Intellettuali del
mondo sostengono
il nuovo processo della Bolivia
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Accademici boliviani e stranieri hanno ratificato il loro sostegno al processo di cambiamento che sta vivendo la Bolivia, ed hanno firmato la Dichiarazione di La Paz,al termine dell’Incontro degli Intellettuali e gli Artisti in difesa di questa nazione delle Ande.
Dopo la discussione, i partecipanti hanno approvato il documento che raccoglie i criteri esposti durante due giorni di dibattito.
Il testo sottolinea l’appoggio al programma di trasformazioni rivoluzionarie sviluppato dal governo del presidente Evo Morales, dal gennaio del 2006. Queste trasformazioni ricercano alternative economiche e politiche al neoliberismo, che si stanno sviluppando in America Latina in una forma più profonda che in qualsiasi altro continente.
Il documento dice che la grande povertà della Bolivia si potrà sconfiggere solo con una struttura economica che combatta l'ingiustizia, la disuguaglianza e l’esclusione sofferte sino ad ora pone in risalto gli sforzi strutturali realizzati dall'amministrazione di Morales, per creare un futuro che appagherà le aspettative dei settori emarginati di questa società e soprattutto dei popoli originari.
Inoltre stimola il lavoro degli intellettuali e degli artisti boliviani, che lavorano attivamente a favore dell'unità e dell’integrità nazionale, per la pluralità culturale e il progresso di tutti gli abitanti del paese.
Il Documento di La Paz fa un appello al mondo perchè contribuisca a far prevalere l'unità e la sovranità della Bolivia, augurando che il referendum revocatorio del mandato popolare del 10 agosto trascorra in un ambiente di pace, tolleranza e rispetto del voto popolare.
Personalità come il brasiliano Frei Betto, il nicaraguense Ernesto Cardenal, il belga Francois Houtart e lo statunitense Ramsey Clark hanno partecipato a questo importante incontro.
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