9 giugno '08- www.granma.cu (PL)

 

Il Centro Carlos J. Finlay

• Estesa L’Operazione Miracolo in Guatemala

 

 

L’apertura del Centro oculistico Carlos J. Finlay, nell’occidentale Dipartimento di San Marcos, significa per migliaia di guatemaltechi la possibilità di recuperare o migliorare la visione e poter tornare ad una vita di lavoro.

 

L’ospedale, con personale cubano, è stato inaugurato un mese fa circa, per risolvere vari problemi della vista tra i quali le cataratte, che affliggono milioni di persone nel mondo.

 

“Grazie ai medici cubani vedo bene di nuovo e posso riprendere una vita normale”, ha dichiarato Jorge Álvarez, di 69 anni narrando dell’operazione di cataratta realizzata sia a lui che a sua figlia Consuelo, nella moderna installazione.

 

Álvarez possiede una minima porzione di terra nel Parcelamiento La Blanca, vicino all’oceano Pacifico, e lavorava come giornaliero nelle piantagioni di banane della regione, dove guadagnava, come dice, alcuni centesimi per mantenere la sua famiglia.  

 

Come lui, quasi 80 abitanti del povero  municipio de Ocós, nel sud di San Marcos, sono stati operati già nel Carlos J. Finlay e quasi tutti coincidono nella sorpresa di non aver dovuto sborsare denaro in cambio di un assistenza qualificata ed eccellente.

 

Il dottor José Fernández Sotolongo, direttore del centro assistenziale, ha segnalato che, come media, si esaminano più di 200 le persone al giorno, e circa 130 necessitano di operazioni per cataratte, pterigium e altre malattie.

 

Ogni giorno aumenta il numero di coloro che raggiungono il Centro di consultazione e di recente sono stati ricevuti pazienti del vicino stato messicano di Chiapas o dei dipartimenti di Totonicapán, Huehuetenango e anche della capitale.

 

Nell’ospedale lavorano una ventina di medici e paramedici cubani in due reparti, dove si possono operare 80 pazienti al giorno.

 

Il centro Carlos J. Finlay si è sommato al José Joaquín Palma, nel nord, e al José Martí, nell’oriente, come parte di questo programma solidale cubano-venezuelano grazie al quale sono state gia operati gratuitamente agli occhi  23000 guatemaltechi.

 

26 marzo '08 - MISNA

 

SPECIALISTI CUBANI CONTRO LA

CECITA' DEGLI INDIGENI IXILES

 


Medici cubani inaugureranno nel dipartimento nord-occidentale di Quiché la prima 'unità chirurgica mobile' per curare gratuitamente i guatemaltechi colpiti da malattie della vista nell'ambito della cosiddetta 'Operación Milagro', programma cubano-venezuelano di cui secondo stime correnti ha già beneficiato oltre un milione di persone in America Latina e Caraibi.

 

L'unità sarà in funzione a Nebaj, a 2000 metri d'altura, con l'obiettivo di dichiarare “liberi dalla cecità prevenibile” i 21 municipi della regione, tra le più povere e le più colpite dalla guerra civile (1960-'96), dove risiedono circa 550.000 abitanti per lo più indigeni Ixiles.

 

La prima squadra composta da una decina di oftalmologi lavorerà nella zona per due mesi, visitando le diverse comunità ed effettuando interventi chirurgici; sforzi condivisi con i centri sanitari José Joaquín Palma e José Martí, in funzione nell'est e nel nord del Guatemala grazie al contributo dell'Avana, in attesa dell'apertura di un terzo ospedale dedicato alle malattie degli occhi nel dipartimento occidentale di San Marcos.

 

Secondo cifre dell'Avana finora 19647 guatemaltechi sono stati curati attraverso la 'Operación Milagro', che rientra tra i programmi sociali promossi dalla 'Alternativa bolivariana per le Americhe' (ALBA), nata in contrapposizione alla fallita ‘Area di libero commercio delle Americhe’ (ALCA), fortemente voluta dalla Casa Bianca, a cui aderiscono Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua e Dominica.

 

Attualmente il programma è applicato in 49 centri con 82 impianti per la micro-chirurgia e coinvolge 876 professionisti in 14 paesi latinoamericani.

 

La chirurgia oculare è considerata da decenni uno dei fiori all’occhiello del sistema sanitario cubano.

 

 

29 febbraio '08 - C.E.Sarria  www.granm.cu

 

 

 

L’Operazione Miracolo restituisce

 

la vista ai guatemaltechi

 

 

 

Il centro ha il nome dell’eroe cubano Jose Marti, apre le sue porte alle 7:00 del mattino e riceve persone non solo della regione ma anche i residenti a Jutiapa, Chiquimula o Zacapa, o di altri luoghi più lontani.

 

“Siamo qui da un anno e mentre passa il tempo più persone vengono a conoscenza della nostra presenza e vengono da siti molto isolati”, afferma la dottoressa Tania Fernández, una delle chirurghe.

Tutto è rapido e senza nessun costo. I pazienti sono assistiti da un oftalmologo, si realizzano esami del sangue e studi di rifrazione. Poi vengono valutati da un esperto prima dell’intervento chirurgico.

 

Dopo l’operazione sono ricoverati per due o tre giorni, secondo il tipo di malattia che avevano, e ricevono gratuitamente assistenza, medicinali e alimentazione.

 

Quest’anno, dato il grande afflusso di persone, è stato necessario inaugurare altra attrezzatura a due piani con 30 letti, incrementando a 60 la capacità dei ricoverati.

 

Nel centro, che conta su due sale operatorie, si possono realizzare addirittura 50 interventi al giorno soprattutto di carnosità e cateratta.

 

“Attualmente realizziamo tra i 10 e i 15 interventi di cateratta al giorno e speriamo di aumentare la cifra, perché questa è la principale causa di cecità prevenibile nel mondo”, ha dichiarato il chirurgo Manuel Alonso Montalban.

 

La malattia denegerativa, che provoca opacità del cristallino, è associata molte volte al diabete, alla retinopatia pigmentaria e perfino a problemi traumatici come colpi che provocano un movimento brusco del cristallino.

 

“Abbiamo  avuto molte esperienze perchè siamo stati in molti paesi, ma dobbiamo segnalare che il guatemalteco  è molto grato e questo ci commuove e ci aiuta ad andare avanti con il lavoro”, ha affermato Montalvan.

 

María Anita Osuna, un’anziana di Moyuta cieca da due anni, ha ringraziato i dottori e il presidente Fidel Castro per averle permesso di vedere nuovamente.

 

“Guardi, signorina, Le parlerò di (Associazione) Asunción Mita. Noi siamo un’associazione di pensionati  e lì hanno beneficiato non so quante persone”, ha dichiarato Julio Cesar Peralta Teo.

Alle domanda di Prensa Latina sull’assistenza medica ha detto: “E’ eccellente e questo fa parte, penso io, della visione di un medico perché a volte solo con i modi che impiegano già comincia la guarigione”.

 

Peralta Teo si sente felice perchè ha recuperato la vista, può leggere e vedere nuovamente quanto di meraviglioso c’è al mondo.

 

L’Associazione dei Pensionati di Asunción Mita ha inviato un riconoscimento al presidente Fidel Castro per aver promosso questa grandiosa opera.

 

L’ospedale di Jalapa e quello José Joaquín Palma, nel dipartimento settentrionale di Alta Verapaz, hanno operato più di 13.600 pazienti. L’obiettivo di quest’anno è  superare i 27.600, ha informato José Ramón Ruiz, coordinatore della Brigata Medica.

 

È previsto l’apertura, fra non molto, di un altro ospedale simile nel dipartimento di San Marcos, e di stabilire centri chirurgici mobili a Nebaj, Poptún o Sayaxché e ampliare l’attenzione ad altre malattie come il glaucoma e lo strabismo.

 

L’obiettivo è dichiarare aree, regioni e dipartimenti del Guatemala zone libere di cecità prevenibile.

 

Tutto questo fa parte dell’Operazione Miracolo, un programma umanitario portato avanti da Cuba e il Venezuela per restituire la visione a milioni di persone di scarse risorse nel mondo.