Il cantautore cubano Pablo
Milanés ha ricevuto dalle mani dello
scrittore colombiano Gabriel García Márquez la medaglia Haydée
Santamaría in riconoscimento alla sua importante e attiva
partecipazione allo sviluppo della cultura del nostro paese e
ai suoi rapporti con la Casa delle Americhe.
"E’ la prima volta che impongo
una decorazione a qualcuno più giovane di me", ha detto
sorridendo Gabo, il cui arrivo a Cuba è coinciso con il
festeggiamento mondiale del suo 80° compleanno, dei 40 anni
trascorsi dalla pubblicazione del suo imprescindibile romanzo
Cent’anni di solitudine e i 25 dal ricevimento del Premio
Nobel della Letteratura.
García
Márquez, il cinema e Cuba
• Gabo, Birri, Gutierrez Alea,García Espinosa,
Domenico Modugno: gli allievi di Cesare Zavattini
PL – Una retrospettiva di
films basati in opere del Premio Nobel colombiano del
1982, Gabriel García Márquez, patrocinata dalla
Fondazione del Nuevo Cinema Latinoamericano, presieduta
dall’autore di "Cent’anni di solitudine" si sta
svolgendo all’Avana in occasione del 80º compleanno
dello scrittore.
La sala Glauber Rocha, di
questa istituzione, situata nella villa dell’Avana dove
il regista cubano Tomás Gutiérrez Alea ha girato il suo
lungometraggio "Los sobrevivientes", nel 1978, è la sede
del ciclo.
Tra i films "Cartas en el
parque", "Fábula de la bella palomera", "Me alquilo para
soñar", "Un domingo feliz", "Milagro en Roma", "Yo soy
el que tú buscas" e "Con el amor no se juega".
Gabriel García Márquez è
sempre stato appassionato al cinema e una prova è la
quantità di pellicole a cui è vincolato, che forse
superano la sua opera narrativa.
Ne 1951 Gabo ha studiato
nel Centro Sperimentale del Cinema di Roma, a Cinecittà,
con la tutela di Cesare Zavattini assieme all’argentino
Fernando Birri, ai cubani Tomás Gutierrez Alea e Julio
García Espinosa e all’italiano Domenico Modugno,
divenuto famoso come cantante. Tra i films di cui ha
scritto la scanaggiatura ci sono "Tiempo de morir", di
Arturo Ripstein; "María de mi corazón", di Jaime
Humberto Hermosillo e "En este pueblo no hay ladrones",
de Alberto Isaac.
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Non è un caso che Gabo abbia
accettato di decorare il trovatore. Sono intimi amici. Molti
hanno ricordato che il Nobel ha prestato la sua voce per la
presentazione dell’album doppio Pablo querido, forse la più
esigente antologia condivisa dal cantautore e dai suoi
colleghi.
La medaglia, conferita dal
Consiglio di Stato, è stata consegnata durante una cerimonia
intima svoltasi nella Casa delle Americhe, alla quale hanno
partecipato il ministro della Cultura Abel Prieto e il
presidente dell’Istituzione, il poeta Roberto Fernández
Retamar, che ha definito l’omaggio un "atto di elementare
giustizia per i sacri rapporti di Pablo con la Casa ed in
particolare con Haydee Santamaría".
"Quest’atto costituisce un
omaggio ad una persona che ho amato e rispettato con
l’orgoglio di aver potuto condividere i suoi lavori e i suoi
giorni. Perciò sono felice che il suo nome e, ancora di più,
il suo spirito splenda per tutti noi", ha sottolineato Pablo
ringraziando per il riconoscimento.
Alla fine della serata l’autore
di L’amore ai tempi del colera ha detto a questa giornalista
di sentirsi "molto felice di essere qui. È una gioia poter
essere tutti gli anni così frequentemente qui a Cuba". Ha
assicurato di non poter restare più tempo per il suo ampio
programma di viaggi. "Me ne vado subito perchè devo andare a
festeggiare qualcuno che compie 80 anni in Colombia", ha
commentato con malizia.
Subito dopo ha incoraggiato i
giovani scrittori cubani "a scrivere, ma non fate niente di
falso e abbiate pazienza. All’inizio uno si sente molto
scoraggiato ma col tempo i risultati arrivano e vanno
crescendo".
"Non do niente che serva da
titolo", ha detto infine ridendo.