Cuba ha accusato gli Stati

Uniti di sparizioni forzate

 

 

Ginevra 21 marzo 2007 -  www.granma.cu (PL)

 

Cuba ha oggi accusato gli Stati Uniti, davanti alla plenaria del Consiglio dei Diritti umani dell'ONU, di praticare il sequestro sistematico di persone col pretesto di lottare contro il terrorismo.

Nel dibattito vespertino su una relazione che condanna le sparizioni forzate, il delegato cubano, Yuri Galla, ha esposto che l'attuale amministrazione nordamericana è ricorsa a detenzioni arbitrarie e trattamenti crudeli contro le vittime di queste azioni.

Non deve neppure dimenticarsi che gli Stati Uniti, ed in particolare la tristemente celebre Scuola delle Americhe, ha svolto un ruolo chiave nella preparazione del personale responsabile di massicce e flagranti violazioni dei diritti umani.

Riferendosi alle dittature militari imposte e sostenute, in America latina, da Washington durante le decadi scorse, ha puntualizzato che l'assistenza e l'appoggio logistico nordamericano hanno permesso la coordinazione tra i servizi di intelligence regionali.

Questo ha reso possibile lo scambio di informazione e prigionieri come l'operare congiunto per l'eliminazione degli oppositori; é un'espressione probatoria, di questa cooperazione, la ben nota Operazione Condor.

Il delegato cubano, alludendo ai voli e prigioni clandestine operate, nel presente, dagli Stati Uniti, ha affermato che, deplorevolmente, il sequestro di persone in luoghi segreti per successivamente torturarli o assassinarli non appartiene solo al passato.

Cuba concede speciale importanza alla necessità di fortificare gli sforzi internazionali nel combattere le sparizioni forzate o involontarie, mediante azioni e misure che rendano impossibili queste orrende violazioni in qualunque parte del mondo.

Successivamente Gala ha chiesto che il Gruppo di Lavoro del Consiglio continui dando il dovuto seguito a questa questione, sottolineando che l'adozione da parte dell'Assemblea Generale della Convenzione Internazionale, per la protezione delle vittime di questi fatti, ha segnato un importante passo avanti.

Ciò risulta particolarmente significativo per le organizzazioni dei familiari di scomparsi ed altre ONG che, durante tanti anni, hanno lottato e persistito per evitare che questo delitto si perdoni o si dimentichi e si combatta l'impunità.

Gala, in conclusione, ha sostenuto che il suo paese riafferma l'importanza che i responsabili non abbiano il beneficio dell'amnistia, la prescrizione, la scadenza, l'indulto o qualunque misura simile, poiché l'impunità ostacola il prevalere della verità e la giustizia.