18 agosto '08 - R.P.Betancourt www.granma.cu (PL)

 

 

 

Fernando González Llort, 45°

 

compleanno in carcere

 

 

 

 

 

Tra gli innumerevoli esseri umani che nel mondo compieranno gli anni martedì 19 agosto, c’è Fernando González Llort, che arriva ai 45 con la particolarità di aver trascorso gli ultimi 10 dietro le sbarre del carcere per reati non commessi.

 

Ogni persona decide come festeggiare l’anniversario della sua nascita. Alcuni preferiscono la festa in famiglia. I bambini sognano di rompere la pignatta, la torta, i palloncini, i giochi ed, ovviamente, i regali. I giovani preferiscono uscire e divertirsi con gli amici.

 

In questa occasione, la maggioranza dei detenuti è solita ricevere le visite delle persone amate. Alcuni di loro, però, rimarranno soli anche in questa data speciale, quando i pensieri ricordano, più che mai, le circostanze che li hanno portati in prigione.

 

I detenuti arbitrari o per errori processuali, che sanno di essere innocenti, nella giornata della loro nascita maledicono più che mai i propri carcerieri e gli avvocati incapaci di provare la loro innocenza.

 

Ci sono anche coloro che sanno di essere detenuti perché i nemici calcolatori, ispirati dall’impotenza nell’affrontare personalità d’acciaio, hanno preparato un tranello, hanno ordito una cospirazione per infliggergli punizioni immeritate.

 

Sono i detenuti che non vacillano nei propri principi né si piegano davanti ai ricatti. A questa stirpe appartengono Fernando González, Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero.

 

Si tratta dei Cinque cubani lottatori contro il terrorismo che il Governo degli Stati Uniti ha arrestato ingiustamente nel settembre 1998 e, dall’allora, li mantiene prigionieri mediante una successione di aggiustamenti cavillosi, significativi della prevaricazione delle autorità davanti la vera legge.

 

Fernando e i suoi fratelli di lotta sono stati spinti negli USA dalla necessità imperiosa di conoscere ed avvisare sulle attività terroristiche che in questo paese pianificano e orchestrano i nemici di Cuba.

 

Com’è stato provato e riconosciuto da esperti giuristi di diverse parti del mondo, i Cinque volevano solo evitare la morte di persone innocenti a Cuba e negli stessi USA, risultato effettivamente raggiunto mentre compievano la loro imprescindibile missione.

 

Nelle parole finali della sua memoria al tribunale che l’ha giudicato in primo grado, Fernando ha sintetizzato magistralmente cosa lo animava allora, e che oggi, nel giorno del suo compleanno, continua ad alimentare il suo spirito.

 

Così ha detto allora: "Ogni uomo che rispetta sé stesso si deve prima di tutto alla sua Patria. Negli anni di prigione mi accompagnerà sempre la dignità che ho appreso dal mio popolo e dalla sua storia".

 

Cosciente di questi valori che ispirano Fernando, il popolo di Cuba e tutti gli esseri umani degni che conoscono la causa di questi lottatori antiterroristi, inviano i più calorosi sentimenti di gratitudine e accompagnano moralmente il prigioniero nel giorno del suo compleanno.