15 luglio '08 - www.granma.cu

 

 

Appello per la libertà

 

dei Cinque cubani

 

 

 

 

 

Noi giuristi, rappresentanti politici, intellettuali e cittadini, italiani ed europei, siamo fortemente sconcertati per la sentenza del 4 giugno 2008, con la quale la Corte d'appello dell'undicesimo Circuito ha confermato le gravi imputazioni mosse a cinque agenti cubani, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e René Gonzalez, che da oramai quasi dieci anni languiscono nelle carceri statunitensi.

 

L'analisi dei fatti imputati consente infatti di ritenere assente ogni pur minima base giuridica per le più gravi delle accuse mosse, cospirazione per commettere omicidio, nei confronti del solo Gerardo Hernandez, e cospirazione per commettere spionaggio, nei confronti dello stesso e di altri imputati.

 

Quanto alla prima, come correttamente affermato nell'opinione di minoranza della giudice Kravitch, non esiste alcun nesso di causalità tra la condotta di Hernandez e la scelta dello Stato cubano, assunta nell'ambito e nell'esecuzione dei propri poteri sovrani, di procedere all'abbattimento di due aerei appartenenti a un'organizzazione anticastrista che sorvolavano clandestinamente lo spazio aereo cubano.

 

Quanto alla seconda, non è concepibile un'accusa di spionaggio che prescinda sia dalla natura delle attività svolte dagli agenti, sia dal fatto, elementare, che essi non sono stati trovati in possesso come riconosce la stessa sentenza di appello, di una sola pagina di materiale classificato.

 

Vero è che i cinque agenti si trovavano sul suolo statunitense non per procacciarsi segreti attinenti alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma bensì per raccogliere informazioni atte a prevenire le attività terroristiche che hanno provocato a Cuba, nel corso degli anni, oltre tremila morti, un numero imprecisato di mutilati e danni economici molto ingenti. Le informazioni raccolte sono state lealmente trasmesse dal governo cubano a quello statunitense e agli organismi addetti alla lotta al terrorismo.

 

La risposta degli apparati del governo degli Stati Uniti è stata invece l'arresto dei cinque, avvenuto il 12 settembre del 1998. In tal modo il governo statunitense ha contravvenuto all'obbligo, internazionalmente stabilito, di una leale cooperazione nella lotta al fenomeno terroristico.

 

Siamo convinti che non esistano un terrorismo buono e uno cattivo e che stroncare tale fenomeno, che costituisce una grave minaccia alla convivenza civile, costituisca oggi un obbligo per tutti gli Stati e tutti i cittadini del mondo.

 

Siamo del pari convinti che le relazioni tra Cuba e Stati Uniti debbano superare,  a cinquant'anni dalla rivoluzione cubana, lo stadio dei provvedimenti punitivi e incamminarsi finalmente sulla strada del reciproco riconoscimento e del dialogo costruttivo.

 

Per questi motivi chiediamo che le autorità del governo degli Stati Uniti d'America vogliano concedere, tramite idonei provvedimenti di grazia, la libertà immediata ai cinque agenti cubani colpevoli solo di aver difeso il proprio paese e l'umanità intera contro il terrorismo.

 

 

We members of the legal professions, public officials, intellectuals, in Europe, express our consternation over the sentence delivered on June 4th 2008 by the 11th Circuit Court of Appeals, upholding the convictions of five Cubannationals unjustly charged with espionage and who have been languishing for over 10 years in U.S. Prisons: Gerardo Hernandez, Ramon Labanino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez and René Gonzalez.
The actual charges do not, upon analysis, offer sufficient legal basis forthe most serious accusations made: conspiracy to commit murder (charged to Gerardo Hernandez only) and espionage (charged to all five).
As for the first charge, as Judge Kravitch stated in his minority opinion,there is no causal link between Hernandez' behavior and the decision of Cuba, as a sovereign power, to defend itself by shooting down the two aircraft belonging to an anti-Castro exile organization which hadclandestinely invaded Cuban air space.
As for the second charge, an accusation of espionage cannot ignore the real nature of the five agents' activity in Florida or the fact that none of the documents they had in their possession were classified as secret.
In fact, the five agents were not in the United States to obtain secret information regarding the security of the U.S., but rather to obtain information about the terrorist activities that have been conducted against Cuba over the years.  These activities have caused over three thousand deaths, an untold number of mutilations and economic damage of considerable entity.  The information that the five agents gathered was
loyally transmitted by the Cuban government to U.S. authorities and anti-terrorism agencies.
The only response of the U.S. Government was to arrest the five agents on September 12th 1998.  In other words, the U.S. did not carry out its  international obligations in combating terrorist activities.
We believe that there is no such thing as “good terrorism†and “bad terrorismâ€; any form of terrorism is a serious threat to civil society and must be wiped out.  States as well as ordinary citizens everywhere have the obligation to contribute to its elimination.
We also believe that the relations between Cuba and the United States,fifty years after the Cuban revolution, must move beyond the present stage of punitive measures and move forward along the road to reciprocalrecognition and constructive dialogue.
For these reasons we ask the U.S. Government to grant full pardon andimmediate liberty to the five Cuban agents, guilty only of having sought to defend their home country and humanity everywhere against terrorists.


 

PRIMI FIRMATARI:

 

Luca Baiada, giudice militare; Maria Grazia Campari, avvocata Milano; Giusto Catania, parlamentare europeo;  Giuda Cobeic sindacato STAL, Portogallo, Massimo De Santi, fisico nucleare; Francisco Dominguez, Professore di Economia Latino-Americana, Università del Middlesex, Inghilterra, Domenico Gallo, giudice Corte di Cassazione; Wilfried  Hansch, Pres. Assoc. Hamblolt, Germania,  Adrian Kane, SIPTU, Irlanda, Fabio Marcelli, vicesegretario Associazione internazionale giuristi democratici Rita Martufi direttrice centro studi CESTES-PROTEO; Robert Navarn ,Venezuela Ireland Support Group, Irlanda, Harald Ne'uber, Junge Welt, Germania, Ingo Niebez, professore storia e periodista Germania, Paolo Picone, professore di diritto internazionale, Università di Roma La Sapienza; Nicola Quatrano, magistrato Procura di Napoli; Giuseppe Ugo Rescigno, professore diritto pubblico Università di Roma La Sapienza; Marco Rizzo, parlamentare europeo; Francisco Santos Braz, sindacato STAL, Portogallo, Dimitrius Sporidis, medico Dem., Grecia,  Luciano Vasapollo, professore di Statistica economico-aziendale, Università La Roma La Sapienza.

 

 

PER ADESIONI:

 

rita.martufi@libero.it

 

luvasapo@tin.it