Il libro "Posada Carriles, quattro decenni di
terrore", la nuova opera del giornalista canadese Jean-Guy Allard che pone a
nudo la natura criminale del principale terrorista dell'Emisfero Occidentale,
é stata presentata nel Centro della Stampa Internazionale della capitale
cubana.
Tubal Páez, presidente dell'Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), nella
presentazione del titolo ha detto che l'investigazione di Allard, collega del
settimanale cubano Granma Internazionale, porta alla luce il macabro
itinerario di un tipico assassino a stipendio per lo sviluppo di operazioni di
terrorismo di Stato contro Cuba.
Ha puntualizzato che l'autore si avvale di interviste, documenti declassificati, conversazioni telefoniche di Posada Carriles e materiali
giornalistici, che anche mettono a nudo la scandalosa decisione del Governo
del (presidente George W.) Bush di non accusarlo per i suoi crimini né di
restituirlo al Venezuela e, per di piů, ha aggiunto, di metterlo in libertŕ.
Ha segnalato che non č difficile per un giornalista tirare uno dei capi liberi
nella matassa di Posada Carriles durante 40 anni di azioni terroriste,
traffico di droga, di armi ed esplosivi, protetto dalla Casa Bianca.
Allard, anche autore del libro "Il Dossier Robert Ménard in
Canada", denuncia che fu a partire dal giudizio a cui venne sottoposto Posada
Carriles, a Panama, per aver tentato di assassinare, nel 2000, il presidente
Fidel Castro che decise di scrivere questo nuovo volume di 200 pagine, il
quale concentra importanti dati su un assassino professionale.
Allard si é inoltre riferito al grosso curriculum di questo negligente
elemento al servizio dell'Agenzia Centrale di Intelligence nordamericana in
azioni tanto contro Cuba, come contro il Venezuela, Guatemala, Honduras, El
Salvador ed il suo vincolo con la mafia anticubana di Miami.
Ha evidenziato che l'agire di mercenari come l'autore della bomba che fece
esplodere, in pieno volo, un aeroplano civile cubano, nel 1976, di fronte alle
coste delle Barbados e d’aver preparato varie
azioni terroriste contro le installazioni turistiche della capitale cubana
negli anni ’90, una delle quali provocň la morte del giovane italiano Fabio di
Celmo,
obbliga Cuba a difendersi.
Ha indicato che ciň che facevano
Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón
Labańino, René González ed Antonio Guerrero, ingiustamente incarcerati
negli USA, era raccogliere informazione su questi gruppi terroristici di
Miami ed inviarla a L'Avana per impedire azioni violente contro la nazione
antillana.
Camilo Rojo, del Comitato dei Familiari delle Vittime del terrorismo, ha
espresso che il libro del giornalista canadese č un prezioso documento di
denuncia contro un individuo che é pagato per ammazzare.
Ora Posada Carriles č libero a Miami e per lui si sta
sviluppando un ciclo di dilazioni giudiziarie, per evitare di processarlo come
terrorista.
Il governo nordamericana ha appellato una sentenza per
violazioni alla legge migratoria del pese da parte di Posada, ma non risponde
alla domanda d’estradizione del Venezuela, dove si esige un processo per
l’esplosione dell’aereo civile cubano, nel 1976.