Il Partito comunista della Polonia

reitera la condanna al blocco USA

 

18 gennaio 2007 -  www.granma.cu

 

 

Il rappresentante del presidente del Partito Comunista della Polonia, Parcin Popiuk, in visita all'Avana, ha reiterato la condanna di questo partito al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba da quasi cinquanta anni.

 

In una dichiarazione Popiuk ha anche espresso la solidarietà ai Cinque patrioti cubani imprigionati dal 1998 negli Stati Uniti, perchè si erano infiltrati nelle organizzazioni terroriste che operano nel sud della Florida, responsabili di innumerevoli azioni di violenza contro l'Isola.

 

Il dirigente comunista polacco ha ringraziato per l’accoglienza cubana ed ha sostenuto d’aver constatato che nell’Isola salute ed educazione hanno un'altra dimensione.

 

Parcin Popiuk ha dichiarato che  l'inserimento della Polonia, oggi, nell'Unione Europea, porterebbe più gli svantaggi che vantaggi perchè: “Siamo già dipendenti politicamente dall'Unione Europea e inoltre abbiamo anche aperto economicamente il nostro paese al capitalismo. Non ci sono limiti per gli investitori stranieri che vogliono comprare le nostre terre o le nostre industrie”, ha sottolineato.

 

“Attualmente la disoccupazione in Polonia è del 15%, con più di due milioni di persone senza lavoro. Molti tra i nostri laureati universitari, tecnici e professionisti hanno lasciato la Polonia o svolgono compiti che non sono consoni con la loro educazione e formazione professionale”, ha detto ancora.

 

Popiuk ha osservato inoltre che la privatizzazione di molti servizi sanitari ha reso più difficile economicamente la vita dei polacchi. A proposito dell'entrata della Polonia nella NATO, ha sostenuto che ora il suo paese è militarmente dipendente dagli Stati Uniti.

 

“Quando Washington ha deciso di invadere ed occupare l’Iraq e l’Afghanistan, il governo polacco non ha avuto dubbi sull’invio dei suoi soldati”, ha riassunto Popiuk, che ha anche segnalato come, a livello governativo, il suo paese ha più vincoli con gli Stati Uniti e l'Unione Europea che con qualunque altro Stato.