10 novembre 2007 - www.granma.cubaweb.cu

 

Mi scuso per eventuali involontari errori nella traduzione che sono

da attribuirsi esclusivamente alla mia scarsa conoscenza della lingua

 

 

Di fronte all'avversità:

 

convertire i rovesci in vittorie


 

Oggi il paese affronta decisamente le conseguenze di un'altra scossa della natura. Le torrenziali piogge delle ultime settimane nella regione orientale — solo paragonabili con quelle che accompagnarono nell' ottobre 1963 il devastante ciclone Flore che inondò l'oriente cubano e causò circa 1200 vittime — ci lasciano uno scenario avverso nel terreno socioeconomico e mettono, un'altra volta, a prova l'interezza e solidarietà del nostro popolo.

L'entità dei danni è grande: abitazioni, stabilimenti, strade, linee ferree, ponti, coltivazioni, pali e costruzioni elettriche e le comunicazioni sono state fortemente colpite dalle successive precipitazioni e l'importo delle perdite si stima, in maniera preliminare, in 499 milioni di dollari.

Nonostante tutte le precauzioni e le misure adottate, in modo deplorevole si é persa una vita umana nella provincia di Granma, all'attraversamento, violando un divieto, di un fiume in piena.

La risposta della direzione del paese é stata immediata. Dal primo istante, con le piogge che hanno preceduto la tormenta tropicale Noel, sono rimasti attivati i Consiglio di Difesa Municipali e Provinciali.

Un'altra volta il compito principale é stato preservare vite a qualunque prezzo. I quadri del Partito, degli organi del governo, l'Unione dei Giovani Comunisti, e le organizzazioni di massa, dai primi momenti si sono offerti con abnegazione e spirito di sacrificio ad affrontare questa situazione, prolungata nel tempo, perché ci sono stati municipi del paese dove é piovuto negli ultimi due mesi, ciò che ha acutizzato la tormenta Noel.

I lavori di riscatto e salvataggio hanno incluso importanti mezzi e personale delle nostre Forze Armate Rivoluzionarie. Con elicotteri, carri anfibi, camion ed altre risorse sono state sfollate migliaia di abitanti residenti in luoghi di maggiore pericolo e difficile accesso.

È degno sottolineare l'organizzazione ed interazione che é prevalsa in tutte le province fortemente colpite, questo a permesso evacuare preventivamente e nel processo di acutizzazione della situazione decine di migliaia di persone, preservandole dalle inondazioni provocate dai fiumi traboccati e la necessario apertura di molti canali e dighe.

La cooperazione dei cubani é arrivata alla sua espressione più alta nei municipi e province che hanno accolto i disastrati garantendo loro: i locali per abitare, come l'attenzione medica e distribuzione di alimenti, perfino in molti casi aule estemporanee affinché i bambini non perdessero le lezioni. Un'elevata cifra di famiglie hanno ricevuto, nelle loro stesse case, i vicini che correvano rischi, degna espressione che nei nostri uomini e donne imperano i più nobili sentimenti di fratellanza.

È la stessa dimostrazione di altruismo che altrettante volte ha oltrepassato le nostre frontiere. Non dobbiamo dimenticare che il flagello degli uragani Georges e Mitch per i Caraibi e l'America Centrale, nel 1998, generò un Piano Integrale di Salute senza precedente nel mondo, mediante il quale, in nove anni, migliaia di medici e tecnici cubani hanno prestato esemplare ed effettivo aiuto ai paesi colpiti.

Nuovamente si conferma l'utilità di aver ottenuto uno sviluppo idraulico, sostenuto dal Comandante in Jefe Fidel Castro dopo il passaggio del ciclone Flore, grazie alla costruzione di canali, dighe e microdighe. La capacità di contenere 48 milioni di metri cubi d'acqua esistente allora, è oggi moltiplicata più di 130 volte. In questi momenti quella accumulata a livello nazionale dai bacini artificiali supera gli 8000 milioni di metri cubi con un riempimento del 92,2%, fatto senza precedenti e che dimostra l'efficacia e solidità di questo sistema che ha permesso, durante più di 40 anni, di preservare decine di migliaia di vite.