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| 25 giugno 2007 |www.granma.cu| |
Chávez esorta le forze armate a
far fronte alla guerra globale
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In una cerimonia commemorativa del 186° anniversario della Battaglia di Carabobo, che suggellò l’indipendenza del paese e della Giornata dell’Esercito Liberatore, Chávez ha accusato Washington di utilizzare il pretesto della guerra al terrorismo per imporre un progetto egemonico.
Si tratta di un nuovo tipo di guerra che si trasfigura e acquisisce diverse forme: politica, economica, sociale, psicologica, mediatica e a volte anche armata, ha sostenuto il Presidente venezuelano.
Ha precisato che ciò diventa evidente quando l’impero statunitense, il più poderoso della storia, minaccia il mondo e sostiene che arriverà fino all’angolo più appartato del pianeta nella sua guerra dichiarata al terrorismo come scusa per minacciare il mondo.
Ha precisato che ciò si manifesta anche quando Washington, violando il diritto internazionale e il mandato delle Nazioni Unite, invade paesi, enuncia la tesi della guerra preventiva e realizza operazioni segrete in qualsiasi parte del mondo per sequestrare.
Quando questo accade possiamo dire che siamo entrati nella fase della guerra globale, di minaccia globale e permanente che ha generato tensioni dove prima c’era la speranza di avanzare verso un mondo di pace e incontro di civiltà, ha sottolineato.
Chávez ha anche segnalato che di questo schema fanno parte nuove forme di guerra, aggressioni, colpi di stato duri, ‘soft’ o di altro tipo, che costituiscono la maggiore minaccia alla democrazia.
Chávez, con la divisa militare e la fascia presidenziale, ha chiesto di recuperare il pensiero militare liberatore che per molti anni gli Stati uniti hanno tentato di far scomparire utilizzando meccanismi come la Scuola delle Americhe e le istruzioni del Pentagono.
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