12 giugno 2007 - M.Hernandez www.granma.cu (AIN)

 

 

La diversità culturale contro
 

i modelli colonizzatori
 

Da lunedì il V Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo

 

 

Un atto d’amore e lotta dell’arte plastica cubana per i Cinque

 

15 giugno (AIN) – Una mostra di 26 opere d’arte plastica, create da una ventina di famosi artisti cubani, dedicate ai Cinque Eroi mantenuti ingiustamente prigionieri negli Stati Uniti, ha aperto i battenti nel giorno di chiusura del V Congresso Cultura e Sviluppo.

Lo scrittore Eduardo Heras León, di fronte a centinaia di intellettuali provenienti da 64 paesi, ha detto che le opere esposte illustrano la volontà di servizio dell’arte, allo scopo di contribuire ad aumentare ancora di più la solidarietà degli uomini onesti della Terra per rimuovere la montagna d’ingiustizie eretta contro Cuba.

René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández e Fernando González sono cinque combattenti cubani contro il terrorismo che, infiltrati all’interno della mafia di Miami, cercavano di impedire attentati contro Cuba e all’interno del territorio nordamericano.

La battagliera esposizione, intitolata "Dalla solitudine alla speranza", dispone della creatività di Roberto Fabelo, Eduardo Roca (Choco), Alexis Leiva (Kcho), Juan Moreira, Alicia Leal e Floria Fong, fra gli altri e le loro opere piene di cubanità e patriottismo vanno ad ingrossare un progetto di solidarietà ancora più significativo.

Heras León ha detto alla AIN che queste opere si integrano con i testi di 19 notevoli scrittori e con l’apporto di 10 autori musicali in un CD, il tutto in un libro che, con un titolo simile, verrà pubblicato a breve dalla Editorial Capitán San Luis.

L’editore del testo citato ha detto che nel volume sono state inserite poesie, racconti e testimonianze, alcuni dei quali significativi nella letteratura cubana ed un dossier su ognuno dei Cinque Eroi e sulle loro memorie difensive nel processo.

Sarà un’edizione molto completa, ha messo in risalto Heras, il quale ha sottolineato che si tratta di un’arte emergente che potrà contribuire ad avvicinare sempre più il popolo alla vittoria nella lotta contro l’ingiustizia.

I Cinque combattenti antiterroristi cubani vennero arrestati quasi nove anni fa negli Stati Uniti, sottoposti ad un processo-farsa e condannati. È ancora atteso il risultato dell’appello della Difesa.

"L’impero sta cercando di imporre un abbagliante e alienante modello colonizzatore fatto passare come cultura globale, che cerca di trasformarci in un gregge planetario docile e acritico", ha messo in risalto il vice ministro della Cultura cubano, Rafael Bernal, inaugurando lunedì il V Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo, al quale partecipano più di 700 intellettuali, ministri della Cultura e personalità di 65 paesi.

 

Durante la sessione iniziale del foro, presieduta dal vicepresidente del Consiglio di Stato e da Abel Prieto, ministro della Cultura, entrambi membri del Burò Politico, Bernal ha invitato a riflettere "profondamente su quel che ci corrisponde fare oggi a favore della cultura che dobbiamo far arrivare in eredità alle future generazioni, la quale non può sostenersi sui messaggi carichi di frivolezza e mediocrità trasmessi dalle grandi televisioni del mondo".

 

Intervenendo nell’appuntamento, che si svilupperà fino al prossimo 14 giugno nel Palazzo delle Convenzioni della capitale cubana, la rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), Catherine Stenou, ha manifestato che "in un mondo sempre più interconnesso, dove i codici culturali si allacciano e affrontano quotidianamente, il rispetto della diversità culturale è una strada fondamentale per arrivare ad un’armonia globale".

 

"L’UNESCO lotta perchè venga riconosciuta la diversità culturale ed i vincoli che la pongono in seno all’umanità, per ottenere la pace in tutto il mondo", ha affermato Stenou.

 

Un solido sostegno a queste asserzioni è venuto dall’intervento del famoso etnologo cubano Miguel Barnet, presidente della fondazione Fernando Ortiz, che ha rivolto un appello al dialogo tra le società ed ha sottolineato la necessità di applicare il concetto di diversità culturale per proteggere il patrimonio delle nazioni di fronte alle strategie predatorie della globalizzazione neoliberista.

 

La Tomba Francese e la Banda Concertistica della scuola di musica Alejandro García Caturla, hanno dato dimostrazioni della ricchezza della cultura popolare cubana per chiudere la prima giornata di questo evento.

 

 

11 giugno 2007 - A.Martinez www.granma.cu (AIN)

 

 

A Cuba esperti del mondo per il

 Congresso su Cultura e Sviluppo

 

 

Le prime delegazioni, soprattutto dell’America Latina e dei Caraibi, che parteciperanno con i loro ministri della Cultura ed esperti al V Congresso internazionale Cultura e Sviluppo, si trovano nella capitale cubana.

 

L’appuntamento, che riunirà più di 600 personalità, accademici e promotori, ha un programma scientifico che dal 12 al 14 giugno svilupperà circa 8 fori simultanei di discussione, che hanno come argomento centrale la diversità culturale.

 

Lunedì sarà la giornata inaugurale dell’evento preceduta, di primo mattino, da corsi e incontri pre-congressuali a cura di specialisti cubani, riguardanti il patrimonio culturale immateriale, l’identità e la diversità musicale, il sistema di insegnamento artistico e lo sviluppo culturale, tutti a partire dall’esperienza cubana.

 

La prima edizione dei congressi di Cultura e Sviluppo fu nel 1999 e ogni due anni il tema centrale è sempre stato il ruolo della cultura nella società, fatto che ha dato solidità e riconoscimento internazionale a questi appuntamenti.

 

L’importanza di questo 5º incontro risiede anche nell’opportuno tema scelto per la riflessione, per la situazione attuale delle espressioni artistiche genuine dei popoli in conseguenza delle minacce della cultura globale.

 

Nel 2005 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, le Scienze e la Cultura (UNESCO) ha approvato l’Accordo sulla diversità e protezione delle espressioni culturali. Quest’anno gli Stati, tra i quali Cuba, hanno cominciato a ratificare la loro approvazione di questi regolamenti.

 

Detto Accordo, che promuove la protezione della diversità culturale in ogni paese, non è stato approvato dagli Stati Uniti né da Israele.