L'agenzia
Reuters ha dato la notizia: Il principale diplomatico degli Stati Uniti per
l'America Latina ha detto che il suo paese sta agendo in "buona fede" di
fronte al caso di Luis Posada Carriles, un ex agente della CIA accusato di
avere fatto esplodere un aeroplano cubano nel 1976.
Thomas Shannon, sottosegretario di Stato per i temi dell'emisfero occidentale
ha detto ai giornalisti: "Il nostro Dipartimento di Giustizia ancora continua
ad investigare sul signor Posada Carriles".
"Non é un caso che sia sotto processo, noi stiamo agendo in buona fede, in
conformità delle nostre leggi e dei nostri colleghi nell'OSA (Organizzazione
degli Stati Americani) ed individualmente ai loro governi".
Ma lo stesso cablo raccoglie l'opinione che a Washington ci sono non pochi che
criticano l'agire del governo:
"Credo che sia un grande errore degli Stati Uniti non trovare una soluzione
per una persona che
da molta gente, perfino
dall'FBI, é
identificata con atti di terrorismo e lasciarla in libertà" ha detto
Peter Hakim, presidente del centro di investigazione Dialogo Interamericano.
L'amministrazione di Bush agisce indubbiamente in buona fede, ma con Posada
Carriles, terrorista reo confesso oggi libero a Miami, responsabile per la
morte di 73 persone, tra cubani, guianensi e coreani, assassinate nel crimine
delle Barbados.
Responsabile dell'ondata di attentati, con C-4, contro installazioni
turistiche cubane che provocarono la morte dell'italiano Fabio di Celmo e
ferirono molti cubani.
È tanto buona la fede della Casa Bianca che ha processato il criminale per
frode migratoria ma non lo ha mai accusato per i suoi crimini di lesa umanità
né accettato la sua estradizione in Venezuela, nonostante di un accordo
bilaterale con Caracas.