiatico. Ha ricordato l'invasione giapponese
del Vietnam negli anni 30 e 40, la guerra vinta contro
il colonialismo francese nei 50 e la guerra vinta contro
l'aggressione statunitense ( che e' costata al popolo
vietnamita oltre 4 milioni di morti). Ha ricordato anche
di un suo viaggio nel 73 in Vietnam sotto le ultime
bombe americane. Poi ha commentato con stupefazione dei
mille feriti negli scontri di Rostock e ha criticato i
G-8 rinchiusi in un albergo-prigione blindato da un muro
lungo vari chilometri, così come ha ancora denunciato il
progetto-etanolo per fare combustibile dal mais
aumentando così ancor più la fame di varie centinaia di
milioni di poveri nel terzo mondo. "L'attuale sistema
politico-economico dominante oggi nel mondo e'
insostenibile -ripete Fidel Castro- e può mettere in
pericolo la stessa specie umana". Dopo l'intervista la
tv cubana ha trasmesso il documentario " Da Hanoi a
Hiroshima" del regista Roberto Chile sul viaggio di
Castro in Vietnam ,Cina, Malaysia e Giappone nel
febbraio 2003. Citiamo qui in conclusione due sequenze
simboliche del filmato, opposte tra loro, una scanzonata
e allegra, una solenne e triste. Nella prima Fidel
conversa col vegliardo e leggendario generale Giap che
guidò il Vietnam. Giap dice a molti e a Fidel (che con
la traduzione all'inizio non capisce). " A volte mi
dedico alla sera alla meditazione, e spesso mi viene
alla mente …Varadero.. Varadero….quando feci un viaggio
laggiù!" Quando tutti capiscono bene, scoppia una
generale e fragorosa risata. Poi, alla fine del
documentario, la scena toccante e drammatica di Fidel a
Hiroshima davanti all'olocausto nucleare del 1945 contro
indifese con la frase che scrive nel libro al museo
della tragedia atomica : " Che non torni mai più ad
accadere una simile barbarie". Questa la cronaca del
"ritorno di Fidel" sulla scena, per ora provvisoriamente
solo in tv. La stampa italiana in questi mesi ha un pò
interrotto i consueti attacchi diretti contro Fidel
portati da anni su tanti giornali. Ma con un Fidel che
e' di nuovo vivo ( e dato per finito da tanti nei mesi
scorsi) magari riprenderanno gli attacchi giornalistici
contro di lui oltre a quelli consueti di disinformazione
contro Cuba ( vedi la ormai famosa "Sindrome-Nocioni").
Ma Fidel dimostra di avere sette vite. E' un gigante
della storia.
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della Rivoluzione ha incentrato il
suo intervento sulla recente visita del segretario generale
del Partito Comunista del Vietnam, Nong Duc Manh, che ha
definito “eccellente”; la conversazione di quasi tre ore tra i
due, così come i progressi della nazione asiatica, dopo il
risanamento delle ferite di guerra e delle distruzioni. Un
paese dalla “millenaria cultura”, ha detto.
Fidel ha ricordato con emozione le sue visite
in Vietnam ed ha messo in risalto l’essenza di un popolo
eroico che ha saputo crescere e migliorarsi. Nei suoi commenti
ha precisato che “è meraviglioso quel che stanno facendo
nell’educazione”.
Ha poi riferito che in questa fase del suo
recupero una delle cose che ha imparato è stata ingerire
alimenti più bilanciati, aggiungendo che per adesso non pensa
di battere il record del giapponese che a 71 anni, due mesi e
due giorni d’età ha scalato l’Everest. “Bisognerebbe
chiedergli che vita ha fatto e di che si è alimentato”, ha
aggiunto.
Ha sottolineato che, nella misura in cui la
gente conosca il valore degli alimenti, “prenderà più
coscienza per resistere alla tirannia mondiale (...)
Quest’invenzione di utilizzare gli alimenti come materia prima
(per produrre combustibili) è veramente orribile”.
Ha menzionato anche il summit del G-8 in corso
in Germania, esprimendo che è stata incredibile la reazione,
le manifestazioni generate dalla riunione e dalla presenza del
presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. “Guarda che
accoglienza gli hanno riservato” e ha segnalato la crescita
della coscienza mondiale sui pericoli dei cambiamenti
climatici.
Per i prossimi giorni “ho molti temi da
affrontare” ha detto, ribadendo che per quanto riguarda la sua
salute “sto facendo quel che adesso devo fare, non c’è nessun
segreto, più chiaro di così non si può parlare”.
Il presidente cubano, quasi alla fine del
dialogo, ha detto che “questa è la prima ‘Mesita’ Redonda,
vediamo come andranno le cose”, ha commentato sorridente. “C’è
materiale sufficiente” per altri spazi e ha scherzato dicendo
di essere vestito più o meno “come un calciatore”.
Come parte della trasmissione speciale è stato
mandato in onda il documentario Da Hanoi a Hiroshima, di
Roberto Chile, dell’Ufficio delle Pubblicazioni del Consiglio
di Stato, sull’ultima visita di Fidel allo sviscerato e
fraterno Vietnam nel 2003, occasione in cui ha visitato anche
Malaysia, Cina e Giappone.
Le agenzie di notizie hanno cominciato a
trasmettere ancora prima della conclusione del programma. La
tv CNN in spagnolo ha offerto vari frammenti dell’intervista.
La spagnola EFE ha emesso un dispaccio nel quale si commenta
che Fidel ha parlato vivacemente, mentre le televisioni in
lingua spagnola di Miami hanno interrotto la loro regolare
programmazione per offrire dettagli sull’avvenimento.
Venezolana de Televisión e TeleSUR hanno
trasmesso a reti unificate la Mesa Redonda e integralmente il
dialogo di Fidel. Uno dei principali motori di ricerca di
Internet, Google, conteneva più di 746 articoli relativi al
tema in chiusura di quest’edizione. La AFP ha riassunto con un
titolo: Il Comandante starà con noi ancora a lungo, dicono i
seguaci di Fidel dopo l’intervista in TV.
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