Il governo boliviano ha chiesto agli Stati Uniti di sviluppare relazioni di rispetto mutuo, dopo che l’ambasciatore statunitense a La Paz, Philip Goldberg, è stato dichiarato "persona non gradita" per aver partecipato a una cospirazione contro il presidente, ha sottolineato il quotidiano Los Tiempos.

 

Il giornale riporta le dichiarazioni del ministro degli Esteri, David Choquehuanca, che ha partecipato, a Rio de Janeiro, ad una riunione di ministri degli Affari Esteri dell'America Latina e dei Caraibi.

 

"Le relazioni con gli USA, ha sottolineato il diplomatico, vanno riviste, perché non siano mai più di dipendenza ma si basino sul rispetto", ha detto.

 

Choquehuanca ha dichiarato che la revisione di queste relazioni include già il negoziato d’un accordo commerciale proposto dalla Bolivia e ha precisato che anche non ci sono rappresentanti diplomatici tra Bolgia e Stati Uniti, i vincoli bilaterali seguono, grazie agli addetti al commercio delle due missioni.

 

"Le relazioni con gli USA non si sono rotte. Sono vigenti. Vogliamo mantenere buone relazioni con Washington", ha affermato il politico boliviano che inoltre ha definito ingiusta la decisione del governo nordamericano di non valutare giustamente la lotta della Bolivia contro il narcotraffico, come l'intenzione del presidente statunitense, George W. Bush, di sospendere le imposte preferenziali concesse al paese andino.

 

Choquehuanca ha reiterato che la Bolivia è uno dei paesi che sviluppa molto positivamente la lotta contro il narcotraffico e la riduzione delle coltivazioni della millenaria foglia di coca ed ha ricordato che, mentre la coltivazione della pianta è aumentata del 27% in Colombia, paese il cui sforzo è stato considerato, in Bolivia è aumentata solo del 5%.

 

"Questa mancanza di fiducia non ha motivazioni. Ignoriamo il perché di questa misura unilaterale del presidente Bush in risposta alla politica vigente, dopo che il governo ha espulso l'ambasciatore Goldberg", ha chiarito.

 

Il ministro ha anticipato che il governo vuole realizzare delle operazioni congiunte con altri paesi per combattere i gruppi che minacciano la pace in Bolivia e cercano rifugio nei paesi vicini, alludendo al massacro di contadini avvenuto lo scorso 11 settembre nella regione amazzonica di Pando.