6 giugno '08 -  www.granma.cu

 

 

Convocate marce e manifestazioni

 

per la libertà dei Cinque negli USA

 

 

 

 

Il Comitato Nazionale degli USA per la Liberazione dei Cinque Eroi reclusi

 

BUSH, VERGOGNA!
Sit-in di protesta a Roma davanti all’ambasciata USA


 Protestiamo contro l’ignobile sentenza!

A seguito dell'ulteriore, scandalosa, sentenza contro i 5 Patrioti cubani detenuti da ormai 10 anni nelle carceri statunitensi SONO INNOCENTI !!!!

A seguito dell'ulteriore, scandalosa, sentenza contro i 5 Patrioti cubani detenuti da ormai 10 anni nelle carceri statunitensi, sentenza che conferma nel merito le infamanti accuse e le condanne, si è svolta oggi 5 Giugno 2008 a "La Villetta" una riunione delle sottoscritte associazioni che danno la propria adesione allo spezzone antimperialista della manifestazione anti- Bush di Mercoledì 11 Giugno 2008, caratterizzandolo con una forte richiesta di Libertà per i 5 e in appoggio ai processi di costruzione del Socialismo nel XXI° secolo in America Latina ;

inoltre ritengono doveroso indire un Sit-in di protesta di fronte all'Ambasciata USA Lunedì 9 Giugno 2008 alle ore 17,30 e convocano un attivo unitario di tutte le Associazioni i Movimenti i Collettivi i compagni e di tutti gli amici di CUBA per Domenica 8 Giugno 2008 alle ore 11,00.

Chiediamo una forte partecipazione e mobilitazione come in tutti i paesi Europei e in varie parti del mondo.

 

Assoc."Le Villette" per Cuba, Radio Città Aperta, C.D.R. Roma, Nuestra America, Assoc. Italia-Cuba circolo Roma litorale, , Angulo Cubano, Zona Rossa, Promocaraibi, Assoc. Provincia Habana , Assoc. Italia-Cuba circolo Roma centro, Centro studi CESTES

nelle prigioni dell’impero, ha convocato una serie di manifestazioni in varie città del paese, per rispondere alla sentenza di un Tribunale Federale d’appello.

 

Un comunicato dell'organizzazione sollecita gli attivisti ad organizzare marce a New York, Los Angeles, Boston, Miami, Detroit ed altre città, per esigere la scarcerazione dei Cinque.

 

L'appello esorta, inoltre, a realizzare proteste davanti agli edifici del governo federale e, all'estero, di fronte alle ambasciate, consolati ed altri edifici degli Stati Uniti.

 

L'organizzazione segnala che i tre giudici del Tribunale d’Appello dell'Undicesimo Circuito di Atlanta, con un'insolita decisione, hanno respinto le richieste dell'appello della difesa dei Cinque, ed hanno emesso un verdetto che conferma tutte le accuse per cui sono stati condannati nel processo.

 

Tra le cause, è stata confermata quella di cospirazione per commettere spionaggio e assassinio.

 

Dal 12 settembre del 1998, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez e René Gonzalez sono reclusi nelle prigioni statunitensi, puniti per aver informato il loro paese sui piani delle azioni terroristiche organizzate in Florida.

 

Le condanne vanno da 15 anni di carcere sino ad un doppio ergastolo, imposto a Gerardo.

 

Nell'udienza di mercoledì 4, il gruppo di giudici ha annullato alcune accuse contro tre dei Cinque accusati, che subiranno un nuovo processo sempre a Miami.

 

Il verdetto, di 99 pagine, ha ordinato di rimandare a Miami l'analisi dei casi di Ramon, condannato ad un ergastolo più 18 anni, di Fernando, a 19 anni, e di Antonio, con un ergastolo più 10 anni. Le condanne di René (15 anni) e Gerardo (due ergastoli più 15 anni) sono state confermate.

 

I giudici hanno deciso che gli argomenti presentati dalla difesa contro le dichiarazioni di colpevolezza dei Cinque antiterroristi non hanno fondamenta.

 

Il 20 agosto scorso, gli avvocati dei patrioti cubani avevano denunciato al tribunale di Atlanta le manipolazioni politiche del processo giudiziario, alla base della reclusione dei Cinque cubani.

 

La difesa aveva fatto appello contro la Causa N°3 che accusa Gerardo di cospirazione per commettere assassinio.

 

Gli avvocati della difesa hanno dimostrato che le prove del presunto delitto sono insufficienti da un punto di vista legale.

 

Un altro aspetto denunciato è la condotta del governo nel processo giudiziario e del procuratore statunitense John Kastrenakes, nella sua arringa conclusiva per la giuria che deve rispettare regole molto precise, che proibiscono al magistrati di citare elementi che non siano evidenze.

 

In questa istanza Kastrenakes ha superato ogni limite.

 

Il terzo tema era quelle riferito alle sentenze contro Gerardo, Antonio e Ramon, condannati all’ergastolo in casi che non riguardano la sicurezza nazionale.