8 maggio  2007 - R.Pages www.granma.cu

 

 

Posada Carriles scredita

 

il sistema giudiziario

 

statunitense

 

 

 

 

 

Il sistema giudiziario degli Stati Uniti si è piegato agli interessi spuri dell’amministrazione Bush con la sua condotta di fronte al caso del terrorista Posada Carriles, hanno denunciato membri del Consiglio Nazionale dei Giuristi di Cuba e professori di Diritto dell’Università de L’Avana, nella Tribuna Antimperialista José Martí.

 

L’amministrazione di George W. Bush, contraddicendo le sue stesse leggi ed i trattati internazionali, lascia impune Posada Carriles e mantiene in prigione Cinque cubani, la cui missione era proprio quella di fermare le manovre terroristiche contro Cuba, ha affermato il dottor Rodolfo Dávalos.

 

Washington protegge Posada, anche se il diritto internazionale dichiara che i terroristi sono criminali estradabili e ciò scredita la sua lotta contro il terrorismo, hanno dichiarato Camila Peña, procuratrice capo della Procura di Città de L’Avana e Yusmari Díaz, presidentessa della Federazione Studentesca Universitaria della Facoltà di Diritto dell’Università de L’Avana.

 

Simili argomentazioni sono state esposte da Rufina Hernández, presidentessa del Tribunale Popolare Provinciale di Città de L’Avana e da Lucía Pérez Fernández, direttrice del Centro di Sviluppo Professionale degli avvocati della capitale.

 

Il vicepresidente dell’Unione dei Giuristi di Cuba, dott. Juan Mendoza, ha sottolineato che il sistema giudiziario nordamericano, invece di utilizzare il principio dell’opportunità penale in un caso dove le prove abbondano, non solo non impiega la detta risorsa ma riempie di vergogna e ridicolo la storia della giustizia di questa nazione.

 

Nel Monte delle Bandiere si sono ascoltati ancora una volta la denuncia e il reclamo di giustizia, accompagnati da poesie, canzoni e dal concerto del gruppo folcloristico Yoruba Andabo.