24 ottobre 2007 - www.granma.cu (AIN)

 

Il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque ha

detto che il modello democratico cubano è

davvero popolare 

 

“Il sistema elettorale cubano è davvero popolare, è quel che noi cubani abbiamo stabilito esercitando il diritto di scegliere il nostro modello democratico”, ha affermato il ministro degli Esteri, Felipe Pérez Roque, dopo aver votato.

 

“Oggi la festa è del popolo e non del denaro”, ha ricordato ed ha sottolineato che i candidati si eleggono per il rispetto che ispirano nella comunità e per il loro apporto all’opera collettiva, non in virtù di promesse demagogiche.

Riferendosi alle caratteristiche del processo elettorale cubano, il ministro ha detto che i candidati sono stati proposti nelle assemblee popolari con un’ampia partecipazione di popolo e non di macchine elettorali, come avviene in altri luoghi.

 

“Per candidarsi come presidente negli USA ci vogliono almeno 200 milioni di dollari, mentre nel nostro modello gli eletti si possono revocare, se non esercitano in maniera soddisfacente la loro missione.  Il popolo controlla in continuazione la loro gestione...

 

Questo è un sistema fondato sulle idee di José Martí, il  nostro Eroe Nazionale, per costruire una Patria con tutti e per il bene di tutti.

 

“Il modello cubano non è perfetto, ha detto ancora il Ministro Pérez Roque, che ha segnalato il lavoro dei delegati al governo dei quartieri, con le pressioni dovute agli anni del periodo speciale, la mancanza di risorse per dare soluzioni.

 

“I delegati a volte pagano anche il prezzo di lentezze e di errori dei funzionari di governo” ha sottolineato.

 

“Per questo la gente rispetta tanto i delegati”, ha ricordato, citando le responsabilità di coloro che sono stati eletti e ai quali toccherà poi nominare i candidati delle altre istanze di Governo.

 

“Sono orgoglioso come milioni di cubani per questo sistema”, ha dichiarato  Felipe Pérez Roque, e nè il blocco né le pressioni o le aggressioni hanno riportato quella politica fraudolenta che ci gli Stati Uniti ci vogliono imporre.

 

Il presidente Bush annuncerà nuove misure contro Cuba, ma tutti i suoi piani falliranno, come le macchinazioni per far arrendere per fame e malattie il nostro popolo”, ha dichiarato.

 

“Il prossimo 30 ottobre si vedrà se la comunità internazionale appoggia il blocco o il nostro diritto alla libertà e indipendenza” ha concluso, riferendosi al sostegno della stragrande maggioranza delle nazioni nell’Assemblea Generale della ONU.

 

24 ottobre 2007 - J.D.N.Peñalver www.granma.cu (AIN)

 

 

Carlos Lage: il popolo di Cuba

 

propone ed elegge

 

 

Il popolo a Cuba elegge e propone i suoi candidati ha affermato il vice presidente  Carlos Lage Dávila nel collegio elettorale numero 1 della circoscrizione 92 di Plaza de la Revolución, dove ha votato, con tutta la sua famiglia domenica mattina presto.

 

Lage ha spiegato che un elemento basilare delle elezioni nell’Isola è che i candidati sono proposti della popolazione e che questo non esiste nel sistema borghese di democrazia rappresentativa, dove i candidati sono proposti dalle cupole dei partiti.

 

“Oggi più di otto milioni di cubani stanno votando”, ha segnalato Lage, che si è dichiarato orgoglioso di questa ampia partecipazione democratica.

 

“Le elezioni e la democrazia a Cuba sono un problema d’essenza e non di apparenza. È un atto che non viene preceduto da una città con tutti i muri coperti da manifesti e foto di candidati sorridenti, ma da biografie di persone proposte dal popolo”.

 

Dopo aver segnalato la forte presenza di candidati donne e giovani, Lage ha detto che i delegati del Poder Popular svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo della Rivoluzione e che questo compito molto spesso è duro e difficile, perchè sono loro che stanno con la  popolazione e ascoltano i problemi e le difficoltà e devono aiutare e risolverle, spiegare quando non sono possibili le soluzioni immediate...

 

I delegati non hanno un orario di lavoro, ma sono a disposizione 24 ore al giorno per gli elettori e sono un anello indispensabile nella catena rivoluzionaria e dobbiamo essere loro molto riconoscenti.  

 

Lage ha anche detto che il presidente Fidel sta bene e si dedica a un compito fondamentale, forse il più importante in questo momento: quello di formare coscienze su problemi e realtà del mondo, sulla giustizia del nostro sistema sociale e della nostra lotta.

 

Alle sette di mattina di domenica 21 ottobre i 37.749 seggi del paese hanno cominciato a ricevere gli elettori dei 15.236 delegati, tra i 37.328 candidati proposti per formare le 169 Assemblee Municipali del Poder Popular, cioè i governi locali.