30 agosto 2007 - O.Vazquez www.granma.cu

 

 

Nomination ai Grammy Latini
Silvio tra i cantautori

 

 

Se di qualità reali si tratta, l’album Érase que se era di Silvio Rodríguez, sin dalla sua presentazione l’anno scorso, ha attirato l’attenzione unanime del pubblico e la critica, fatto che non è passato inosservato ai votanti che hanno determinato la scelta dei dischi nominati ai Premi Grammy 2007, resa nota ieri negli Stati Uniti.

 

Silvio tra i cantautoriNella categoria di Miglior Album di Cantautore figurano anche due grandi rivali: il disco 12 segundos de oscuridad dell’uruguaiano Jorge Drexler, quello del tema del film Diario de motocicleta sulla giovinezza di Che Guevara; e il brasiliano Caetano Veloso con un album intitolato C, l’iniziale del suo nome.

 

Il dominicano Juan Luis Guerra, con cinque nomination, Ricky Martin e Calle 13, tutti e due portoricani, sono a capo dell’elenco con 4 nomination ai premi che verranno consegnati il 9 novembre a Las Vegas.

Érase que se era è un disco doppio con brani composti da Silvio tra 1968 e 1970 che a maggioranza non sono stati registrati prima.

 

Nel momento di argomentare perchè un disco di questo tipo, il cantautore ha spiegato: "Questo disco è nato dalla mia insistenza a coprire un vuoto; un altro pagamento al mio debito con l’accumulo di esperienze che mi ha portato a Días y flores. Allora scrivevo ogni giorno, a un ritmo superiore alle mie possibilità di mostrare quanto fatto. Quindi, molte canzoni restavano inedite. Alcune le ho cantate solo una volta, altre mai".

 

L’anno scorso il Grammy Latino nella categoria di Miglior Album di Cantautore ha nominato un disco di altro grande della canzone cubana: Pablo Milanés.

 

Evidentemente questa è una categoria nella quale si analizzano con preferenza i contenuti e il profilo artistico degli autori, invece delle ripercussioni nel mercato come capita in altre.

 

Musicisti cubani nominati negli ultimi anni sono stati impossibilitati di partecipare alla premiazione data la politica ostile del governo di Bush che denega i visti e attenta sistematicamente allo scambio artistico tra i nostri popoli.