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Nazioni Unite 1 marzo 2007 - F.Martin www.granma.cu (WDS) |
La Giunta dell’ONU contro il narcotraffico elogia Cuba |
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Il rapporto sul 2006 emesso dalla sede di questo ente a Vienna, in Austria, rileva, per quel che riguarda il resto delle regioni analizzate, una certa intensificazione delle campagne contro il narcotraffico, ma sottolinea l’esistenza di ostacoli come "la debolezza istituzionale e la corruzione".
L’analisi annuale della JIFE, incaricata di controllare l’adempimento degli accordi internazionali nel settore delle droghe, sostiene che l’America Centrale e i Caraibi "non sono fra le principali zone produttrici di droghe" e neanche consumatrici, visto che in tutti i paesi della regione, tranne in El Salvador, "il livello di abuso delle droghe è relativamente basso". Tuttavia ha esposto che "le organizzazioni di narcotrafficanti utilizzano praticamente tutti i paesi della regione per far passare di contrabbando la droga fabbricata in America del Sud ai grandi mercati dei consumatori (gli USA, il Canada e l’Europa).
Queste rotte vengono utilizzate anche in senso contrario. La Repubblica Dominicana, ad esempio, viene utilizzata per "il re-invio del MDMA (ecstasy) proveniente dall’Europa verso gli Stati Uniti". Nel 2005 sono state confiscate 280.000 tonnellate di questa droga sintetica", segnala il rapporto. Il testo richiama l’attenzione sul fatto che "il contrabbando di armi e munizioni in cambio di droghe impera ancora nella regione".
Permangono anche i problemi sociali causati dalla relazione del narcotraffico con i delitti e i crimini delle bande giovanili (le cosiddette "maras" in El Salvador, Guatemala, Haiti e Honduras). "La debolezza istituzionale e la corruzione minano gravemente gli sforzi dei governi della regione" per risolvere questi problemi, ha avvertito.
Secondo la JIFE, "circa il 90% della cocaina che entra ogni anno nell’America del Nord passa per l’America del Sud" e proprio nei Caraibi "si trova una delle principali rotte del traffico di cocaina verso l’Europa". |