24 luglio  2007 - www.granma.cu (ABN)

 

 

GUANTANAMO

Una Corte Federale esige informazioni sui prigionieri

 

 

Una Corte Federale d’Appello ha ordinato al Governo del presidente degli Stati Uniti (USA), George W. Bush, di consegnare alla giustizia tutte le informazioni che permetteranno di determinare se ognuno dei prigionieri di Guantánamo è o meno un combattente nemico.

 

In accordo con una nota di PL, la decisione del tribunale, emessa venerdì 20 luglio, si contrappone alle pressioni del Dipartimento di Giustizia che limita tutti gli appelli da parte dei reclusi, sottoposti a una prigionia indefinita e al margine di ogni assistenza legale.

 

Nella prigione di Guantánamo, territorio cubano occupato dagli USA contro la volontà delle autorità e del popolo dell’Isola, Washington mantiene circa 400 persone detenute quasi tutte dopo l’invasione degli USA in Afganistan, alla fine del 2001.

 

Questi detenuti sono considerati "combattenti nemici", termine usato dall’amministrazione Bush per proibire il diritto a un avvocato e perpetuare la reclusione indefinitamente.

 

La Corte Federale ha riconosciuto la necessità cha ha la difesa di un detenuto di conoscere le informazioni segrete relazionate con il suo cliente, a meno che il governo impedisca l’accesso perchè questi dati sono altamente sensibili, ma in questo caso i data vanno forniti al tribunale e questa opinione è in sintonia con il criterio del sindacato degli avvocati e attivisti per i diritti civili, opposti alla parzialità delle giunte militari che processano i detenuti.

 

Le Corti Militari sono state instaurate nel 2004 come risposta a una decisione della Corte Suprema, che aveva concesso ai prigionieri del carcere il diritto di rispondere alle accuse contro di loro.

 

The Washington Post ha assicurato che il governo Bush continua a danneggiare l’immagine degli Stati Uniti e la loro autorità morale all’estero, mantenendo la prigione di Guantánamo.

 

Il quotidiano ha denunciato in un editoriale i tentativi repubblicani di bloccare ancora una volta i progetti legge che permettono ai detenuti del carcere d’impugnare le accuse contro di loro di fronte ai tribunali nordamericani.

 

"Non si può permettere a nessun governo d’arrestare le persone in maniera indefinita senza dare loro l’opportunità di reclamare di fronte alla giustizia per la loro detenzione" ha denunciato il Post.