6 dicembre 2007 |www.granma.cu (PL)

 

La rivoluzione è ferma e continuerà

a crescere, ha affermato Chavez
 


 

 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha assicurato che il processo di cambiamento del quale è leader è forte, di fronte ad una matrice “imperiale” che tende a presentarne un'immagine indebolita dopo i risultati del referendum.

 

“Voglio che il paese sia cosciente che oggi più che mai questa Rivoluzione è ferma e continuerà ad avanzare”, ha detto Chavez durante una comunicazione telefonica nel programma “La Hojilla” della Televisione Venezuelana, nella quale si è parlato  del tema.

 

Il presidente venezuelano  ha smentito presunte pressioni dell'Alto Comando Militare per fargli  accettare i risultati, dopo la votazione che domenica 2 dicembre non ha accettato la sua proposta di riforma costituzionale.

 

“Il giorno in cui un generale mi farà  delle pressioni, per amico che sia o per quanta fiducia io possa avere in lui, lo farei sostituire immediatamente”, ha detto riferendosi a un materiale trasmesso dalla televisiva statunitense CNN in spagnolo.

 

Chavez ha chiamato la popolazione a non cadere nelle trappole con pentimenti o appelli alla riconciliazione, perché, ha detto: “ Si tenterebbe una riconciliazione col passato e con quelle idee non esiste riconciliazione possibile”, ha sottolineato,  considerando che non è tempo di ricerca dei colpevoli per il risicato No dato alla riforma costituzionale.

 

“Dobbiamo iniziare un processo di valutazioni, separando l'opportunismo, l'individualità e il protagonismo. Dobbiamo riconoscere gli errori, ha detto, ma senza dimenticare che siamo attaccati dall'impero, al quale diciamo che qui siamo più forti che mai e che continueremo a costruire il socialismo”.

 

Il capo del Venezuela ha ratificato  la determinazione di continuare a fomentare cambiamenti verso il socialismo e ha chiarito che se lui come presidente non potrà  presentare una nuova richiesta  di riforma,  lo potranno fare l'Assemblea Nazionale o il popolo.

 

Parlando della votazione che ha respinto la sua proposta , Chavez - che in un contatto telefonico simile in un altro programma televisivo aveva ipotizzato che forse si era affrettato presentandola ora - ha stimato che la sua proposta  è stata un’offensiva precoce.

 

“ Ci è mancata la capacità di spiegare la nostra proposta”, ha sostenuto  il presidente venezuelano.