Se ne parla poco, e in genere per parlarne male. Tutto
normale, in fondo Cuba è l'ultimo «paese
socialista» a cercare di tener fede ai suoi obiettivi sociali. E quindi sene
parla per sottolinearne la «crisi» di modello, che dovrebbe fatalmente portarla a
rientrare nelle sfere di influenza di questa o quella multinazionale (non
importa di quale paese, ormai).
E invece, zitta zitta, complice il «disallineamento» rispetto agli Usa degli
altri paesi dell'America Latina, nonché il protagonismo commerciale cinese
nell'area, l'economia cubana ha messo a segno
una crescita da record: più 12,5% per il prodotto interno lordo (Pil). Vero è
che si partiva da una situazione particolarmente depressa da decenni di blocco
economico voluto e diretto dagli Stati uniti. Ma si tratta comunque del secondo
anno consecutivo di crescita record.
Stavolta ha fatto anche meglio di tutto il subcontinente: il Veneziuela di
Chavez, che ha potuto beneficiare delle quotazioni altissime del petrolio, ha
messo a segno un +10%, mentre l'Argentina «de-dolarrizzata» di Kirchner e ancora
infestata dalle azioni dei nostalgici militari, ha registrato comunque un
significativo +8.
I dati provengono dalla Commissione economica per l'america Latina e il Caribe (Cepal),
riunita a Santiago del Cile, non da un organismo governativo cubano. Hanno quindi tutti i crismi della rilevazione statistica
scientifica, senza rigonfiamenti» propagandistici.
La ripresa delle esportazioni - della possibilità stessa di esportare - ha
guidato ovviamente questa crescita, che ha portato con sé anche una maggiore
disponibilità di valuta pregiata. Venezuela e Cina figurano al primo posto negli
scambi commerciali (finalmente la bilancia dei pagamenti risulta addirittura in
positivo), ma il settore che ha tirato di più non è quello tradizionale (lo
zucchero da canna), ma da un considerevole aumento dei servizi professionali, a
partire dalla sanità (la più avanzata di tutto il terzo mondo»). Altrettanto
hanno pesato la vendita di medicinali fabbricati nell'isola e il settore del
turismo, anche se quest'ultimo è cresciuto a un ritmo decisamente minore.
Un segnale particolarmente chiaro di ripresa viene poi dal considerevole aumento
del settore delle costruzioni, bloccato ai livelli di pura sopravvivenza da
anni. Ne deriva infine una bilancia dei pagamenti in attivo e un incremento delle
riserve in valuta estera. A dimostrazione del fatto che solo il «blocco» Usa ha
impedito a Cuba di migliorare il livello di
vita della propria popolazione.