La farsa del caso contro

i Cinque patrioti cubani

• La denuncia di Cuba a Ginevra 

 

 

 

Ginevra 29 marzo 2007 -  www.granma.cu (PL)

 

Cuba ha definito una vera farsa la simulazione di processo svolto contro i Cinque patrioti reclusi nelle prigioni degli USA da più di otto anni.

 

L’ambasciatore dell’Isola presso la ONU a Ginevra, Juan Antonio Fernández, ha replicato, parlando ai membri del Consiglio dei Diritti Umani, al rappresentante degli Stati Uniti per il suo intervento dopo le dichiarazioni dei familiari dei Cinque che hanno reclamato l’esigenza di liberare questi Patrioti cubani.

 

“Il processo è stato inficiato da irregolarità e arbitrarietà ed è stato motivato politicamente in una sede ostile agli accusati”, ha ricordato, e inoltre è stata negata la visione dell’80% dei documenti usati per incolparli, come sono stati ostacolati gli incontri regolari con gli avvocati della difesa.

 

Il rappresentante nordamericano ha dichiarato che Miami offriva tutte le  garanzie d’imparzialità nel processo: Fernández ha invece sottolineato che questa città è la più grande tana di banditi e di ladri che esista al mondo.

 

“È un luogo di odio, intolleranza, rifugio di terroristi che passeggiano tranquillamente per le strade e proprio lì rimase sequestrato il bambino cubano Elián González”, ha ricordato Fernández, sottolineando il parallelismo con la situazione dei Cinque patrioti  e il caso Ramírez contro Ashcroft, del 2002, nel quale la Procura fu accusata e il governo statunitense stabilì che a Miami non si potevano giudicare con equità e imparzialità fatti relativi a Cuba.

 

L’insolita  decisione della Corte di Atlanta che ha ratificato la sentenza del tribunale di Miami ha confermato che il processo non si è svolto da una prospettiva di diritto, ma che i Cinque sono prigionieri politici detenuti arbitrariamente e sottoposti a crudeli condizioni di prigionia.

 

“La causa di questi Cinque Patrioti cubani ha generato un’enorme solidarietà e amicizia nel mondo e assieme ai loro familiari tutto il popolo cubano reclama giustizia e non riposeremo sino a quando potranno ritornare a casa, nella loro Patria, perchè noi non abbiamo dubbi: Ritorneranno!”, ha terminato Fernández.