Emergenza sanitaria in Bolivia
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Le intense piogge e le inondazioni che interessano la Bolivia, associate al fenomeno climatico "La Niña", hanno causato oltre duemila casi di malattie endemiche, hanno reso noto le autorità sanitarie.
Il vice ministro alla Salute Luis Nogales ha dichiarato che praticamente in tutto il paese sono ricoverate persone colpite dalla malaria, febbre gialla, infezioni da hantavirus (febbre emorragica con sindrome renale, febbre emorragica epidemica, febbre emorragica coreana, nefropatia epidemica, sindrome da stress respiratorio), e dengue.
Nogales ha anticipato che il governo ha dichiarato lo stato di "emergenza sanitaria nazionale", a causa dell’incremento di queste patologie in otto province, soprattutto nella regione nordorientale e in Tarija, nel sud.
La dengue classica, ha aggiunto, ha come epicentro Chapare, nella provincia di Cochabamba, dove sono stati segnalati 103 casi, mentre a Santa Cruz, Pando, Beni e Chuquisaca, nella regione del Chaco, sono stati registrati 160 casi.
Il ministro ha sottolineato nuovamente l’importanza degli specialisti nei compiti di profilassi, come la lotta contro i vettori delle malattie (zanzare), l’uso di larvicidi, la disinfestazione delle abitazioni nelle regioni colpite da La Niña.
Il Servizio Nazionale di Metereologia e Idrologia (SENAMHI) ha pronosticato nuove precipitazioni per il prossimo fine settimana nelle pianure orientali, in particolare nella regione centrale di Beni e al nord de La Paz.
Il direttore dell’Unità Climatologica, Gualberto Carrasco, ha pronosticato che le forti piogge potrebbero interessare il paese andino fino al finale di marzo.
Dal novembre 2007, le intense piogge hanno causato numerosi disastri nelle province di Cochabamba, Santa Cruz, Chuquisaca, Beni e La Paz, con un totale di 41557 famiglie danneggiate, 49 morti e 4 dispersi.
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