7 maggio '08 - www.granma.cu (antiterroristas.cu)

 

 

I sindacalisti del mondo solidali

 

con i Cinque Eroi cubani

• Il richiamo di Ricardo Alarcón per incrementare le mobilitazioni

 

 

 

 

 

Circa 1400 dirigenti sindacali e sociali di 175 organizzazioni hanno approvato a L'Avana, una Dichiarazione nella quale esigono l'immediata liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri dell'impero. 

 

La dichiarazione è stata redatta durante l'Incontro Internazionale di

Per fare giustizia si devono liberare

 

• Ha detto Alarcón parlando dei Cinque Eroi

 

Il presidente dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular di Cuba, Ricardo Alarcon, ha incitato a moltiplicare gli sforzi per far conoscere la verità negli Stati Uniti e nel mondo, con la campagna internazionale per la liberazione dei Cinque antiterroristi reclusi nell’impero. 

Alarcón ha fatto un appello alla creatività nelle azioni a sostegno della scarcerazione immediata di René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez. 

“L'unica forma di fare giustizia è concedere loro la libertà incondizionata”, ha dichiarato  davanti ai 400 accademici ed attivisti sociali nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana. 

Il prossimo 12 settembre si compiranno 10 anni dalla detenzione  dei Cinque cubani, reclusi in prigioni di massima sicurezza degli Stati Uniti per aver lottato contro il terrorismo, ha ricordato. 

Nel processo  contro gli antiterroristi sono state commesse un’infinità di violazioni: una qualunque tra queste è sufficiente per annullare il caso, ha denunciato. 

La strategia nordamericana nella causa giudiziaria e politica contro i Cinque, è  occultare la verità. L'accesso e la divulgazione dell'illegalità del caso rivelerebbero al mondo il carattere terrorista del governo, che ha dice di sferrare guerre in nome della lotta contro questo flagello.

Al termine dell’intervento del politico cubano, tutti i delegati alla IV Conferenza “L'opera di Karl Marx e le sfide del XXI secolo” si sono impegnati ad intensificare la campagna  per la libertà dei Cinque.

 Solidarietà con Cuba, presieduto da Ricardo Alarcon, presidente dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular  e Salvador Valdes Mesa, segretario generale della CTC,  Centrale dei Lavoratori di Cuba. 

 

I rappresentanti di sessantuno nazioni hanno stabilito d’incrementare le azioni di reclamo della libertà dei Cinque nel periodo che precede la scadenza del decimo anno di reclusione, il prossimo 12 settembre. 

 

Il programma comprende una serie di mobilitazioni per la liberazione dei Cinque Eroi, con manifestazioni davanti alle ambasciate degli Stati Uniti in vari paesi del mondo.  

 

Ricardo Alarcon, Presidente dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular di Cuba, ha invitato  a rinnovare la solidarietà per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti. 

 

“È indispensabile incrementare le azioni per far sì che si faccia   giustizia nel caso dei nostri compatrioti”,  ha detto  Alarcon  ai dirigenti del movimento operaio, “perché questi uomini sono accusati senza prove e le loro madri, mogli e figli soffrono per il maltrattamento di non poterli visitare nelle prigioni”. 

 

Alarcón ha segnalato che  il problema centrale, quello che giustifica che i cubani reiterino il loro richiamo di solidarietà, “non è solo l'ingiustizia contro i Cinque,  è la battaglia principale del  nostro popoli e di altri, di fronte al terrorismo del governo  imperialista degli Stati Uniti.

 

“Mentre questi Cinque uomini sono reclusi in prigioni  di massima sicurezza, le azioni terroristiche commesse da Luis Posada Carriles, Orlando Bosch e da altri assoldati e protetti della mafia anticubana radicata negli USA, hanno ricevuto nuovamente un omaggio a Miami”, ha denunciato Alarcón e questo,  al contrario del caso dei Cinque, è materiale di cronaca.

 

Ci si congratula con chi ha distrutto  famiglie cubane e latino americane, ha tentato d’assassinare Fidel e commesso azioni violente contro chi non ha mai accettato di sottomettersi alla politica dell’impero.

 

Per questo, la parola d’ordine è “informare i 300 milioni di  cittadini nordamericani, riempire con messaggi ed idee i loro mezzi di comunicazione, convinti come siamo che, ha detto Alarcon, nessuna  battaglia giudiziaria negli Stati Uniti è stata mai vinta  senza  l'appoggio delle masse.