| Caracas 2 maggio 2007 | www.granma.cubaweb.cu |

Venezuelani attenti alle

denunce sul piano di assassinio

 

 


Il tema della sicurezza del presidente del Venezuela, Hugo Chávez, concentra l'attenzione nazionale dopo che il Presidente ha ripetuto le denunce sui piani per il suo assassinio che coinvolgono il terrorista internazionale Luís Posada Carriles.

Per due giorni consecutivi, il governante ha assicurato che la possibilità di un attentato in contro di lui è relazionata alla recente liberazione negli Stati Uniti di Posada chi si trovava incarcerato per reati minori di carattere migratorio.

Parlando all'atto che ha segnato il recupero del controllo operativo della Fascia Petrolifera dell'Orinoco da parte dello Stato venezuelano, Chávez ha sostenuto che non é casuale la scarcerazione di questo criminale.

Posada Carriles, secondo Chavez, é stato scarcerato per coordinare i piani di assassinio é ha chiesto alle forze di sicurezza e di intelligence che attivino i piani per neutralizzare qualunque tentativo di aggressione contro il Venezuela ed il suo presidente.

Ha accusato il governo nordamericano di proteggere il responsabile dall'esplosione in pieno volo di un aeroplano civile cubano, nel 1976, che costò la vita a 73 persone e che, per anni, ha utilizzato per ammazzare, assassinare e riempire di sangue vari popoli dell'America Latina.

Ha aggiunto che se questi bastardi assassini ottenessero il suo obiettivo di annichilirmi, i venezuelani sanno bene ciò che devono fare.

Lo stesso tema fu analizzato da Chávez durante l'atto ufficiale per la celebrazione del 1 maggio, occasione in cui ha puntualizzato che Posada Carriles "é un leader terrorista che dirige una banda di terroristi, alcuni dei quali presenti in Venezuela".

"Non dimentichino che appanne alla DISIP (Direzione dei Servizi di Intelligenza e Prevenzione) e lasciò qui la sua mafia e i suoi collegamenti". Nella sua denuncia, Chávez ha avvertito che quegli elementi "stanno giocando perché succeda qualcosa in maggio e cioè che io muoia questo mese di maggio".

Ha concluso che i militari del Venezuela sanno che cosa fare in un caso del suo omicidio "forse non succederà mai per potere continuare a percorrere questa strada che ogni giorno ci porta al Venezuela che sogniamo, un paese vero, grande, dove viviamo inondati di amore."

 

| 29 aprile 2007 | www.comedonchisciotte.org |

LA CIA STA TENTANDO DI

UCCIDERE HUGO CHAVEZ?

 

 


"Voglio uccidere quel figlio di puttana", ha dichiarato il capitano della Guardia Nazionale venezuelana, Thomas Guillen, in una telefonata registrata alla moglie. Durante la conversazione, mandata in onda lo scorso mese sulla tv di stato venezuelana, il capitano ha rivelato il piano, elaborato assieme al padre, per uccidere il presidente Hugo Chávez. Il giorno seguente, il capitano e suo padre, Ramon Guillén Dávila, generale ritirato, sono stati arrestati e incarcerati per aver cospirato contro il Presidente del Venezuela. [1]

Nelle ultime settimane, Hugo Chávez ha a più riprese avvertito che gli USA tramano per farlo fuori e stanno aumentando le attività dirette contro il suo governo e la sua persona. Chávez ha anche affermato che la CIA sta lavorando con alcuni contatti del famoso Davila Ramon in CIAterrorista cubano, nonché agente CIA, Posada Carriles, elaborando piani per il suo assassinio. C'è qualche verità in tutto ciò? Potrebbe essere un'altra classica cospirazione della CIA al fine di uccidere un nuovo "nemico” ufficiale degli Stati Uniti? Una rapida occhiata ai legami tra CIA e il generale Ramon Guillén Dávila mostra che la possibilità è decisamente fondata.

Gli Stati Uniti riescono ad allungare i tentacoli verso molti paesi in tutto il mondo in molti modi, influenzando e intervenendo nella politica delle nazioni sovrane. In America Latina, uno dei metodi più comuni è attraverso le cosiddette "operazioni anti-droga". La CIA notoriamente ha compiuto operazioni “anti-droga” in paesi come Bolivia, Colombia ed Ecuador.


In Venezuela, queste operazioni “anti-droga” create ad hoc dalla CIA vennero guidate negli anni '80 dallo stesso generale Ramon Guillén Dávila che negli ultimi tempi progettava l'attentato a Chávez. Stando al Miami Herald, Guillen era l'uomo più fidato della CIA in Venezuela e il più vecchio collaboratore officiale della CIA nel 1980. [2]

A capo della Guardia Nazionale del Venezuela, Guillén lavorò a stretto contatto con la CIA per le infiltrazioni e la raccolta di informazioni sul traffico di narcotici colombiano. Ma invece di frenare le operazioni di droga, Guillén e la CIA finirono per importare cocaina loro stessi e l'intera faccenda venne a galla quando “60 Minutes” [“60 minuti”, trasmissione della CBS News, generalmente basata su documentari di tipo politico, ndt] mandò in onda un servizio esplosivo nel 1993. La CIA aveva collaborato con Guillén per far entrare clandestinamente l'incredibile quantità di 22 tonnellate di cocaina negli Stati Uniti.
[3]

Dopo che la dogana ebbe intercettato un carico di cocaina giunto nel paese attraverso l'aeroporto internazionale di Miami, un'indagine officiale stabilì la responsabilità del generale Guillén. Ma secondo il giornalista investigativo Michael Levine, Guillén era una “risorsa” che operava dietro ordini e protezione della CIA, fatto poi ammesso dall' “Agenzia” stessa. Il generale Guillén non venne mai estradato per processo negli Stati Uniti.
[4]

Quindi, il generale Ramon Guillén Dávila è ancora una “risorsa” CIA che lavora al progetto di estromissione del presidente venezuelano? Che il generale abbia mantenuto o meno i legami con la CIA, sembra comunque un ottimo candidato per i tentativi di destabilizzazione del governo di Chávez.

Stando alla pagina web “School of the Americas Watch” [L'osservatore della Scuola delle Americhe, ndt], il generale Guillén si è laureato nella peggiore scuola di addestramento al combattimento degli Stati Uniti nel 1967.
[5] La Scuola delle Americhe, divenuta nel 2001 l'Istituto dell'Emisfero Occidentale per la Cooperazione e la Sicurezza, è una base militare statunitense utilizzata per addestrare soldati latino-americani in tecniche di contro-rivolta e tattiche da interrogatorio.

Uno dei vari tentacoli dell'impero statunitense, la Scuola delle Americhe è altresì nota come "la più grande organizzazione per la destabilizzazione in America Latina". Situata in Fort Benning, Georgia, la Scuola invia i suoi laureati in tutta la regione per reprimere movimenti comunisti, o di sinistra, e per influenzare le decisioni politiche nei paesi dell'America Latina. La scuola si è generalmente schierata a favore di regimi che facevano uso delle squadre della morte e della tortura per tenere a bada la popolazione.

La scorsa settimana, durante il 5° anniversario del tentato colpo di stato del 2002, orchestrato dagli USA contro il governo venezuelano, Chávez ha sottolineato che "l'impero non ha requie". Ha dato per certo che gli Stati Uniti, in combutta con l'elite venezuelana, continueranno a cospirare per estrometterlo dal potere, non avendo mai accettato la Rivoluzione Bolivariana.

Non sorprenderebbe, in ogni caso, se la CIA stesse organizzando un attentato o un golpe contro Hugo Chávez. Questa organizzazione criminale ha una lunga e sordida storia di operazioni segrete tra cui assassini, guerra economica ed elezioni truccate. Solo in America Latina, la CIA ha rovesciato numerosi regimi in Nicaragua, Cile, Panama, Brasile, Grenada, Repubblica Dominicana, Guatemala e, recentemente, ad Haiti nel 2004.

Al contrario, susciterebbe veramente sorpresa se la CIA non stesse cercando di liberarsi in qualche modo del popolare presidente venezuelano. In fondo, Chávez ha dato prova di essere una potenziale minaccia agli interessi dell'impero statunitense e dei suoi sponsor multinazionali. Chávez ha vigorosamente respinto l'ordine del giorno della neo-liberale Washington, nazionalizzando ampi settori dell'economia, liberando il suo paese dal controllo del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, rafforzando l'OPEC [Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio], riprendendo possesso dell'industria petrolifera nazionale e intensificando l'interazione nel Sud del mondo.

Tuttavia la più grave minaccia agli interessi dell'impero statunitense è che la rivoluzione in Venezuela sia di esempio entro la regione, contagiando altri paesi. Nazioni come la Bolivia e l'Ecuador vivono in questo momento le rispettive rivoluzioni, ricalcando l'esperienza venezuelana.

Sembra altamente probabile che la “risorsa” di un tempo della CIA, il generale Ramon Guillén Dávila, stesse cospirando con essa per eliminare il movimento sinistroide più consolidato dell'America Latina, ad oggi. Ma a prescindere dal fatto che la CIA riesca a domare l'incendio in Venezuela, potrebbe essere comunque troppo tardi per contrastare l'ondata di rivoluzioni nella regione.

 

 



Chris Carlson è attivista e giornalista freelance in Venezuela. Visitatene il blog personale all'indirizzo: www.gringoinvenezuela.com
 


 

Chris Carlson
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article17561.htm
19.04.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MOLECOLA

NOTE:

1. "Presentan grabación sobre supuesto plan de magnicidio contra Chávez", [“Presentano una registrazione sull'ipotetico piano per uccidere Chavez”, ndt] ABN / Aporrea.org, 07/03/07 http://www.aporrea.org/actualidad/n91527.html
2. Jerry Meldon, Contra-Crack Guide: Reading Between the Lines [Leggendo tra le righe, ndt], 1998. http://www.consortiumnews.com/archive/crack10.html
3. Howard G. Chua-Eoan, "Confidence Games" [“Giochi di fiducia”, ndt], Time Magazine, Monday, Nov. 29, 1993, http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,979669,00.html?iid=chix-sphere
4. Michael Levine, "Mainstream Media: The Drug War Shills?" [Media principali: alleati della guerra dei narcotici?”, ndt] http://www.expertwitnessradio.org/essays/e6.htm
5. School of the Americas Watch [Osservatore della Scuola delle Americhe, ndt], Notorious Graduates from Venezuela [Laureati famigerati dal Venezuela, ndt], http://www.soaw.org/article.php?id=248
 

 

 

| Washington 16 marzo 2007 | www.granma.cubaweb.cu|

Chávez accusa Bush di programmare un

altro colpo di Stato contro il Venezuela

 

 


Il Presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha accusato il presidente statunitense George W. Bush di programmare un colpo di Stato contro il suo Governo, già tentato nell'aprile 2002, e ha aggiunto che il capo della Casa Bianca non sa quello che succede in America Latina.

La denuncia é stata fatta in un'intervista con la giornalista nordamericana Bárbara Walters, della catena ABC, anticipata nella pagina web di quel media.

Quando la giornalista gli ha ricordato i commenti su Bush dal podio delle Nazioni Unite, quando lo chiamò diavolo, con odore di zolfo, il Capo di Stato venezuelano ha risposto:

"Sì. È certo. Lo qualificai come diavolo alle Nazioni Unite. Dissi che era un asino, perché credo che sia molto ignorante riguardo quanto sta succedendo in America Latina e nel mondo. Fu un eccesso da parte mia".

"Ma chi causa più danno? Egli brucia la gente e popolii ed...invade paesi" ha detto Chávez, che, questa settimana, ha realizzato una visita per l'America Latina parallela a quella del presidente Bush .

Ha indicato che rispetta come esseri umani tanto Bush come la segretaria di Stato USA, Condoleezza Rice, benché li consideri "gente che ammazza."

A sua volta ha affermato che gli epiteti che ha proferito contro Bush e la Rice risultano uno scherzo in paragone con la perdita di vite in Iraq ed Afghanistan.

Chávez ha evidenziato che l'Agenzia Centrale di Intelligence, CIA., collabora con oppositori dentro il Venezuela per assassinarlo.

In questo senso, ha accusato la CIA di aver assassinato il presidente cileno, Salvatore Allende, nel 1973, e che ha cercato di ammazzare il leader cubano Fidel Castro.
 

 

| Caracas 4 marzo 2007 | www.granma.cubaweb.cu|

Chávez rivela i piani del suo assassinio

da parte dei complici di Posada Carriles

 

 


Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha avvertito che i piani di assassinio contro di lui "sono saliti di peso" ed ha accusato i complici del terrorista di origine cubana, Luis Posada Carriles, di essere coinvolti in tale crimine.

In un'intervista col giornalista ed ex vicepresidente José Vicente Rangel, il Capo di Stato ha indicato che i piani includono l'utilizzo di un'autobomba ed attacco con missili all'aeroplano presidenziale.

Chávez ha precisato che la tesi dell'attentato guadagna terreno nei media locali e all'estero, davanti all'improbabilità di allontanarlo dal potere mediante un colpo di Stato o un'insurrezione popolare.

Al riguardo ha ricordato che recentemente ha giurato come sottosegretario di Stato degli Stati Uniti, John Negroponte, "un assassino professionista" e si sono attivate unità dell'Agenzia Centrale di Intelligence (CIA).

Ha precisato che "mi hanno assegnato unità speciali della CIA e veri assassini che agiscono non solo qui in Venezuela: in Sud-America ed America Centrale".

"Poco fa sono arrivate relazioni dall'America Centrale, per esempio. La gente di Posada Carriles è molto attiva in America Centrale e cercano i loro contatti in Venezuela, tra le altre cose stanno cercando esplosivi in grandi quantità".

 

Ha anche assicurato che la CIA si è servita del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza (DAS) della Colombia in recenti tentativi di assassinarlo.

 

Come esempio ha menzionato l’episodio avvenuto durante una sua visita in Colombia. In quella occasione si è riunito con Andrés Pastrana. Chávez ha affermato che in quella visita avrebbe dovuto essere ucciso da un paramilitare infiltrato dal DAS, ma si è salvato “per caso”, perchè un poliziotto colombiano che non era a conoscenza del complotto aveva individuato nel bagno, poco prima dell’attentato, la rivoltella che avrebbe dovuto essere utilizzata.

 

Ha anche parlato delle denunce su tentativi di assassinarlo fatte da un funzionario del DAS e dell’arresto, avvenuto lo scorso 27 febbraio, dell’ex capo di quell’organismo di sicurezza, Jorge Noguera, per una sua presunta relazione con i paramilitari.


 

 

| 26 febbraio 2007 | www.granma.cu (TeleSur) |

Il presidente Chávez denuncia

nuovi piani per ucciderlo

 

 


Il presidente venezuelano Hugo Chávez, in un incontro con i media nazionali e stranieri nel Palazzo presidenziale di Miraflores, ha detto di essere al corrente della preparazione di piani per attentare contro sua vita.

 

Il presidente ha affermato che questi tentativi sorgono per impedire il successo della rivoluzione bolivariana.

 

Chávez ha rivelato sabato l’esistenza di nuovi piani contro di lui, precisando che "sono in fase di preparazione tentativi di uccidermi".

 

Secondo il capo dello Stato venezuelano è proprio il fatto che il governo rivoluzionario "si è rafforzato come non mai" a costituire la motivazione di queste trame contro di lui.

 

"Loro" (i suoi nemici ed oppositori) "sanno che fino a quando Chávez starà qui " (al potere) "la rivoluzione bolivariana continuerà ad approfondirsi e ad estendersi. Sappiamo che non si daranno tregua nel loro impegno di eliminarmi fisicamente" e per fare ciò "hanno appoggi all’estero", ha denunciato.

 

Il leader venezuelano ha messo in risalto sabato scorso dal Palazzo di Miraflores, parlando in una conferenza stampa con i media nazionali e internazionali, che la sua rielezione nel dicembre scorso ha consolidato il processo politico che sta vivendo il paese ed ha enfatizzato che l’economia è ad un livello "magnifico".

 

Ha aggiunto che il suo scopo non è quello di fare affari e che quindi i suoi oppositori "non possono manipolarmi né ricattarmi. Sanno che la mia determinazione è completa (...) e la mia convinzione che quel che stiamo facendo è quel che va fatto si rafforza dentro di me ogni giorno di più".

 

Chávez ha rivelato di aver "detto di stare attenti" agli agenti della sua sicurezza personale, "perchè ci sono in giro quattro o cinque pazzi che continuano a darsi da fare per uccidere Hugo Chávez" ed ha avvertito che "se questo avvenisse, Dio non voglia e non per me, io non so che cosa potrebbe succedere qui".

 

Il leader bolivariano ha anche affrontato il tema della proprietà privata in Venezuela. "La Rivoluzione bolivariana non esclude, non proibisce... non ha nessun piano per mettere al bando, proibire o eliminare la proprietà privata e tanto meno la proprietà privata individuale, quotidiana, della famiglia", ha assicurato.

 

Ha però definito la proprietà privata come "peculiare del modello capitalistico". Questo tipo di proprietà "non è l’unica" ha detto, precisando che il Governo vuole dare impulso a "nuove tipologie" di proprietà.

 

"Quel che noi vogliamo è intensificare, creare nuove figure di proprietà, come la proprietà sociale, che non è privata ma è comunque proprietà e che già esiste in alcuni ambiti nel paese, come per esempio il petrolio, che appartiene a tutti noi ed alle generazioni che qui vivranno", ha segnalato.

 

Chávez ha aggiunto che è possibile provare che, da quando ha assunto il potere, "questo tipo di proprietà privata si è rafforzata" e che il suo Governo "la sta riconoscendo e rafforzando", sia per via costituzionale che legale.