5 giugno 2007 - S.Sanchez www.granma.cu |
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I Poeti del mondo hanno firmato il Manifesto dell’Avana
"Convinti che la nostra azione può contribuire a una mobilitazione internazionale delle coscienze del mondo, per la creazione di una sensibilità resistente nella quale l’uomo sia eticamente naturale e conseguente nella lotta contro la guerra, la fame, l’ingiustizia e per preservare la vita sulla terra, la III Giunta Mondiale dei Poeti per la Pace, in difesa dell’Umanità, ha reso noto il Manifesto dell’Avana 2007".
Con la lettura del documento fatta dal noto poeta messicano Juan Bañuelos, è terminato nella sede della UNEAC il XII Festival Internazionale di Poesia dell’Avana al quale hanno partecipato più di cento poeti di 40 paesi, protagonisti di conferenze, letture poetiche, spettacoli artistici in varie sedi della capitale.
Nella strapiena Sala Villena i partecipanti hanno eletto il poeta del Mozambico - leader storico delle lotte di liberazione e membro del Comitato Centrale del FRELIMO - Marcelino dos Santos, per inviare un messaggio al patriota antiterrorista cubano, prigioniero in un carcere nordamericano, Antonio Guerrero, per ringraziarlo di quel che ha mandato al Foro a nome dei Cinque.
"Sommiamo le nostre voci e ci impegniamo ad esigere che sia fatta la giustizia e che siano finalmente liberati", si legge nel Manifesto.
Questa edizione del Festival, dedicata all’Africa e ai Caraibi, ha avuto una buona risonanza in 25 città di Cuba e in 80 del continente, dove sono state realizzate numerose azioni poetiche per migliorare la qualità della vita nel pianeta.
Durante la giornata finale hanno unito la loro grande maestria all’entusiasmo dei presenti in uno spettacolo pieno di tradizioni afro-latino-americane, i gruppi Vocal Obbarian Anlé e Voces Negras; Obbini Batá, De Sandá e il narratore Agustín Montano. Inoltre è stato scoperto un Murale allegorico donato dagli artisti Casiguaya e Yanes. L’Orfeón Santiago con i poeti del Québec José Acquelin, León Guy Dupuis, Bertrand Laverdure, Yannick Renaud y Martin Tétreaut hanno letto versi e l’australiano Kick Patrick ha offerto il suo talento accompagnato dalla pianista Cary Luban.
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31 maggio 2007 - S.Sanchez www.granma.cu |
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La Giunta Mondiale dei Poeti in Difesa dell’Umanità ● Un messaggio di saluto dei Cinque cubani antiterroristi
Recuperare l’essenza della poesia, "apparato respiratorio dell’immaginazione senza la quale l’uomo è un essere invalido e riscattare il pensiero dei popoli", è stata la motivazione della Giunta Mondiale dei Poeti in Difesa dell’Umanità, svoltasi ieri come parte del programma del XII Festival Internazionale di Poesia dell’Avana che, iniziato lunedì nella capitale e in altre città cubane, durerà fino al 2 giugno.
Queste parole, pronunciate dal venerabile poeta messicano Juan Bañuelos – presidente di questa edizione della già tradizionale Giunta –, hanno sottolineato il significato di un’iniziativa che mette in risalto il valore poetico dei paesi dell’Africa e dei Caribi ai quali è dedicato il festival.
Durante l’incontro, presieduto anche dal poeta Alex Pausides, coordinatore del Progetto Sud, che patrocina insieme all’Unione degli scrittori e degli artisti di Cuba (UNEAC) l’evento, da Armando Hart, direttore dell’Ufficio del Programma Martiano e dall’intellettuale mozambicano Marcelino dos Santos, è stato letto da María Eugenia Guerrero, sorella di Antonio, un emozionante e fraterno messaggio di saluto inviato dai Cinque combattenti cubani contro il terrorismo. I partecipanti al Foro hanno denunciato l’immoralità della giustizia statunitense, che libera l’assassino Posada Carriles e mantiene incarcerati questi degnissimi patrioti.
LA POESIA CARAIBICA È LA PROTAGONISTA DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CUBA
Intellettuali dei cinque continenti hanno nobilitato la letteratura caraibica con omaggi a scrittori emblematici dell’area come Jacques Roumain, Aimé Césaire, Pedro Mir e Nicolás Guillén.
I riconoscimenti fanno parte del XII Festival Internazionale di Poesia dell’Avana (FIPH) dedicato all’Africa e alle Isole dei Caraibi, che si riunirà fino a sabato prossimo con la partecipazione di circa 200 bardi di tutto il mondo.
Ricercatori cubani del calibro di Guillermo Rodríguez Rivera, Lourdes Arencibia e Virgilio López Lemus si sono uniti al dominicano Rei Berroa per ricordare queste figure, rappresentanti della migliore tradizione poetica nella regione.
Nicolás Guillén (1902-1989) è stato catalogato da Rivera come "il primo ad avvertire l’importanza del negro e della sua cultura nella tradizione letteraria della Maggiore delle Antille".
"Guillén è il creatore di un nuovo canone di bellezza nella nostra letteratura : il canone caraibico », ha aggiunto l’esperto sottolineando le fondamenta artistiche sulle quali si basa l’opera dello scrittore, imparentate con la tradizione modernista del suo tempo.
La particolare simbiosi dei testi di Pedro Mir (1913-2000) tra rigore estetico e impegno politico è stata trattata da Berroa, che l’approfondì nel libro Cuando amaban las tierras comuneras (1978), una delle sue opere fondamentali.
In conclusione, la traduttrice Arencibia si è inoltrata nel libro del francese Aimé Césaire Cahier d'un retour au pays natal (1939), mentre Lemus ha passato in rassegna l’eredità dell’haitiano Jacques Roumain (1907-1944).
Il FIPH è stato inaugurato martedì con una cerimonia di gemellaggio tra i rappresentanti di vari festival simili a Granada, Svezia, Messico e Washington.
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