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| Caracas 28 febbraio 2007 | www.radiocittaperta.it (AKI) | |
USA, CORSA AGLI ARMAMENTI DI CARACAS E' UNA MINACCIA
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Botta e risposta tra Washington e Caracas sull'acquisto di armi da parte del governo di Hugo Chávez. Nella sezione latinoamericana dell'ultimo 'Rapporto annuale sulle minacce', l'amministrazione statunitense sottolinea le recenti partite di armi che il Venezuela ha comprato in Russia. Lo scorso anno, Chávez ha acquistato da Mosca 24 aerei caccia Su-30, oltre ad aver firmato l'acquisto di 53 elicotteri e di centomila fucili kalashnikov. Secondo il direttore generale dell'intelligence Usa Michael McConnell, questo trend preoccupa i "vicini" e rischia di scatenare una generale corsa agli armamenti. Un'ipotesi che Caracas nega.
Il vicepresidente Jorge Rodríguez ha rigettato le critiche di Washington, affermando che il Venezuela non ha avviato nessuna escalation. Si tratta di rafforzare "la capacità difensiva", sostiene il numero due di Chávez, che ha risposto agli Usa con una valanga di critiche: gli Stati Uniti non possono parlare dell'argomento - ha detto Rodríguez - perché sono "l'impero più genocida, lo stato che spende di più in armi".
Per il vicepresidente venzuelano, inoltre, il prossimo viaggio latino-americano di George W. Bush sarà un fallimento.
Nonostante le dure critiche verso le dichiarazioni di Washington, il Venezuela non frena il suo 'shopping' nel settore delle armi. Il governo Chávez ha annunciato che sta negoziando l'acquisto (o la costruzione) di nove nuovi sottomarini, per un totale di tre miliardi di dollari. La ragione? Difesa da eventuali attacchi. Il Venezuela non ha ancora deciso se comprerà i sottomarini in Europa o in Russia, ma dopo l'operazione avrà la flotta di sommergibili più grande dell'America del Sud.
Secondo il quotidiano statunitense New York Times, il Venezuela è il principale acquirente di armi di tutto il continente latinoamericano: negli ultimi due anni ha speso oltre 4 miliardi di dollari in armi. Più dell'Iran e del Pakistan.
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