28 luglio '08 - www.granma.cu

 

 

I messaggi dei 5

per il 26 luglio

 

 

 

 

26 luglio 2008

Cari amici,   

il prossimo 12 settembre saranno trascorsi dieci anni dal nostro arresto. In quel momento, mettendoci in prigione, il governo nordamericano materializzava una cosciente decisione politica: tutto il peso delle sue agenzie e del suo corrotto sistema di giustizia si sarebbe lanciato a sostegno dei terroristi e dei criminali che stavamo controllando a Miami. Non è stato casuale che il nostro giudizio si sia mantenuto come un segreto ben mantenuto dal popolo nordamericano. Lasciando da parte qualsiasi tradizione dei mezzi di massa, nessuno sembra interessato ad intrattenere questo pubblico con un lungo giudizio di spionaggio, o desideroso di approfittare l'opportunità di giocare la solita carta della paura, o di usare questa occasione unica per mettere in allerta sulla minaccia della sicurezza nazionale, o di mettersi in vantaggio per praticare il quotato sport di diffamare la Cuba comunista.   

Mentre cinque pericolose spie rosse vengono condannate alle sentenze che sommano quattro ergastoli e settanta cinque anni, nessuno sembra interessato di conoscere sul pericolo che accecava gli Stati Uniti, come per richiedere tale punizione. La stampa libera scappa dalle sale di giustizia ed il quarto potere, tanto compiacente come i tre restanti, cancella interviste e sopprime il caso dai telegiornali.   

Tutto ciò mostra la battaglia durissima che dobbiamo affrontare per trasmettere la verità al popolo di questa nazione. Dimostra anche la straordinaria qualità umana di tutti quelli che si sono voluto coinvolgere, e la profondità del loro compromesso con la giustizia.   

Tutti stiamo anche affrontando una dura lotta per portare la verità al popolo nordamericano, lotta che chiede determinazione, iniziativa e molta immaginazione.   

Dalle nostre cinque celle vogliamo esprimere a tutti voi la nostra gratitudine per quello che siete già riusciti a fare, e la nostra totale fiducia in quello che manca ancora da portare a termine.   


Gerardo, Ramon, Antonio, Fernando e Renè

 

 

 

Generosi ed eroici compatrioti,

 

cinquantacinque anni dopo, il 26 luglio rivista la sua culla mentre la storia ci premia con il privilegio di contare ancora con i protagonisti dell’azione, con la loro sapienza ed il loro prestigio, animati dallo stesso spirito d’allora.

 

Per quei giovani idealisti ed impetuosi, la prodezza di liberarci da un tiranno corrotto sembrò forse meno difficile di quella che oggi, per tutti noi, è una sfida da affrontare. Viviamo in tempi complessi, che richiederanno alla nostra società l’uso di tutto il potenziale umano, concettuale e solidario creato in questi anni.

 

Il capitale si sforza per espandersi in un mondo che si rimpicciolisce e resiste e, davanti a questa realtà, sembra disposto a rischiare di più per meno. Si riducono le opzioni a disposizione dell’opulenza, per continuare a trasferire ai poveri del mondo i costi dei suoi privilegi. In agguato, alla ricerca di punti deboli, dove non li trova il potere fa l’impossibile per crearli. Impauriti davanti all’alternativa di un terzo massacro mutuo, le civilizzate metropoli sembrano transigere da una cordiale e concertata riconquista.

 

Nelle condizioni di oggi l’invulnerabilità militare non è sufficiente. Ogni fabbrica, ogni unità zootecnica e ogni scuola sono caserme che dobbiamo conquistare. Ogni posto di lavoro ed ogni banco è una trincea. Ogni studente e ogni lavoratore deve essere un soldato, applicando alla sua attività tutta l’energia, la capacità e l’entusiasmo. Il simbolo di oggi è Cuba che richiede questo supremo sforzo da tutti e ognuno da noi stessi.

 

Cinquantacinque anni fa nell’eroica Santiago, un pugno di giovani visionari si lanciò a salvare la patria dall’obbrobrio.

 

Oggi, nel sogno di un mondo senza obbrobri, i diseredati del mondo depositano in tutti noi le loro speranze,

 

Un abbraccio rivoluzionario,

 

René González Sehwerert

 

 

CELEBRIAMO IL 26 INSIEME A VOI

 

Cari compatrioti,

 

vi accompagniamo oggi, Giorno della Ribellione Nazionale, nella celebrazione dei risultati che spingono la marcia trionfale della Rivoluzione.

 

La nostra gratitudine ai giovani che parteciparono alle gesta di gloria del 26 luglio 1953, e specialmente a Fidel e a Raúl, per averci mostrato il cammino della dignità e della vittoria, per averci condotto con sicurezza e successo, nonostante l’ostilità dell’impero nordamericano.

 

La sveglia morale rappresentata dall’assalto al Moncada, il senso etico e patriottico di quell’atto eroico, e l’esempio vittorioso della Rivoluzione che scatenò, sostengono la nostra convinzione nel trionfo della patria. Niente debiliterà in noi la convinzione assoluta nel trionfo della nostra causa.

 

Celebriamo oggi il 55 anniversario del Moncada, insieme con voi, insieme al Partito, a Fidel e a Raúl, uniti tutti HASTA LA VICTORIA SIEMPRE.

 

GLORIA ETERNA AGLI EROI ED AI MARTIRI DELLA PATRIA!

VIVA LA RIVOLUZIONE CUBANA!

VIVA FIDEL!

PATRIA O MORTE, VINCEREMO!

 

Fernando González Llort

Centro Correzionale Federale

Terre haute, Indiana - USA

 

 

LA GIOIA E LA FERMEZZA DI OGNI CUBANO SARANNO SEMPRE CON NOI

 

Al nostro amato ed eroico popolo,

 

auguri nel 55 anniversario dell’Assalto al Cuartel Moncada.

 

La gioia e la fermezza di ogni cubano disposto a difendere la nostra Rivoluzione Socialista al prezzo che sia necessario saranno, questo 26 e sempre, presenti in noi Cinque.

 

Gloria eterna agli eroi della Patria che con la loro vita hanno fatto la nostra piena indipendenza.

 

VIVA FIDEL!

VIVA RAUL!

PATRIA O MORTE, VINCEREMO!

 

Antonio Guerrero