19 aprile 2007 - P.E.Vazquez www.granma.cubaweb.cu |
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Più di 120 bambini morti e 70 feriti per atti terroristici
Le vittime innocenti di una guerra sporca
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Il terrorismo non discrimina età o sesso. La
perdita di qualunque essere umano lacera il nostro cuore. Ma niente nella vita è
più terribile della morte di un bambino innocente; siamo indignati quando, quasi
quotidianamente, la vediamo sulla stampa o alla televisione, nelle tristi
giornate della guerra in Iraq, imposta ingiustamente, a questo popolo, dal
governo fascista di Bush. Anche il nostro popolo piange i suoi bambini martiri e
chiede giustizia. Il 27 ottobre perse la vita il bambino Alberto Jiménez Yupart, di 13 anni, a causa di un artefatto esplosivo posto nella Calle Estrella, a L'Avana. Due giorni più tardi, durante il sequestro di un aeroplano D.C. 3 di Aerovie Q, condotto a Cayo Hueso, nel sud della Florida, fu assassinata la scorta, furono feriti il pilota ed il passeggero di 14 anni Argelio Rodríguez Hernández. Il 17 dicembre esplose una bomba nel negozio Flogar, a L'Avana. Furono feriti i fratelli Juan René e Martora Romagosa, di 10 e 12 anni. Alle dieci di notte del 29 accadde un fatto simile nel cinema Candido, di Marianao, con un saldo di sette feriti inclusa Nancy Veranes Queralta, di 13 anni, e Carlos González Gil, di 15.
Il 31 dicembre esplose un
altra bomba sotto un'auto stazionato nella strada 130, in Marianao, che causò
ferite a due anziani e ad Omar González Díaz, di 3 anni, e José Antonio González
Pérez, un bebé di appena 7 mesi. Dietro questi eventi c'erano, tra altri, i
gruppi terroristici denominato "Movimento 30 Novembre, "Movimento di Recupero
Rivoluzionario" e "Movimento Rivoluzionario del Popolo" diretti dalla
stazione della CIA nell'Ambasciata degli Stati Uniti a L'Avana. Anche la
propaganda sovversiva contro Cuba incitava a fatti come questi. Il 28 febbraio, fu posizionata una bomba nella scuola Nobel Academy, di La Vibora, nel momento in cui decine di adolescenti erano a lezione. Una maestra ed otto alunne risultarono ferite, tra queste Carmen Valenzuela Castrum, di 15 anni, María Victoria Rolda Romero, di 16, ed Olga Valle Díaz e María A. Pousa, di 17.
Il 17 aprile, durante
l'invasione della Brigata 2506 a playa Girón, il fuoco dei mercenari causò la
morte della bambina Dulce María Martín, di 14 anni e del bambino Berto Córdoba
Morales, di 6 anni. I minori Miguel J. Garay, Olivia González Claro, Míriam,
Jorge e Roberto González, furono gravemente feriti. Il giorno dopo, nella proprietà El Nicho, zona di Crucecitas, in Cumanayagua, Escambray, un complice di una banda terroristica assassinò il brigatista alfabetizzatore Pedro Bianco Gómez, di 13 anni. Questo fu solo uno dei numerosi tentativi di fare fallire la Campagna di Alfabetizzazione. Il 26 giugno la banda di Pedro Sánchez Figueredo attaccò una cascina nel casale di Pedrales, municipio di Candelaria, in Pinar del Rio, causando il ferimento di varie persone, tra esse Catalina e Joaquina González Sánchez, di 14 e 8 anni.
Il 21 luglio la banda dell'ex sicario della tirannia batistiana Julio Emilio Carretero attaccò la cooperativa Patricio Lumumba, nel
zona di Magua, nell'Escambray, provocando la morte di Fidel Claro Álvarez e
María Caridad Luis Perera. Nella stessa azione fu ferito Edilio Claro Luis, di 9
anni e Carmen Luisa Rodríguez, di 5. Il 18 settembre, la banda di Arnoldo Martínez Andrade attaccò il Circolo Sociale Operaio del villaggio di Rio, zona Mayajigua, in Yaguajay. Ci furono vari feriti tra cui il bambino Abel Rodríguez Diéguez, di 10 anni. Il 26 novembre, nella proprietà Palmarito, zona di Limones Cantero, zona Rio Ay, nell'Escambray, la banda di Carretero torturò ed assassinò il brigatista alfabetizzatore Manuel Ascunce Domenech, di 16 anni ed il suo alunno il contadino Pedro Lantigua Ortega.
A metà dicembre 1961, nel Callejon Colorado, zona de La Picdora, tre chilometri ad ovest di Candelaria,
vicino alla Carrettera Centrale, la banda di Francisco Robaina Domínguez,
"Machete", un ex sergente della Fanteria di Marina negli Stati Uniti, abbandonò
una granata di fabbricazione nordamericana fuggendo da un scontro con le
Milizie. Il giorno dopo 30 vari ragazzi la trovarono. Manipolandola, morì
Reinaldo Blanco Báez, di 16 anni, e rimasero feriti i minori Miguel, Ramona e
Paula Paz Pita. Due giorni dopo, la banda di Sergio Iglesias Hernández sparò contro un auto nella strada di Agramonte - Jagüey Grande, in Matanzas, causando la morte dell'autista e gravi ferite ad Adela Rodríguez Reyes, di 12 anni.
Il 2 luglio, la banda di Carretero assaltò la proprietà San José di
Altamira, nell'Escambray, dove assassinò due contadini ed una donna. Nella
stessa azione terroristica risultarono brutalmente colpite Paula e Teodora
Romero Rojas, di 12 e 10 anni. Nella notte del 24 gennaio, la banda di Francisco Hernández Suárez attaccò una cascina nella proprietà La Candelaria, zona Galeone, municipio di Bolondrón, in Matanzas, assassinando i bambini Fermín e Yolanda Rodríguez Díaz, di 13 e 11 anni, e causando gravi ferite alla madre e alle sorelle Felicia, di 16 e Josefa, di 7. Il 5 marzo, nella proprietà Sabanetón, zona di Santo Tomás, nella Palude di Zapata, tentando di scappare da un'imboscata, la banda di Delio Almeida Martínez sparò contro una delle case del batey, causando la morte di Albinio Sánchez Rodríguez, di 10 anni.
In ore della notte, il 21 marzo, nella proprietà La Fe, della fattoria
Benito Viñales, nel Sierra di Cubitas, Camagüey, la banda di Everardo Díaz
Brunet assassinò Emilio Pisco Sánchez, di 16 anni, e suo padre. Il bambino fu
impiccato per primo affinché il contadino presenziasse al martirio.
Il 5 settembre, in Santa Clara, il maestro Fabric Aguilar Noriega perse la vita durante l'attacco di un'aeronave pirata
proveniente dal territorio nordamericano. I suoi tre figli, Francisco di 5 anni,
Sofía di 3 ed Abraham di 2, rimasero feriti. Due giorni più tardi, nella
proprietà Rolletico, zona Cabecera, in Jatibonico, banditi agli ordini del
terrorista Juan Alberto Martínez Andrade strangolarono Roberto Gutiérrez
Rodríguez, di 16 anni.
Il 12 ottobre 1971, una lancia
rapida mitragliò il villaggio di Boca de Samá, in Banes, al nord di Holguín,
lasciando un saldo di due combattenti morti e vari feriti, tra essi le bambine
Ángela e Nancy Pavón Pavón,
di 13 e 15 anni; a questa ultima bisognò
amputarle un piede. A New York, il boss José Elías de la Torriente rivendicò
pubblicamente questa aggressione. Il crimine rimase impunito. Nel 1984 il criminale Eduardo Arocena Pérez, boss del gruppo terrorista Omega-7, dichiarò davanti ad un tribunale federale della città di New York, che lo giudicava per fatti terroristici commessi in territorio nordamericano, che la missione del suo gruppo era ottenere certi germi per introdurli a Cuba. Questa dichiarazione non fu valutata dalle autorità giudiziali degli Stati Uniti.
Fino a quando?
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