Più
di 5000 giuristi cubani hanno firmato un appello internazionale affinché gli
Stati Uniti concedano i visti ai familiari dei Cinque compatrioti carcerati in
quel paese e condannati ad ingiuste pene per lottare contro il terrorismo.
Arnel Medina Cuenca, presidente dell'Unione Nazionale dei Giuristi di Cuba, UNJC,
ha informato Associazione d'Informazione Nazionale (AIN) che anche i restanti
11000 membri dell'organizzazione sottoscriveranno, questa settimana, il
documento che, in settembre, sarà inviato al Pubblico Ministero Generale degli
Stati Uniti.
Ha spiegato che Olga Salanueva ed Adriana Pérez, rispettivamente mogli di René
González e Gerardo Hernández, due del gruppo dei Cinque, come li si conosce
internazionalmente, sono state private per anni del diritto ad avere un
colloquio coi loro mariti.
I restanti sono Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino, che sono
da 10 anni imprigionati in carceri nordamericane per essersi infiltrati, a
Miami, in organizzazioni controrivoluzionarie che agiscono con la complicità del
governo statunitense.
Medina Cuenca ha aggiunto che l'UNJC ed il Capitolo Giuridico della Rete delle
Reti in Difesa dell'Umanità sollecitano la comunità giuridica internazionale
affinché appoggi questo appello per la giustizia e la difesa dei diritti umani
dei Cinque rivoluzionario.
Ha denunciato che "privandoli del diritto di comunicare coi loro mariti per
lunghi anni, ciò che costituisce una brutale tortura fisica, morale e
spirituale, si viola il VII Emendamento della Costituzione nordamericana che
dichiara che si proibiscono le punizioni crudeli ed inusuali".
Questa
condotta del governo degli Stati Uniti, ha concluso, è viola anche gli strumenti
giuridici internazionali, come il Patto Internazionale dei Diritti Civili e
Politici, il ruolo della famiglia come elemento naturale e fondamentale della
società ed il diritto alla sua protezione.
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