Gli errori sono da addebitarsi all'imperizia del traduttore

 

10 gennaio '08 - www.granma.cu

 

 

VOTO UNITO

 

 

Questo è ciò che conviene alla Patria
 

Bisogna avere molta pazienza per discutere, ma bisogna discutere; molta pazienza per tentare di persuadere; ma bisogna tentare di persuadere.
 


Frammenti del discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei Consiglio di Stato e dei Ministri, nell'incontro coi candidati a deputato all'Assemblea Nazionale e delegati all'Assemblea Provinciale di Città di L'Avana, effettuato nel teatro Lázaro Peña, della CTC.

Città di L'Avana, 6 febbraio 1993, Anno 35 della Rivoluzione

 

 

 


 

Per questo motivo è tanto importante insegnare a votare, e non solo insegnare a votare, bensì persuadere gli elettori che ciò che conviene al paese è il voto unito dei rivoluzionari e dei patrioti e non il voto diviso, non il voto disperso. Bisogna persuadere i cittadini che il voto disperso pregiudica il processo, che il voto diviso e disperdo non è ciò che conviene al paese, non è ciò che conviene alla patria, non è ciò che conviene alla Rivoluzione; che il paese deve fare suoi quei candidati che sono stati scelti con tanti scrupoli, con tanta onestà, con tanta attenzione, che sono stati selezionati in virtù di principi e non in virtù di influenze, in un processo dove si sono realizzati, alla lettera, tutti i requisiti stabiliti. Questo è ciò che costituirebbe un vero trionfo della nostra concezione elettorale e democratica, lusso che può darsi il nostro paese e che molto pochi paesi del mondo possono darsi.

Per ciò queste due cose: insegnare a votare e difendere il voto unito, e difenderlo con principi e dire ad ogni cittadino: Questo è ciò che conviene al paese, questo è ciò che conviene alla Rivoluzione, questo è ciò che conviene alla patria, tu sei libero di fare ciò che stimi conveniente. Rispettiamo il suo diritto: se vuole votare per uno, vota per uno; se vuole votare per due, vota per due; se per tre, lo faccia per tre; se non desidera votare per nessuno, non voti per nessuno; cioè, rispettiamo il suo diritto, ma ciò che conviene al paese è questo, ciò che conviene alla patria è questo, ciò che conviene alla Rivoluzione è questo. E, naturalmente, appellarsi allo spirito di unione, allo spirito di solidarietà, allo spirito rivoluzionario, allo spirito patriottico dei nostri cittadini.

Non sto menzionando qui l'atteggiamento che adotteranno quelli che sono contro la Rivoluzione, quelli che vogliono che Cuba si trasformi in una Miami, quelli che vogliono che Cuba si trasformi in una colonia yankee, quelli che vogliono che la Rivoluzione sia distrutta, quelli che vogliono che la Rivoluzione non resista o non possa resistere. Questo è un altro atteggiamento, mi immagino già quello che faranno: o non voteranno, o annulleranno le schede, o si metteranno ad inventare cose che in qualche modo pregiudichino. Naturalmente, è chiaro che non voteranno per i quadri più distaccati della Rivoluzione, non voteranno per i quadri con più storia, questo è sicuro, ma non è quello che ci preoccupa, perché i più noti hanno più possibilità di essere eletti, dato che sappiamo come pensa il nostro popolo, come il nostro popolo sente. Abbiamo fiducia nello spirito patriottico e rivoluzionario del nostro popolo, e che agirà all'altezza delle circostanze in questo combattimento, in questa battaglia, che è una battaglia importante del periodo speciale. Abbiamo davanti tutto il periodo speciale, e ci conviene un paese unito, ci conviene un paese forte, ci conviene un processo solido che ispiri rispetto ai nemici della patria che ispiri rispetto ai nemici della Rivoluzione, che vedano il popolo unito che vedano al paese deciso.

Dicevo che, naturalmente, bisogna distinguere tra quello che è un recalcitrante controrivoluzionario e colui che può sbagliarsi, colui che può essere confuso. Al confuso bisogna illuminarlo, colui che é in errore bisogna farlo uscire dal suo equivoco.

Bisogna captare, bisogna guadagnare, non può rinunciarsi a guadagnare la buona volontà di un solo cittadino; pertanto, bisognerà fare tre cose: in primo luogo, bisogna persuadere affinché votino, sviluppare la battaglia perché si voti; secondo, bisogna insegnare a votare; terzo, bisogna esortare a votare uniti e non disperdere né dividere il voto.

Bisogna conquistare chiunque possa essere conquistato, bisogna guadagnare, per l'appoggio alla candidatura del popolo, chiunque possa essere guadagnato, chiunque possa essere conquistato. Questa è una dei compiti politici importantissimi che dobbiamo fare, non lasciamo al nemico colui che sia confuso perché si confonda di più. Bisogna fare provvista di pazienza, di intelligenza, utilizzare gli infiniti argomenti che ha la Rivoluzione; soprattutto, bisogna far loro vedere quello che si sta giocando in questo periodo speciale, ciò che è la Rivoluzione, che è il socialismo che è la patria, che è l'esistenza della nazione, per la quale hanno lottato generazioni intere per più di 100 anni; che quello che si sta giocando è molto sacro, troppo sacro perché si possa agire irriflessivamente, affinché si possa agire irresponsabilmente.

Colui che non può essere convinto che non si convinca, ma che non lasci di essere convinto per mancanza del nostro sforzo per convincerlo. Non importi come la pensi, abbiamo un lavoro politico importante da realizzare con tutti i cittadini. Queso è un compito in più, potremmo dire, della Rivoluzione, derivata da questo processo di perfezionamento del nostro sistema elettorale.

Comprendo che bisogna avere molta pazienza per discutere, ma bisogna discutere; molta pazienza per tentare di persuadere, ma bisogna tentare di persuadere. Non possiamo lasciare che sia il nemico che realizzi il lavoro. Ora, chi deve realizzare questo lavoro? Il lavoro lo deve realizzare tutto il popolo, tutto il popolo!

 

 

 

12 gennaio '08 - www.granma.cu

 

 

Una strategia rivoluzionaria


 

 

 

Noi abbiamo molto solide ragioni per basare l'idea del voto unito come una strategia rivoluzionaria, come una strategia politica, come qualcosa di molto morale, come qualcosa di molto giusto, come qualcosa di molto legale. È il diritto che hanno i rivoluzionari ad esigerci, a chiederci; il diritto che hanno i patrioti ad esigerci, a chiederci qualcosa, ma per una ragione profonda, e dobbiamo farlo così, e ci sentiremmo più felici che lo facessimo così: che nessuno lo facesse come un atto di disciplina, ma chiunque lo faccia, lo faccia come un atto di coscienza; che chiunque lo faccia, non lo faccia come chi compie una consegna, bensì come chi compie una strategia rivoluzionaria, ed il perché di questa strategia, il perché di questa coscienza...

Abbiamo bisogno di forza, unità, inviare questo messaggio che invieremo all'imperialismo, ai nemici. Se ci mostriamo deboli, se ci mostriamo divisi, essi moltiplicheranno i loro sforzi per liquidarci, e dobbiamo far loro vedere che non potranno liquidarci o dovranno liquidarci fisicamente se vogliono liquidare la giustizia che la Rivoluzione ha portato alla nostra Patria.

Fidel, 20 febbraio 1993

 

 

15 gennaio '08 - www.granma.cu

 


La cosa più importante è la partecipazione
 

 

 

Bisogna far sì che il massimo di cittadini partecipi alle elezioni che, come voi sapete, è un atto assolutamente volontario, nessuno è obbligato; non esistono leggi che sanzionino in nessun senso, né con multa di un centesimo, il fatto di non votare. Il paese ha acquisito la morale ed il prestigio di essere possibilmente il luogo del mondo dove in maniera volontaria, realmente volontaria e libera, partecipa la maggiore percentuale di cittadini.

Bisogna lavorare intensamente affinché il numero di voti in bianco sia minore; affinché il numero di schede annullate da cancellature, per quello che sia, o da consegne, contro o a favore della Rivoluzione, perché ci sono alcuni che lo fanno in un eccesso di entusiasmo, siano minime, e bisogna ottenere che il voto unito sia il massimo possibile dei voti emessi per la Rivoluzione e per la patria.

Quando ascoltavo parlare del voto unito nelle altre riunioni, segnalai che la cosa più importante, il numero uno, è la partecipazione, persuadere i cittadini che votino; questo è il numero uno, e dopo persuaderli della convenienza del voto unito.

Fidel, 29 dicembre 1997

 

 

18 gennaio '08 - www.granma.cu

 

 

È l'unione ciò che ci dà la forza

 


 

Un popolo unito è oggi un'eccezione nel mondo. Una forza di rivoluzionari e di patrioti uniti è oggi un'eccezione nel mondo. Una forza costituita dal meglio del paese, non solo come parte del Partito, bensì come parte delle organizzazioni di massa e dell'Associazione di Combattenti Rivoluzionari, questa realtà è realmente unica al mondo.

Ciò che liquidò le rivoluzioni fu la divisione, ciò che ostacolò la vittoria dei nostri patrioti nel 1868 fu la divisione, questa divisione che con tanta chiaroveggenza Martì vide, lottando per prevenirla e poi evitarla; fu la divisione imposta dagli interventisti dell'allora nascente impero quello che ci fece neocolonia.

Fu l'unione ciò che ci fece trionfare, fu l'unione ciò che ci diede capacità di vincere, fu l'unione ciò che ci diede forze per resistere vittoriosamente al più potente impero che sia mai esistito. E lo ripeto, per resistere al più potente impero che sia mai esistito.

 

E' qui questa Rivoluzione, e qui continuerà ad esserci Rivoluzione!

Fidel, 29 dicembre 1997

 

 

19 gennaio '08 - www.granma.cubaweb.cu

 

 

Che ognuno si senta libero

 

ed agisca per coscienza

 


Non avrebbe valore un voto unito che si faccia senza comprendere la ragione dello stesso.

Bisogna comprenderlo, bisogna essere coscienti. Non può ricorrersi al senso di disciplina e non può essere una consegna, deve essere una convinzione della gente che calza molte delle migliori cose che ha il nostro sistema elettorale. Bisogna convincere ogni rivoluzionario, ogni compatriota, non con l'illusione che il cento percento lo farà. Ci sono coloro che dicono che ogni essere umano è un mondo; ma, bene, quello che importa è che ognuno si senta libero ed agisca per coscienza, perché sia persuaso che deve farlo.

Se c'è chi non vuole votare per alcuno, sta nel suo pieno diritto di non votare per alcuno. Ha diritto a votare per tutti, per vari, per uno o per nessuno, deve sentirsi realmente libero il cittadino.

Il valore del voto unito è che esige un lavoro di persuasione, di educazione, di formazione e è un appello alla coscienza, non alla disciplina,

Fidel, 29 dicembre 1997