Dal balcone del Palazzo di Miraflores,
celebrando la contundente vittoria elettorale, il presidente Hugo Chávez Frias
proclamò che quelli che avevano votato per lui l'avevano fatto per il
socialismo.
Chávez ha segnalato la necessità di
avanzare verso il socialismo del secolo XXI, un socialismo autoctono motivato
nelle realtà del nostro tempo e dei nostri popoli. Continua a rimanere
indietro, per sempre, il socialismo del secolo XX europeo, quel socialismo
reale vinto che non lo fu perché, precisamente, non fu socialismo. Raccogliamo
gli insegnamenti che derivano da questo punto.
Ci rifugiamo nell'antica istituzione giuridica del diritto romano dove le
eredità potevano riceversi a beneficio di inventario, per non dover ereditare
i debiti.
Noi assumiamo, dell'eredità ricevuta, le idee di Mella, Mariategui, Gramsci,
il Che, Fidel e Chávez, che hanno come fondamenti le idee latinoamericane e
caraibiche che rappresentano Bolivar, San Martin, Sucre, Juarez, Alfaro, Martí
ed i grandi pensatori socialisti del secolo XX, perché quello che ha trionfato
adesso è, precisamente, l'espressione latinoamericana a favore dell'unità ed a
favore dello svolgimento di un ruolo nel mondo, ben differente a quello svolto
nelle ultime decadi.
Inoltre, naturalmente, contiamo sulla ricchezza del pensiero di Marx, Engels e
Lenin e delle loro idee su quello che doveva essere il socialismo. Di questo
vale anche la pena parlare, in questo articolo. Vediamo quello che segnalò
Federico Engels al riguardo:
“Per noi, il comunismo non è uno stato che deve impiantarsi, un ideale che
deve sottomettersi alla realtà. Noi chiamiamo comunismo il movimento reale che
annulla e supera lo stato di cose attuali. Le condizioni di questo movimento
si staccano attualmente dalla premessa esistente”.
Fu anche Engels che segnalò che il marxismo è un metodo di investigazione e di
studio, e Lenin, da parte sua, affermò che il marxismo è una guida all'azione.
Con questo metodo e questa guida dobbiamo approfondire un problema filosofico
chiave: la ricerca della relazione tra quello che si chiamò obiettivo e quello
che si denominò soggettivo. Deplorevolmente, molti nel secolo XX dimenticarono
che l'uomo è anche materia.
Avanti, Hugo Chávez col socialismo del secolo XXI! Ora corrisponde agli
studiosi ed ai ricercatori di questi temi esaminare, alla luce dei grandi
forgiatori, le idee socialiste, i punti chiave di questo pensiero, per ciò, a
mo' di conclusione, presento loro due definizioni, una di Carlo Marx:
“Nella fase superiore della società comunista, quando sia sparita la
subordinazione schiavizzante, degli individui alla divisione del lavoro, e con
lei, l'opposizione tra il lavoro intellettuale ed il lavoro manuale; quando il
lavoro non sia solamente un mezzo di vita, bensì la prima necessità vitale;
quando, con lo sviluppo degli individui in tutti i suoi aspetti, crescano a
getto pieno le sorgenti della ricchezza collettiva, solo allora potrà
oltrepassarsi totalmente lo stretto orizzonte del diritto borghese, e la
società potrà scrivere sulla sua bandiera: ognuno, secondo le sue capacità;
ognuno, secondo le sue necessità!”.
E quest’altra niente meno che di Don Benito Juárez:
“Ad ognuno, secondo le sue capacità ed ad ogni capacità secondo le sue opere e
la sua educazione. Non ci saranno così classi privilegiate né preferenze
ingiuste!”.
Il Socialismo è la tendenza naturale a migliorare la condizione o il libero
sviluppo delle facoltà fisiche e morali. Nella fonte del movimento liberale
latinoamericano e del genuino ideale socialista di Marx, Engels e Lenin ci
sono le chiavi delle strade da percorrere per il socialismo del secolo XXI.
Era ora che sparisse già quel socialismo sbagliato, mediocre e lontano dalle
essenze della migliore cultura universale.
*L’autore è il Direttore dell'Ufficio del Programma
Martiano, presidente della
Società Culturale José
Martí. Collaboratore di Prensa Latina
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