Hugo Chavez e la riforma

costituzionale

 

 

 

| 11 settembre '07 | www.prensa-latina.it|

 

 

 

Il progetto di riforma costituzionale che é stato lanciato dal presidente venezuelano Hugo Chavez il 15 agosto 2007 ha provocato un'isteria mediatica internazionale senza precedenti. Durante vari giorni, la stampa occidentale si é concentrata in maniera ossessiva su questo evento, dopotutto banale. La proposta consiste nel modificare 33 dei 350 articoli della Costituzione del 1999 (1), ma i mezzi hanno messo a fuoco unicamente un solo punto:

l'Articolo 230 e la deroga del limite dei mandati presidenziali che attualmente sono due (2). La stampa francese, tra le altre, ha denunciato immediatamente la volontà di Chavez di “rimanere al potere” (3) ed ha criticato “la tentazione del potere totale” del presidente venezuelano che vuole “prendere la posizione di leader intoccabile” (4).

È curioso ed ironico contemporaneamente poter osservare come si offende la stampa francese nel vedere Hugo Chavez pretendere un terzo mandato quando in Francia il numero di mandati presidenziali non è limitato costituzionalmente. Così, secondo la Magna Carta francese, il presidente Nicolas Sarkozy potrebbe governare, se rieletto, durante i prossimi trenta anni senza nessun problema. È lo stesso in paesi come Regno Unito, Germania, Italia, Portogallo e la maggioranza delle altre nazioni europee. Questa realtà non ha suscitato mai la minore critica da parte dei mezzi occidentali. Perché quello che è accettabile in Occidente non lo sarebbe per le nazioni del Terzo Mondo? Gli attacchi esalano un tanfo colonialista inammissibile ed illustrano chiaramente la volontà delle multinazionali dell'informazione di satanizzare a qualunque prezzo il governo democratico e popolare del presidente Chavez.

In effetti, la riforma venezuelana, completamente legale, non sarà adottata per decreto. Per prima cosa, deve essere ampiamente dibattuta in tutto il paese. Quindi deve essere approvata dai 167 deputati dell'Assemblea Nazionale. E alla fine, deve sottomettersi ad un referendum popolare (5). Per riassumere, il paese avrà l'ultima parola. Nessuna riforma potrebbe essere più democratica. Inoltre, l'attuale Costituzione permette all'opposizione di partecipare al dibattito e formulare proposte concrete (6). Ma ai detrattori di Hugo Chavez poco loro importa e si sono lanciati ad una campagna di disinformazione a scala mondiale con la complicità dei mezzi occidentali, la Casa Bianca e l'Unione Europea (7).

In effetti, gli oppositori hanno giurato di bloccare a tutti i costi la riforma costituzionale, col pretesto che costituisce una minaccia per la democrazia. Il leader dell'opposizione, Manuel Rosales, che partecipò nel colpo di Stato del 2002, ha denunciato un “colpo di Stato costituzionale” ed annunciato che si oppone al progetto riformatore (8).

Da parte sua Hugo Chavez ha lanciato un appello alla popolazione al fine di lottare contro la propaganda dei mezzi e moltiplicare i dibattiti su scala locale e nazionale intorno al progetto (9). Ha messo anche in guardia contro i tentativi di destabilizzazione che ha orchestrato l'opposizione, responsabile di un sanguinoso colpo di Stato nell’aprile del 2002 e di un disastroso sabotaggio petrolifero nel dicembre dello stesso anno (10). “Sono già incominciate le cospirazioni [...]. Ieri sera ci siamo riuniti fino a tarda notte col signor ministro del Potere Popolare per la Difesa, i membri dell'alto comando militare, il comandante dell'Esercito, della Guardia Nazionale, della Marina; valutando dei fatti, perché hanno già incominciato a circolare ed ad arrivare messaggi alle caserme, [...]. Dietro a tutto ciò c’è la mano della CIA”, ha accusato Chavez (11).

Alla fine ha confermato la sua convinzione che l'opposizione sarà “schiacciata e polverizzata” durante il prossimo referendum consultivo sul Progetto di Riforma Costituzionale (12). Un nuovo trionfo dell'uomo più popolare di America Latina è molto probabile, dal momento che ha già vinto circa dodici turni elettorali consecutivi dalla sua elezione nel 1998.

L'Assemblea Nazionale dovrebbe approvare la riforma nel novembre del 2007, dopo tre mesi di discussioni e dibattiti (13). Il referendum si convocherà in un termine di trenta giorni dopo l'approvazione del progetto (14).

Conviene anche segnalare  che i mezzi, tanto prolissi su questo tema, non si sono trattenuti molto nel resto delle riforme proposte. Oltre all'annullamento della limitazione dei mandati che passeranno da sei a sette anni, è previsto di stabilire un “fondo di stabilità sociale” che garantisce ai lavoratori “i diritti fondamentali come pensioni, ferie, permessi prenatale e postnatale ed altri stabiliti per legge” (15). La durata lavorativa giornaliera si limiterà a 6 ore per un totale di 36 ore settimanali. Si proibirà, d'ora in poi, ai padroni di obbligare i loro salariati a fare gli straordinari. “Lo sfruttamento dei lavoratori” sarà inaccettabile (16).

Inoltre si sopprimerà l'autonomia della Banca Centrale al fine di permettere l'applicazione di sovvenzioni ai programmi sociali. La riforma prevede anche la moltiplicazione dei consigli comunali che svolgeranno un ruolo diretto nella presa delle decisioni per promuovere una democrazia più partecipativa. Si creeranno nuove forme di proprietà, che avranno un statuto cooperativo, senza che si sradichi la proprietà privata. Le terre non produttive si distribuiranno ai contadini. La riforma iscrive “l'interdizione espressa del latifondo” nella Costituzione come la proibizione di ogni monopolio. “Lo Stato si riserva, per ragioni di sovranità, di sviluppo e di interesse nazionale, l'attività di sfruttamento degli idrocarburi liquidi, solidi e gassosi”. Così, non sarà possibile privatizzare le risorse naturali della nazione (17). Tutte queste riforme sono state censurate dai mezzi di comunicazione.

“Questa ambizione di accumulare denaro e beni capitali è una delle cause della perdizione dell'essere umano”, ha dichiarato Chavez, che ha esp ressola sua volontà di edificare una società più giusta (18). Così, dal suo accesso al potere, il presidente venezuelano ha portato a termine riforme sociali spettacolari che hanno migliorato ampiamente il livello di vita della popolazione. Dopo avere ripreso il controllo dell'impresa nazionale petrolifera PDVSA e nazionalizzare i settori petrolieri, elettrici e telefonici, ha sconfitto l'analfabetismo nel 2005, distribuito tre milioni di ettari di terra tra i contadini, universalizzato l'accesso all'educazione e alla salute, operato gratuitamente circa 200.000 persone che soffrivano di cataratta ed altre malattie oculari, costruito abitazioni in massa per i più bisognosi, sovvenzionato i prodotti alimentari di base di un 40%, aumentato il salario minimo che si è trasformato nel più elevato dell'America Latina (286 dollari al mese), e diminuito la durata settimanale di lavoro da 44 a 36 ore. Nessun governo del mondo ha fatto tanto in tanto poco tempo (19).

Hugo Chavez ha esteso il suo aiuto alle altre nazioni americane. “Lavoratori brasiliani hanno recuperato i loro impieghi, fattori nicaraguensi hanno ricevuto crediti e sindaci boliviani possono costruire centri di salute, e tutto grazie al presidente venezuelano Hugo Chavez”, annuncia Associated Press. Attualmente il Venezuela offre un appoggio finanziario, diretto al continente, più importante di quelloofferto dagl gli Stati Uniti. Per l'anno 2007, Chavez ha dedicato non meno di 8.800 milioni di dollari in donazioni, finanziamenti ed aiuto energetico contro solo 3.000 milioni dell'amministrazione Bush. L'aiuto che concede il governo bolivariano non ha precedenti nella storia dell'America Latina, a parte le missioni umanitarie di Cuba. Perfino i cittadini statunitensi, abbandonati dal loro stesso governo, si avvantaggiano della politica altruistica del Venezuela, ricevendo combustibile sovvenzionato (20).

Pertanto è poco sorprendente che il presidente venezuelano si sia convertito nel leader più popolare del mondo. Auspicando l'emancipazione delle popolazioni costantemente vilipese da un ordine economico insostenibile, Chavez ha restituito la speranza non solo al suo stesso popolo, che è ora un attore ineludibile nella vita del paese, ma anche ai diseredati del resto del pianeta che vedono in lui una fonte di ispirazione. Per i padroni del mondo Hugo Chavez è un esempio pericoloso, un leader che respinge il loro appoggio e mette in discussione la loro egemonia devastatrice. Per questo motivo tentano di screditarlo in qualunque modo possibile con la vigliacca complicità dei mezzi di comunicazione occidentali che, tirando la deontologia giornalistica nella spazzatura, non vacillano davanti a niente nel manipolare la realtà e brillano sul campo della disinformazione.
 


Note

(1) Hugo Chávez Frías, «Presentación del proyecto de Reforma Constitucional ante la Asamblea Nacional, por parte del presidente Hugo Chávez», Agencia Bolivariana de Noticias, 15 de agosto de 2007.

(2) Le Monde, «Au Venezuela, Hugo Chávez présente sa réforme constitutionnelle», 16 de agosto de 2007.

(3) Libération, «Hugo Chávez veut modifier la Constitution pour rester au pouvoir», 16 de agosto de 2007.

(4) Stéphanie Schüler, «Chávez – la tentation du pouvoir total », Radio France International, 16 de agosto de 2007.

(5) Agencia Bolivariana de Noticias, «Batallones socialistas crearán voluntariado para debatir reforma constitucional», 25 de agosto de 2007.

(6) Agencia Bolivariana de Noticias, «Chávez exhorta arreciar batalla ideológica para frenar campaña contra reforma», 26 de agosto de 2007.

(7) Christopher Toothaker, «Ex mentor de Chávez rechaza su reforma», Associated Press, 22 de agosto de 2007.

(8) Fabiola Sánchez, «Opositores a Chávez lucharán contra reforma constitucional», Associated Press, 17 de agosto de 2007.

(9) Agencia Bolivariana de Noticias, «Carta Magna garantiza a la oposición hacer propuestas sobre reforma ante la AN», 25 de agosto de 2007.

(10) Agencia Bolivariana de Noticias, «Reforma constitucional profundizará la Revolución Bolivariana», 25 de agosto 2007; Agencia Bolivariana de Noticias, «Chávez denuncia que comenzó conspiración contra Reforma Constitucional», 19 de agosto de 2007.

(11) The Associated Press, «Chávez acusa a opositores de conspirar en su contra», 20 de agosto de 2007.

(12) Agencia Bolivariana de Noticias, «Oposición será aplastada en próximo referendo sobre la reforma», 25 de agosto de 2007.

(13) The Associated Press, «Congreso venezolano espera aprobar pronto reforma constitucional», 23 de agosto de 2007; Agencia Bolivariana de Noticias, «Todos los sectores del país analizarán Proyecto de Reforma Constitucional», 23 de agosto de 2007.

(14) Agencia Bolivariana de Noticias, «CNE convocará a referendo tras aprobación del proyecto por la Asamblea Nacional», 23 de agosto de 2007; Agencia Bolivariana de Noticias, «CNE trabaja en el diseño del referendo constitucional», 22 de agosto de 2007.

(15) Hugo Chávez Frías, «Presentación del proyecto de Reforma Constitucional ante la Asamblea Nacional, por parte del presidente Hugo Chávez», op. cit.; Agencia Bolivariana de Noticias, «Gobierno nacional trabaja en reivindicación del derecho a la pensión», 22 de agosto de 2007; Pascual Serrano, «El golpe de Estado de Chávez», Rebelión, 17 de agosto de 2007.

(16) Hugo Chávez Frías, «Presentación del proyecto de Reforma Constitucional ante la Asamblea Nacional, por parte del presidente Hugo Chávez», op. cit.; Agencia Bolivariana de Noticias, «Rivero: Nueva jornada laboral planteará horarios de mutuo acuerdo», 22 de agosto de 2007; Pascual Serrano, «El golpe de Estado de Chávez», op. cit.

(17) Ibid.

(18) Agencia Bolivariana de Noticias, «Chávez destacó moral socialista como base de nuevo modelo de país», 20 de agosto de 2007.

(19) Agencia Bolivariana de Noticias, «Venezuela con el salario mínimo más alto de Latinoamérica», 20 de abril de 2007; Ignacio Ramonet, «Hugo Chávez», Le Monde Diplomatique, agosto de 2007, p. 1.

(20) Natalie Obiko Pearson & Ian James, «Exclusiva AP: Venezuela ofrece miles de millones a Latinoamérica», Associated Press, 26 de agosto de 2007; The Associated Press, «Ayuda venezolana a Latinoamérica y el Caribe en el 2007», 26 de agosto de 2007.
 

 


* Salim Lamrani è professore, scrittore e giornalista francese, specialista delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Ha pubblicato i libri: Washington contre Cuba (Pantin: Le Temps des Cerises, 2005), Cuba face à l’Empire (Genève: Timeli, 2006) e Fidel Castro, Cuba et les Etats-Unis (Pantin: Le Temps des Cerises, 2006)

tradotto da Ida Garberi