Più di 200 intellettuali denunciano la cospirazione per dividere la Bolivia
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Famosi intellettuali dell'America Latina, Europa e degli Stati Uniti hanno espresso il loro appoggio al governo del presidente boliviano Evo Morales ed hanno denunciato la scalata cospirativa contro la sua politica intrapresa dai gruppi oligarchici che rispondono a “poderosi interessi stranieri.”
Firmato da più di 200 prestigiose personalità per iniziativa della Rete delle Reti in Difesa dell’Umanità, il documento ha cominciato a circolare durante la conferenza stampa offerta dal presidente Evo Morales, dopo l’inaugurazione della 7ª Sessione del Foro Permanente degli Affari Indigeni, nella ONU. I firmatari si sono pronunciati “contro il denominato Statuto autonomo di Santa Cruz per il suo carattere incostituzionale e per attentare all'unità di una nazione della nostra America.”
Ci sono, tra i firmatari, anche i musicisti Manu Chao con il cubano Silvio Rodríguez, il portoricano Danny Rivera, il dominicano Víctor Víctor, l’argentino Víctor Heredia, la venezuelana Cecilia Todd e il cileno Pancho Villa. Figure di rilievo come Danielle Miterrand, presidente dell'organizzazione France Libertes; il pensatore egiziano Samir Amin ed il suo collega pachistano Tariq. Tra le altre firme ci sono quello dello scrittore e combattente sandinista Omar Cabezas, il sociologo messicano Pablo González Casanova, l'attivista paraguaiano per i diritti umani Almada e lo scrittore argentino Miguel Bonasso.
Vari intellettuali cubani, tra i quali vari scrittori Premi Nazionali di Letteratura e di Scienze Sociali, hanno firmato il documento che avverte: “Le azioni sovversive e anticostituzionali con le quali i gruppi oligarchici pretendono di frantumare la nazione boliviana, riflettono la mentalità razzista e d’elite di questi settori e costituiscono un precedente molto pericoloso, non solo per l’integrità di questo paese, ma per tutti i paesi della nostra regione”.
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