7 agosto '08 -  www.granma.cu (PL)

 

Evo Morales ha inaugurato le

prime università  indigene

• Aymará, quechua e guaraní, come via  per riscattare il legato di queste culture

 

 

     

 

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha inaugurato le prime tre università indigene ove si impartiranno lezioni nelle aymará, quechua e guaraní, come via  per riscattare il legato di queste culture.

 

Durante la cerimonia che si e svolta nel  municipio di Warisata –nell’occidentale dipartimento di La Paz, Evo ha firmato il decreto supremo per la creazione di un’entità di questo tipo nel luogo, di un’altra a Cochabamba e una terza a Santa Cruz.

 

“Siamo qui per compiere con una domanda del popolo. Le università indigene vogliono decolonizzare la Bolivia ideologicamente, culturale, sociale ed economicamente, come un omaggio ai nostri antenati.

 

Lo statista ha segnalato che queste istituzioni permetteranno di recuperare i principi e le forme di produzione e vita delle popolazioni originali, che per secoli hanno sopportato le umiliazioni del colonialismo.

 

Morales ha anche parlato a favore di un cambio di mentalità storica ed ha criticato  che il 12 ottobre sia il giorno della razza.

 

“Com’è possibile che dicano che il 12 ottobre è il giorno della razza? Quello è stato il giorno dell’invasione spagnola ed europea che ci ha apportato - imponendoli – aspetti culturali d’alienazione”, ha sottolineato.

 

Evo Morales ha vantato  la lotta dei popoli indigeni  nei differenti momenti della storia boliviana, per mantenere vigenti  le loro tradizioni e difendere i loro diritti.

 

Inoltre il presidente ha segnalato che l’università in quechua, nel territorio centrale di Cochabamba, avrà come sede Chimoré, che fu per vari anni una base militare degli Stati Uniti.

 

L’università in lingua guaraní sarà ubicata nell’orientale regione di Santa Cruz, mentre quella di lingua aymará avrà sede a Warisata, dove nell’agosto del  1931, si fondò la prima scuola per persone originali della Bolivia.

 

Queste istituzioni impartiranno materie generali e altre proprie dei sistemi produttivi delle rispettive zone, come l’industria tessile e l’agronomia. La lingua spagnola sarà una materia tra le tante.