Le organizzazioni sociali appoggeranno la Costituzione boliviana
|
||
Gruppi vicini al Movimento al Socialismo (MAS) definiranno, nella giornata di oggi, le azioni per sostenere la nuova Costituzione boliviana e respingere gli statuti autonomi proposti dalle autorità di Beni, Pando, Santa Cruz e Tarija (Media Luna).
Isaac Avalos, presidente della Confederazione Sindacale Unica dei Lavoratori Contadini della Bolivia (CSUTCB), ha anticipato all’agenzia Prensa Latina che il prossimo 4 maggio, a Santa Cruz, i contadini ostacoleranno l'entrata nei loro territori delle urne per la prima di queste consultazioni, considerate illegali.
Ha spiegato, inoltre, che sabato prossimo, i rappresentanti dei movimenti sociali si riuniranno nella comunità Plan Tres Mil, per costituire un Coordinamento Nazionale che studierà altre misure contro il referendum autonomista.
La Conferenza Episcopale della Bolivia (CEB) ha manifestato preoccupazione per la polarizzazione ideologica della società, nonostante i vari tentativi d’avvicinamento tra il governo e l'opposizione.
In un comunicato sui risultati dell’86 Assemblea Generale della Conferenza, con sede a Cochabamba, i vescovi hanno invitato le parti al "dialogo, unico cammino per la pace e l’unità del nostro paese".
Il segretario della CEB, monsignor Jesús Juárez, ha spiegato che durante l’assemblea sono state evidenziate le preoccupazioni dei vescovi per l’allontanamento tra regioni, classi sociali ed etnie.
Hanno messo in allerta anche sull’eccessiva supremazia del discorso politico e dell’influenza di "settori radicali che ostacolano il dialogo e il consenso e che può sfociare in scontri con imprevedibili conseguenze di dolore e morte".
Circa 40 vescovi hanno esortato a porre fine al confronto interno, invitando Governo ed oppositori a scommettere sul dialogo, invece della guerra d’insulti e minacce che sta portando il paese sull’orlo della violenza.
In Bolivia concorrono due processi paralleli con profonde differenze, da una parte la riforma costituzionale spinta dal governativo MAS ed il progetto autonomista di quattro province. Dallo scorso marzo, su richiesta del governo, la Chiesa Cattolica sta mediando per dare vita ad un tavolo di dialogo tra Palazzo Quemado e l'opposizione e dare per conclusa la crisi politica che attraversa il paese.
Con lo stesso proposito hanno visitato La Paz i delegati dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), i ministri degli Esteri di Argentina e Brasile e il vicecancelliere della Colombia.
Da un'altra parte, il capo di Stato ha scartato la possibilità che il governo dichiari lo stato di assedio per frenare i referendum autonomisti che avranno luogo a Santa Cruz, il 4 maggio, e successivamente a Beni e Pando il 1 giugno ed a Tarija il 22 dello stesso mese.
I prefetti oppositori, guidati da quello di Santa Cruz, Rubén Costas, hanno confermato la volontà di proseguire con i progetti di autonomia prima di un cambio della Costituzione.
|