Caracas 14 settembre '08 - www.granma.cubaweb.cu (PL)

 

Chavez denuncia la complicità

degli oppositori con i golpisti

 

 

Il Presidente   Hugo  Chávez  ha  affermato  che il silenzio  o  i  tentativi  di

Fidel Castro: l’assassinio di Chávez sarebbe una catastrofe

 

PL - L’assassinio del presidente Hugo Chávez sarebbe una catastrofe per la patria de Simón Bolívar, ha avvisato il leader cubano Fidel Castro, in una lettera letta alla televisione dal presidente del venezuela “Fidel Castro combatte la nostra battaglia”, ha assicurato Chávez.

“Quello che dovrebbero fare è badarti, se davvero credono che il socialismo sia un fallimento che fa divorziare i leader dal proprio popolo, mentre in realtà è l’unico camino, la sola strada per la vita e per la Patria”, dice Fidel nella sua lettera, letta da Chávez durante il suo programma Aló Presidente.

Il leader cubano allude nella sua comunicazione al piano rivelato per realizzare un colpo militare e per uccidere il presidente del Venezuela, piano che ha visto la  partecipazione di militari in ritiro e attivi, recentemente rivelato.

giustificare il suo assassinio indicano la complicità di settori dell'opposizione con i piani, recentemente scoperti, di colpo di stato e di assassinio.

 

Ha precisato che a tre giorni dalla diffusione delle registrazioni di conversazioni tra i cospiratori, esposte dal presentatore televisivo Mario Silva, continuano ad apparire nuovi elementi, ma l'opposizione tace o tenta di disprezzare la denuncia.

 

Nel suo programma "Alò Presidente, trasmesso da Barcellona, 320 chilometri a sud-est di Caracas, il Presidente ha detto che un tale atteggiamento dimostra la complicità di settori dell'opposizione con il golpismo, la follia e il fascismo.

 

Ha aggiunto che anche columnist dell'opposizione hanno affermato nel giornale El Universal: chi di spada ha ucciso non può aspirare a sombrerazos, e così considerano che sia logico che i settori radicali vogliano uccidere il presidente.

 

Dicevano lo stesso, ha ricordato, alla vigilia del colpo di stato dell' 11 aprile 2002 per giustificare, in anticipo, l'assassinio. È la logica del terrore, del fascismo, non gli importa la morte di 100000 persone, ha aggiunto.

In relazione con l'espulsione dell'ambasciatore degli Stati Uniti, Patrick Duddy, Chavez ha focalizzato l'attenzione sulla reazione dell'opposizione venezuelana; una reazione più virulenta di quella di Washington che ha riconosciuto il diritto di un paese di dichiarare persona non grata un diplomatico.

Chavez ha detto che rappresentanti padronali spaventano la popolazione con la presunta crisi di beni e servizi come conseguenza di tale decisione e settori pitiyanquis (pro-americani) aspirano che gli Stati Uniti blocchino il paese.