Quino conferma a Cuba il suo allontanamento temporaneo dai fumetti
13 febbraio 2007 (PL)
“Non voglio abbandonare i fumetti, ma ho sentito che mi stavo ripetendo nelle mie tematiche e ho scelto di allontanarmi per vedere che succede”, ha detto.
Di fronte al numeroso pubblico che ha riempito la Sala Guillen de La Cabaña, dove si svolge la XVI Feria Internazionale del Libro, Lavado ha detto che “si sente raro per l’assenza della routine di lavoro sospesa dopo 53 anni”.
Nell’occasione sono stati presentati due suoi titoli recenti: “Che presente impresentabile!”, i cui diritti sono stati ceduti alla Casa Editrice José Martí per la pubblicazione nell’Isola e “Todo Mafalda”, della italiana Mondadori.
“Il primo libro ha molto a che vedere con il mio stato d’animo attuale, ha commentato, su come si sta distruggendo il mondo con guerre sterili, omicidi, attacchi alla natura e di fronte alla cosa più preoccupante di tutte: l’egemonia degli Stati Uniti, qualcosa che non si era mai né visto né immaginato sinora. Mafalda, il personaggio che lo ha reso famoso nel mondo è, nonostante i criteri scomodi d molta gente, il disegno di tutto quel che ho fatto. Io sono presente con la mia produzione umoristica da mezzo secolo e Mafalda è esistita solo per 10 anni”, ha segnalato.
L’autore di opere come “A mi no me grite” (1972), “Quinoterapia” (1985), “Humano se nace” (1991) e dei famosi “Quinoscopi” prodotti con il fantastico collega cubano Juan Padrón, ha reiterato che ritornare a Cuba è sempre molto piacevole.
“Sono molto contento di stare qui con i miei amici, in questa magnifica Fiera che mi ha sorpreso per la quantità di bambini che la visitano: è davvero impressionante”, ha sottolineato.
Joaquín Lavado ha iniziato la sua carriera come disegnatore pubblicitario, sino a che nel 1962 il settimanale Primera Plana accettò di pubblicare Mafalda come striscia fissa.
Quel mondo infantile composto da archetipi adulti che rifletteva la classe media argentina divenne cosi famoso che nel 1965 si cominciò a pubblicare ogni giorno nel quotidiano El Mundo.
Il suo lavoro di disegnatore cela anche lavori meno noti, dove dimostra un’immaginazione infinita e un senso dell’umorismo assurdo e surrealista.
Quino ha detto, rispondendo a una domanda, che: “Le idee mi costano sempre molto sforzo, almeno quattro ore come media... vi pare facile produrre un testo intelligente con la rapidità che domandano i lettori?”, ha sorriso terminando la conversazione con il pubblico.
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