12 giugno 2007 - M.Hernandez www.granma.cu (AIN) |
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La diversità
culturale contro
i modelli
colonizzatori Da lunedì il V Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo
"L’impero sta cercando di imporre un abbagliante e alienante modello colonizzatore fatto passare come cultura globale, che cerca di trasformarci in un gregge planetario docile e acritico", ha messo in risalto il vice ministro della Cultura cubano, Rafael Bernal, inaugurando lunedì il V Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo, al quale partecipano più di 700 intellettuali, ministri della Cultura e personalità di 65 paesi.
Durante la sessione iniziale del foro, presieduta dal vicepresidente del Consiglio di Stato e da Abel Prieto, ministro della Cultura, entrambi membri del Burò Politico, Bernal ha invitato a riflettere "profondamente su quel che ci corrisponde fare oggi a favore della cultura che dobbiamo far arrivare in eredità alle future generazioni, la quale non può sostenersi sui messaggi carichi di frivolezza e mediocrità trasmessi dalle grandi televisioni del mondo".
Intervenendo nell’appuntamento, che si svilupperà fino al prossimo 14 giugno nel Palazzo delle Convenzioni della capitale cubana, la rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), Catherine Stenou, ha manifestato che "in un mondo sempre più interconnesso, dove i codici culturali si allacciano e affrontano quotidianamente, il rispetto della diversità culturale è una strada fondamentale per arrivare ad un’armonia globale".
"L’UNESCO lotta perchè venga riconosciuta la diversità culturale ed i vincoli che la pongono in seno all’umanità, per ottenere la pace in tutto il mondo", ha affermato Stenou.
Un solido sostegno a queste asserzioni è venuto dall’intervento del famoso etnologo cubano Miguel Barnet, presidente della fondazione Fernando Ortiz, che ha rivolto un appello al dialogo tra le società ed ha sottolineato la necessità di applicare il concetto di diversità culturale per proteggere il patrimonio delle nazioni di fronte alle strategie predatorie della globalizzazione neoliberista.
La Tomba Francese e la Banda Concertistica della scuola di musica Alejandro García Caturla, hanno dato dimostrazioni della ricchezza della cultura popolare cubana per chiudere la prima giornata di questo evento.
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11 giugno 2007 - A.Martinez www.granma.cu (AIN) |
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A Cuba esperti del mondo per il Congresso su Cultura e Sviluppo
Le prime delegazioni, soprattutto dell’America Latina e dei Caraibi, che parteciperanno con i loro ministri della Cultura ed esperti al V Congresso internazionale Cultura e Sviluppo, si trovano nella capitale cubana.
L’appuntamento, che riunirà più di 600 personalità, accademici e promotori, ha un programma scientifico che dal 12 al 14 giugno svilupperà circa 8 fori simultanei di discussione, che hanno come argomento centrale la diversità culturale.
Lunedì sarà la giornata inaugurale dell’evento preceduta, di primo mattino, da corsi e incontri pre-congressuali a cura di specialisti cubani, riguardanti il patrimonio culturale immateriale, l’identità e la diversità musicale, il sistema di insegnamento artistico e lo sviluppo culturale, tutti a partire dall’esperienza cubana.
La prima edizione dei congressi di Cultura e Sviluppo fu nel 1999 e ogni due anni il tema centrale è sempre stato il ruolo della cultura nella società, fatto che ha dato solidità e riconoscimento internazionale a questi appuntamenti.
L’importanza di questo 5º incontro risiede anche nell’opportuno tema scelto per la riflessione, per la situazione attuale delle espressioni artistiche genuine dei popoli in conseguenza delle minacce della cultura globale.
Nel 2005 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, le Scienze e la Cultura (UNESCO) ha approvato l’Accordo sulla diversità e protezione delle espressioni culturali. Quest’anno gli Stati, tra i quali Cuba, hanno cominciato a ratificare la loro approvazione di questi regolamenti.
Detto Accordo, che promuove la protezione della diversità culturale in ogni paese, non è stato approvato dagli Stati Uniti né da Israele.
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