28 settembre 2007 - R.Castano www.granma.cu |
|
ANNIVERSARIO DEI COMITATI DI
DIFESA DELLA RIVOLUZIONE
•
Un sistema di vigilanza collettiva e di lavoro sociale
|
|
Quasi un milione di persone riunite di fronte all’ex Palazzo Presidenziale, oggi Museo della Rivoluzione, ascoltavano l’allora primo ministro Fidel Castro Ruz, la notte del 28 settembre del 1960, quando si udirono varie esplosioni.
La gente riunita rispose gridando “Viva la Rivoluzione” al suo leader e cantando l’Inno nazionale.
“Stabiliamo un sistema di vigilanza collettiva”, disse Fidel in quell’occasione. “Stanno giocando con il popolo e non sanno la tremenda forza rivoluzionaria che c’è in un popolo”.
Quella stessa notte, al termine del discorso, nascevano i primi Comitati di Difesa della Rivoluzione , i CDR, sui géneris, organizzazione che sei mesi dopo avrebbe disarticolato gli elementi che pretendevano il ruolo di quinta colonna della brigada mercenaria sconfitta a Playa Giron.
Creati come un sistema di vigilanza popolare per affrontare attacchi terrorista, i CDR sono stati sin dall’inizio la risposta dei cubani agli attacchi del governo degli USA.
Con il loro attivo ruolo e di fronte a tutti i piani di coloro che volevano distruggere le conquiste della Rivoluzione, con l’entusiasmo, la volontà, l’iniziativa, l’altruismo, la solidarietà, l’umanismo e la combattività, l’istituzione è diventata la più attiva organizzazione di massa dell’Isola.
Attualmente questa istituzione organizzata per isolati, zone, municipi, province e nazioni, riunisce nei suoi 133.000 nuclei quasi otto milioni di cubani con più di 14 anni, senza distinzioni di razza, sesso e religione.
Non c’è stato un avvenimento nazionale al quale non abbiano partecipato in forma attiva per dimostrare il proprio potenziale, oltre a mobilitare tutta la società. Nei ruoli di difesa della Rivoluzione e delle conquiste del socialismo i CDR hanno avuto, tra i tanti obiettivi la partecipazione alla campagna d’alfabetizzazione e delle vaccinazioni contro la poliomielite e altre malattie.
Attualmente la loro partecipazione è decisiva per sradicare i vettori che trasmettono malattie, per raccogliere le materia prime, pulire e abbellire quartieri, scuole e locali sociali.
Inoltre i CDR offrono attenzione all’infanzia, agli anziani e nei processi elettorali del Poder Popular.
Nelle mobilitazioni popolari per il ritorno del piccolo Elián Gonzaález e per la liberazione dei Cinque Eroi prigionieri dell’impero nelle carceri degli USA, i CDR hanno avuto ed hanno un peso fondamentale, così come nella nobile missione delle donazioni volontarie di sangue che toccano il mezzo milione annuale.
Nel sistema della Difesa Civile che evacua al passaggio degli uragani nell’Isola un milione di persone, i CDR sono un elemento vitale per la salvaguardia della popolazione. Poi la mobilitazione popolare permette di rimediare rapidamente ai danni provocati da questi fenomeni.
Il Sistema di Vigilanza Collettiva Rivoluzionaria stabilito contro i terroristi e i delinquenti ha dimostrato - come segnalò Fidel il 28 ottobre 1960, che quando il popolo si organizza, non esiste imperialisita o strumento che possa muoversi.
Questo 28 settembre i CDR festeggiano il loro 47 anniversario. A loro va riconosciuto l’onore d’aver assunto altri ruoli per divenire quello che sono oggi: l’organizzazione di massa della società, asse portante della solidarietà e aiuto mutuo tra vicini.
|
|
|
|
19 gennaio 2007 - www.granma.cu (AIN) |
|
René González ha inviato un messaggio ai CDR
• Riceviamo sempre le stesse minacce che portarono a creare i CDR |
|
René González, uno dei Cinque cubani ingiustamente reclusi per aver impedito l’esecuzione di azioni di terrorismo contro il loro paese, ha inviato un messaggio al VII Plenum della Direzione Nazionale dei Comitati di Difesa della Rivoluzione, CDR.
René González, detenuto dal 1998 negli USA, precisa nel documento che mentre si fa il bilancio di questa organizzazione, l’Isola sta uscendo dal Periodo Speciale iniziato negli anni ’90, nel quale i CDR hanno giocato un ruolo basilare nella materializzazione della solidarietà propria della cubanità.
“Oggi affrontiamo le stesse minacce che hanno motivato la fondazione dei CDR e l’imprescindibile recupero economico va accompagnato da attitudini che pongano fine alle illusioni di conquista del nord”, dice il testo.
René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e Gerardo Hernández sono ingiustamente rinchiusi nelle carceri d’alta sicurezza degli USA per aver combattuto il terrorismo contro Cuba.
Nella riunione dei CDR è stato comunicato che da settembre a settembre 2005/06, i delitti sono stati 41 mila in meno, grazie al lavoro strutturale nei quartieri. I 279 Distaccamenti “Mirando al Mar”, vicini alle zone costiere, hanno sequestrato 35 pacchi di droghe ed evitato 418 partenze illegali rischiose di naturali, incitati dalla criminale legge di “Ajuste cubano” che stimola con qualsiasi mezzo le partenze illegali dall’Isola.
I coordinatori provinciali e municipali dei CDR hanno coinciso sulla necessità di consolidare la realizzazione delle guardie e l’operatività dei Posti di Comando Nazionali, Provinciali e Municipali nel controllo di questa attività.
Le donazioni volontarie di sangue sono state circa mezzo milione, cioè il 93% del piano, con stimoli ai donatori costanti e una forte attenzione alla sicurezza.
Il recupero delle materie prime con qualità superiore e per potenziare la cultura del riciclaggio tra i vicini, ha superato le 11 mila tonnellate, includendo carta, tessuti, metalli da fusione, vetro...
La priorità dell’organizzazione è andata al lavoro ideologico e preventivo nella comunità, assieme alla lotta contro la zanzara del dengue, la Aedes Aegypti con azioni congiunte a quelle del Ministero della Sanità pubblica nei Consigli Popolari di tutto l’arcipelago cubano.
Nel trimestre ottobre-dicembre del 2006 la provincia Granma è stata avanguardia nell’emulazione dei CDR e sono state segnalate Pinar del Río, Matanzas, il Municipio speciale Isla de la Juventud, Cienfuegos, La Tunas e Guantánamo.
|