Il traduttore si scusa per gli errori

17 giugno '08 - Roberto Perez Betancourt www.granma.cubaweb.cu (AIN)

 

 

Alarcon: contraddizioni e cattive

 

intenzioni contro i Cinque

 

 

 

 

 

Ricardo Alarcon, presidente del Parlamento di Cuba, ha affermato che la decisione della Corte d'Appello di Atlanta sul caso dei Cinque cubani antiterroristi incarcerati negli Stati Uniti, evidenzia contraddizioni e intento politico.

Alarcon, che è anche membro dell'Ufficio Politico del Partito, ha partecipato alla Tavola Rotonda Informativa della radio e della televisione dell'isola, che ha discusso la questione dei patrioti ingiustamente in prigione da circa 10 anni.

Alarcon ha ricordato che Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González sono stati arrestati dal Federal Bureau of Investigation (FBI) il 12 settembre 1998, a Miami, dove controllavano organizzazioni terroristiche anti-cubane per prevenire atti violenti contro il loro paese.

Senza un giusto processo, come hanno dimostrato gli avvocati della difesa e riconosciuto prestigiose organizzazioni internazionali di giuristi indipendenti, i Cinque sono stati sottoposti ad un distorto processo nella stessa città di Miami, in un clima di estrema ostilità.

L'8 giugno 2001, una giuria dichiarò colpevoli gli accusati di una serie di 26 reati inverosimili. Il 4 giugno scorso tre giudici della Corte di Appello di Atlanta hanno ratificato la colpevolezza dei Cinque, e restituito allo stesso tribunale di Miami i casi di Ramon (ergastolo più 18 anni), Fernando (19 anni) e Antonio (ergastolo più 10 anni ) per essere sottoposti ad un nuovo giudizio.

La decisione ha confermato le sentenze contro René González (15 anni) e Gerardo Hernández (due ergastoli più 15 anni).

A questo proposito, Alarcon ha precisato i dettagli della detenzione dei cinque, le circostanze del loro incarceramento e le nuove accuse presentate, in questa fase, dal governo statunitense oltre alle continue violazioni del giusto processo.

Ha approfondito gli eventi del 24 febbraio 1996, quando l’aviazione cubana ha abbattuto - per legittima decisione delle autorità - aeroplani dell’organizzazione terroristica Hermanos al Rescate, fatti di cui i Cinque - ha detto - sono del tutto estranei.

Egli ha spiegato le ragioni che hanno spinto l'azione difensiva di Cuba, tenendo conto del fatto che avevano ripetutamente violato il suo spazio aereo, situazione di cui era stato debitamente informato il governo degli Stati Uniti, avvertito sulle attività dei controrivoluzionari, ampiamente note al Federal Bureau of Investigation (FBI) di questo paese.

Il Presidente dell'Assemblea Nazionale ha sottolineato che il tribunale ha esagerato nell’imporre ergastoli per gli imputati che non si erano impossessati o trasmesso  alcun segreto o danneggiato gli Stati Uniti, ed ha attirato l'attenzione sull'esistenza di un intento vendicativo nei confronti di cinque.

Alarcon ha citato i casi di spie che hanno lavorato, per anni, per l’ amministrazioni degli Stati Uniti, che  dopo l’arresto e processate hanno ricevuto pene inferiori di quelle applicate ai Cinque, che non è mai stato dimostrato abbiano commesso il reato di spionaggio.

Egli ha anche citato il caso di Jose Padilla, portoricano accusato di rapimento e di collaborazione con Al Qaeda, che è stato condannato a 17 anni e quattro mesi, dopo essere stato giudicato dalla corte distrettuale della Florida del Sud, la stessa che ha imposto l’ergastolo al cubano Gerardo per cospirare per commettere assassinio, senza aver trovato neppure un documento, in suo possesso, per provare tale imputazione.

Alarcon ha ricordato che ognuno è innocente fino a quando un tribunale, al di là di ogni ragionevole dubbio, sia convinto che la persona è colpevole, e ha citato contraddizioni nella condotta dei tribunali, giurati, procuratori e giudici che agirono nel caso dei Cinque, ciò che dimostra la nullità delle sentenze.

Il confronto tra le considerazioni scritte dai tre giudici della Corte d'Appello dimostra profonde contraddizioni tra i giudici, ha sottolineato Alarcon.

Nella Tavola Rotonda di sono trasmesse le dichiarazioni dell’avvocato Paul Mc Kenna – difensore di Gerardo - che si è detto deluso della decisione del Tribunale di Appello ma mantiene speranze ed aspettative circa la possibilità di ottenere risultati migliori.

Egli ha fatto riferimento ai pareri scritti dai giudici ed ha sottolineato che non vi sono prove a sostegno dell'accusa di cospirazione per commettere omicidio.

Infine ha previsto che la lotta per la liberazione dei cinque potrebbe richiedere diversi anni ma si dovrà continuare a lottare.

L'avvocato Roberto González, fratello di René e collaboratore del team di difesa dei Cinque, ha fornito spiegazioni giuridiche del caso e dell’ agire dei giudici, ed ha sottolineato che la giudice Kravitch ha fatto un'analisi accurata della mancanza di elementi di prova per condannare Gerardo per il reato di: "cospirazione per commettere omicidio".

Gonzalez ha indicato che l’impugnazione proseguirà dinanzi ai giudici del circuito, con l'intenzione che il Collegio plenario riconsideri la decisione, anche se nulla può impedire che la giudice Lenard, di Miami, chiami per giudicare di nuovo i tre imputati (Ramón, Fernando e Antonio) mentre il caso continua verso la Corte Suprema con tutti gli elementi appellativi.

Il giornalista Reynaldo Taladrid ha spiegato che il giudice William Prior, ex procuratore in Alabama - relatore per la sentenza nei confronti di cinque - applica la sua mentalità totalmente di estrema destra ed è stato imposto dal presidente George W. Bush nella carica vitalizia nel Tribunale di Appello, nonostante il rifiuto del congressisti.

Alarcon ha parlato di come i grandi mezzi stampa occultano intenzionalmente informazioni, come il pronunciamento di mezzo milione di giovani canadesi per la liberazione dei Cinque.

Dobbiamo cercare - ha sottolineato - che i nord americani conoscano la verità e continuare a fare appello a tutte le istanze, perché si tratta Cinque patrioti innocenti che hanno trascorso in carcere,  giorno per giorno, quasi 10 anni, senza alcuna ragione ed é ora che ritornino.