Indignazione in Bolivia per l’ondata di violenza
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Contadini, cittadini e legislatori del Movimiento al Socialismo (MAS) hanno manifestato la loro indignazione per l’ondata di violenza che si è scatenata a Sucre, fomentata dai gruppi affini al Comitato Inter-Istituzionale.
Gli scontri sono avvenuti dopo la presenza della polizia nello Stadio Patria, per garantire la sicurezza, in attesa dell’arrivo del presidente Evo Morales, per la commemorazione del 199º Anniversario del Grido Liberatore d’America.
I testimoni citati da Radio Patria Nueva hanno detto che si tratta di giovani della detta Liga Sucrense, un gruppo radicale subordinato al Comitato guidato da Jaime Barrón, rettore dell’Università San Francisco Xavier.
Canal 13, della Televisione Universitaria, aveva diffuso messaggi e richiami che incitavano ad adottare misure di pressione per ostacolare la presenza del Capo dello Stato in atti pubblici, hanno detto i testimoni.
I facinorosi hanno aggredito i poliziotti che si sono ritirati dallo stadio e hanno lasciato il crescente caos della città senza custodia.
Inoltre sono stati aggrediti vari contadini e sono state sequestrate cinque persone condotte a forza sino a Plaza 25 de Mayo.
Il senatore Ricardo Díaz e il deputato César Navarro del MAS, hanno dichiarato che queste manifestazione di violenza, che durano da tre giorni, mostrano solamente il lato più negativo degli abitanti del distretto.
“Lamentiamo l’atteggiamento di alcuni gruppi, soprattutto universitari che comandati da Barrón hanno iniziato un processo di provocazioni e violenza”, ha denunciato Diaz.
Il ministro degli Interni Alfredo Rada, ha annunciato alla stampa che per via del crescente clima di scontro, il governo ha deciso di sospendere le manifestazioni e la consegna di ambulanze, oltre alla presentazione di altri progetti sociali, con la presenza di Evo Morales.
I gruppi dell’opposizione hanno attaccata una tenda e una casa privata dove si trovava il candidato a prefetto per il MAS , Walter Valda.
È sempre più evidente che l’opposizione tenta d’ostacolare una consultazione democratica per l’elezione della massima autorità della regione, prevista per il 29 giugno.
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