21 ottobre '08 - R.M.Hernandez  www.granma.cu (PL)

 

 

I cubani residenti nel Cono Sud

 

reclamano la libertà dei Cinque
 

 

 

 

 

I Cinque Eroi antiterrorista reclusi negli  Stati Uniti sono stati al centro di una giornata di lavoro durante il Primo Incontro Regionale dei Cubani residenti nel Cono Sud.

 

Con la partecipazione di  Mirta Rodríguez, madre di Antonio Guerriero - uno dei Cinque Eroi – è iniziata la sessione, durante la quale ha fatto una brillante esposizione il noto giurista Carlos Zamorano, membro del Comitato Argentino por la Liberazione dei Cinque, che ha ricordato che il loro delitto è stato infiltrarsi nelle organizzazioni terroristiche della Florida, dopo che più di tremila persone erano morte a Cuba per le azioni criminali di questi gruppi   implicati anche nell’operazione Condor, che ha ucciso migliaia di persone durante le dittature nella regione.

 

Poche settimane fa l’Associazione Americana dei Giuristi ha reclamato la loro immediata libertà, chiesta anche dal Collegio degli Avvocati di Buenos Aires.

 

L’Associazione Memoria, Verità e Giustizia, una coalizione di 360 organizzazioni del paese, ha reclamato la libertà dei Cinque a sua volta.

 

Zamorano, parlando della situazione attuale del processo, ha riferito la ratificazione delle sentenze e le arbitrarietà giuridiche, segnalando che oggi più che mai è importante la mobilitazione in tutti i paesi del Sudamerica dove vivono cubani, per generare azioni in tutti i settori della società e chiedere la libertà dei Cinque Patrioti.

 

Con la voce rotta dall’emozione la madre di Antonio Guerrero ha parlato a nome delle famiglie dei Cinque che da dieci anni soffrono la difficile situazione vissuta dai loro cari  ed ha denunciato come guerra psicologica  la decisione del 4  giugno, della Corte d’Appello d’Atlanta, che ha l’obiettivo di cercare di piegarli e di debilitare il caso separando due di loro, mettendoli al di fuori del diritto alla resistenza, come nuova arbitrarietà.

 

In questo universo d’ingiustizia a noi familiari resta solo una speranza: la lotta che voi sostenete in tutti i paesi per dare spazio alla verità e reclamare la loro libertà.  Mirta ha espresso la sua riconoscenza per le strade aperte, ma ha esortato  a lavorare molto  di fronte al momento cruciale del caso: “Che si chiuderà solo con il loro ritorno in Cuba”.

 

Un integrante del gruppo dei cubani residenti in Colombia ha proposto di dichiarare i Cinque “Delegati d’Onore dell’Incontro Regionale”, ed è stata adottata all’unanimità una risoluzione speciale per reclamare la loro liberazione e la fine del terrorismo contro Cuba.