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24 ottobre 2007 - J.Risquet Bueno www.granma.cu |
Il Museo Casa Natale dell’Eroe di Yaguajay • Al trionfo della Rivoluzione Camilo fu acclamato dal popolo come uno dei suoi genuini eroi
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Sin da giovanissimo Camilo mostrò preoccupazione per problemi politici e sociali di Cuba.
In un edificio situato nel quartiere Lawton, è nato Camilo Cienfuegos Gorriarán, di umili origini che molto giovane si vincolò al movimento rivoluzionario, partecipò alla spedizione dello yacht Granma, e divenne uno dei comandanti dell’Esercito Ribelle più amati dal popolo di Cuba.
Il 28 ottobre del 18959 scomparve in mare con il suo aereo e ogni 28 ottobre il popolo cubano gli rende omaggio tirando fiori nell’acqua marina.
Il 28 ottobre del 1989, in occasione del 30 anniversario della sua scomparsa fisica, la sua casa natale fu dichiarata Museo. Dieci anni dopo, nel 1999, il Museo è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Attualmente mantiene il suo stile eclettico e all’interno si notano cinque sale con esposti oggetto e documenti relazionati all’infanzia, alla gioventù e al periodo rivoluzionario dell’amato comandante.
Cinque piccole sale con esposizioni permanenti di oggetti differenti e di documenti che hanno relazione con distinte tappe della famiglia e della vita del comandante Cienfuegos, il Signore dell’Avanguardia, come lo chiamò Che Guevara.
Nella prima sala ci sono dei mobili della famiglia: una macchina da cucire, un televisore, che fu il primo regalo importante di Camilo alla madre, pagato con i suoi primi risparmi del salario che guadagnava a El Arte, dove a 18 anni lavorava come apprendista sarto, quando la situazione economica lo obbligò a lasciare gli studi nel 1949. La macchina da cucire la usava il padre che cuciva capi che poi vendeva a El Encanto e a El Arte, che erano negozi dell’epoca.
In un’altra sala ci sono immagini che riflettono l’infanzia e l’adolescenza di Camino e molte foto della famiglia . Poi, in un terzo locale, ci sono le note giornalistiche, lettere, cartoline e abiti.
Nell’aprile del 1953, Camilo andò a New York; tornò due anni dopo per andarsene poi nel 1956.
Negli USA entrò a far parte di una Giunta Patriottica Cubana, dove conobbe molti latino americani che condannavano le dittature di paesi dell’America Latina. Gli articoli che scrisse contro Batista, pubblicati da La voz de Cuba, sono di quell’epoca.
Nelle ultime due sale ci sono i ricordi della vita di Camilo dopo lo sbarco del Granma, raffigurati in un plastico e del Messico, dove andò nel 1956 per incorporarsi ai battaglioni guerriglieri creati da Fidel. che conobbe attraverso un amico, la cui missione principale era liberare Cuba dalla dittatura di Fulgencio Batista. Il plastico mostra la rotta seguita dai combattenti ribelli dopo il primo scontro armato di Alegría de Pío, e segnala punti significativi, come lo storico reincontro con Fidel a Cinco Palmas, momento in cui Camilo cominciò a tessere la sua storia e la sua leggenda.
Un disegno mostra le azioni principali dirette da Camino, quando era già stato nominato capitano.
Il 16 aprile del 1958 fu nominato Comandante dell’Esercito Ribelle e nell’occasione scrisse a Fidel una lettera nella quale afferma: “Mi sarebbe più facile smettere di respirare che smettere d’essere fedele alla fiducia che sento per lei”.
Come il Che, Camilo partecipò alla lotta rivoluzionaria nel centro dell’Isola, sino a giungere a Yaguajay, dove dopo undici giorni di battaglia riuscì a far arrendere la guarnigione nemica.
Nell’ultima sala sono esposti i suoi cappelli, l’ultima uniforme che usò, alcune delle sue armi, il bracciale della Colonna degli invasori, il fazzoletto rossonero che portava quando entrò all’Avana il 2 gennaio del 1959.
In questa istituzione, sistematicamente si realizza l’attività “Incontro tra due generazioni”, con la partecipazione di studenti delle scuole militari Camilo Cienfuegos – i Camilitos - e compagni del comandante che raccontano aneddoti e ricordi ai più giovani.
Il Museo Casa Natale Camilo Cienfuegos, sito in Calle Pocito, nel Reparto Lawton, realizza anche il seminario scientifico “Nel popolo ci sono molti Camino” e inoltre il concorso nazionale per bambini di letteratura e disegno “Con il fiore del suo sorriso”. IlMuseo ha vinto il Premio del Quartiere, assegnato dalla Direzione Nazionale dei Comitati di Difesa della Rivoluzione.
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6 febbraio 2007 - K.S.Garcia www.granma.cubaweb.cu |
Camilo ispirazione eterna
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Alle 7 di mattina, Emilia Gorriarán metteva al mondo una vita che non necessitò di molto tempo per risplendere, anche se ai cubani la sua morte è sempre risultata troppo prematura. Ma gli bastarono solo 27 anni. Quel 6 febbraio del 1932, nacque quel bambino che avrebbe trasformato il suo primo pianto in un sorriso costante.
Sostegno degli orfani, umiltà, problemi economici e la guida sicura del padre accompagnarono i suoi inizi.
Poi l’abbandono del sogno di diventare uno scultore, che non gli impedì di scolpire con le sue mani un’opera maggiore che non necessitava studi, ma solo dedizione.
La partenza forzata per gli Stati Uniti, una e un’altra volta e il ritorno definitivo accompagnato da 81 uomini in uno yacht che lo conduceva verso la sua sola ambizione: andare a Cuba e stare in prima linea a combattere per il riscatto della libertà e dell’onore.
Nella geografia dell’Isola, nelle pianure, Camilo divenne non solo la figura mitica che il popolo conosceva per la sua semplicità, giocosità e per il grande cappello, ma un Eroe delle vittorie, un Comandante dalla lealtà a tutta prova, a fianco del popolo e del suo leader e guida: Fidel. Prima di confondersi con le onde, la sua vita trascorse tra mille aneddoti.
Coloro a cui è giunta solamente la sua storia non si accontentano di farlo rivivere in ogni scuola, centro o bambino che porta il suo nome, perchè è un Eroe per cui non bastano le parole.
“Camilo, come ha detto Fidel, continuerà a vivere negli uomini come lui e negli uomini che a lui si ispirano.
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