2 agosto  '08 -  www.granma.cu

 

Oscuro il panorama del Vertice
 

anti-droga in Colombia

 

 

Le delegazioni di 26 nazioni dovranno firmare oggi la Dichiarazione di Cartagena su come affrontare congiuntamente  il narcotraffico in America Centrale, Caraibi, Messico, Colombia e Venezuela. 

 

Il Vertice conta sulla presenza dei presidenti del Messico, Colombia, Guatemala, Panama, Salvador e Repubblica Dominicana, paese dove nel marzo dell'anno scorso si è svolta la riunione precedente.

 

Il presidente Chávez non partecipa per ragioni di sicurezza, come ha reso noto il Ministro degli esteri del Venezuela, Maduro.   

 

Il ministro degli Esteri della Colombia, Jaime Bermudez, ha dichiarato aprendo il dibattito del segmento a livello ministeriale che l'accordo bilaterale e regionale per combattere questo flagello sta avanzando anche se apparentemente e nella stessa misura in cui i governi uniscono i loro sforzi, i cartelli e i gruppi di narcotrafficanti acquisiscono potere. 

 

Il panorama è complesso di fronte all'aumento della violenza in Messico, a un'incipiente confronto violento tra narcotrafficanti in Colombia, le nuove rotte in America Centrale e nei Caraibi e l'uso di sofisticati metodi, compresi i sottomarini, per trasportare la droga verso gli Stati Uniti e l’Europa. 

 

Dati delle Nazioni Unite indicano che nell'ultimo anno è aumentata la superficie di coltivazione della coca nei paesi delle Ande, soprattutto in Colombia, dove si coltiva sin circa centomila ettari. 

 

Queste statistiche fanno sembrare quasi sparire i risultati esposti dalle autorità colombiane sull'eliminazione delle piantagioni con le discusse aspersioni aeree che danneggiano  l'ecosistema. 

 

A Cartagena, sede dell'incontro, paradossalmente considerata il paradiso del narco-turismo, i capi di Stato devono pronunciarsi per dare soluzioni urgenti al problema. 

 

Tutti coincidono sul fatto che si tratta d’una responsabilità comune che va condivisa e che esige una messa a fuoco multilaterale ed integrale rafforzando  la cooperazione tra le autorità giudiziarie e delle polizie, con  scambi d’esperienze per ottenere una riduzione della domanda, implementando programmi di sviluppo e di educazione.