Cuba ha deciso di non assistere al
Campionato Mondiale di Pugilato che si celebrerà in ottobre di questo anno
nella città statunitense di Chicago, ha confermato questo mercoledì la
Federazione di questo sport nel paese.
Secondo l'entità, sono varie le ragioni per le quali la Federazione Cubana
di Pugilato (FCB) ha declinato l'invito per partecipare all'evento, uno
dei tre che offrirà le qualificazioni per i Giochi Olimpici di Pechino
2008.
La nota che appare nel giornale Granma, sottolinea che le ragioni più
importanti sono state esposte dal presidente cubano, Fidel Castro, in
alcune riflessioni agli inizi di
agosto. La prima riflessione è stata
pubblicata col titolo La
politica e lo sport e la seconda,
La costanza scritta.
Il mandatario si è riferito alla “diserzione di due pugili cubani durante
i XV Giochi Panamericani che si sono celebrati a Rio di Janeiro, in
Brasile”.
In quell'occasione il dirigente cubano “analizzò meticolosamente il modus
operandi dei gruppi che sono asserviti a uno dei più vili interessi degli
Stati Uniti, con l’aspetto di commercianti, che poi si dedicano al furto
degli atleti”, dice la nota della FCB.
“Non esporremo nuovamente la squadra cubana di pugilato agli eccessi e
alle provocazioni che potrebbero accadere a Chicago, che in questo caso,
essendo territorio nordamericano, sarebbe il luogo ideale affinché
mercanti e trafficanti agiscano liberamente con la totale complicità delle
autorità nordamericane”, aggiunge il documento.
D'altra parte, osserva che “non è affatto assurdo pensare ad un'alleanza
tra mafiosi tedeschi e statunitensi, nel caso del pugilato, rappresentati
in Germania dall’Arena Box Promotion”, la stessa che cercò di contrattare
i due pugili cubani a Rio di Janeiro.
La FCB ha citato anche l'Associazione Internazionale di Pugilato (AIBA) “per
non avere richiesto responsabilità al pugilato professionale in generale
per le continue aggressioni contro Cuba ed il suo sport”.
Cuba, avverte, “è stata esempio di rispetto ed etica in qualsiasi evento
sportivo internazionale nel quale partecipa, così come di solidarietà e
collaborazione disinteressata per lo sviluppo di questo sport in decine di
paesi”.
La nota della FCB chiarisce anche che Cuba non negozia i suoi principi,
che nello sport si incentrano nella pratica sana ed il rispetto degli
ideali più puri dello spirito olimpico.
Allo stesso tempo richiama ad evitare incertezze e pessimismi ed assicura
che i pugili cubani “avranno altre opportunità per ottenere la loro
classificazione in vista delle Olimpiadi Pechino 2008”.
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