31 ottobre '08 - www.granma.cu (PL)

 

L’America Latina responsabilizza il

neoliberismo per la crisi globale

 

 

Le  funzioni sregolate dello Stato nell’economia, uno dei pilastri della teoria neoliberista, sono responsabili della crisi finanziaria globale, hanno assicurato vari governanti nel XVIII Vertice Ispanoamericano a  San Salvador.

 

Le responsabilità della difficile congiuntura dell’economia internazionale sono del mondo sviluppato, ma le sue conseguenze si sentiranno in tutto il pianeta e soprattutto nelle società più povere, hanno avvisati alcuni oratori.

 

Il presidente del governo spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, ha chiamato alla costruzione d’un nuovo modello finanziario internazionale con meccanismi efficaci per prevenire problemi come quello attuale.

 

Il mito della necessità d’allontanare lo stato di controllo dell’economia ha portato ad una perversione,  ha assicurato il capo del governo nel suo intervento nel Vertice.

 

“Vale la pena ricordare che la crisi attuale si è formata per un processo di mancanza di regole accelerato, cioè la falsa convinzione che i sistemi finanziari possono funzionare da soli, ha detto il presidente del Messico, Felipe Calderón segnalando che la situazione è più difficile di quella del 1930 e la differenza sta nell’articolazione delle società in maniera più dipendenti una dall’altra.

 

La regione è più protetta grazie alla crescita sostenuta del 6% durante gli ultimi anni, ma sarebbe da ingenui  pensare che una congiuntura così grave non provocherebbe gravi effetti nei nostri paesi, ha commentato Enrique Iglesias, Segretario Ispanoamericano.

 

La presidentessa del Cile, Michelle Bachelet, ha detto nel suo discorso che le prime vittime di questa crisi saranno i giovani senza una preparazione adeguata. “Loro sono gli ultimi ad essere assunti e i primi ad essere licenziati”, ha assicurato.

 

Anche se il tema del XVIII Vertice Ispanoamericano è “La gioventù e lo sviluppo”, i Capi di Stato e di Governo hanno espresso la loro preoccupazione per gli effetti nell’area della turbolenze finanziarie provocate dal mondo industrializzato.