7 marzo '08 -
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errori
Cuba è sanzionata, in
internet, dagli USA

Cuba
è stata sanzionata, dagli Stati
Uniti, nell'Internet
mondiale con il blocco di 3719 domini.com appartenenti a
557 imprese vincolate all'isola, senza
la pur minima previa notificazione ai proprietari degli stessi.
Si tratta dell'aggressione di maggiore portata contro la nazione caraibica in
applicazione dell'extraterritorialità della legislazione nordamericana, secondo
una denuncia pubblicata dal periodico Juventud Rebelde.
Secondo una notizia sui registri di dominio in America latina
(www.latinoamericann.org
), Cuba ha 1434 siti con dominio .cu, che significa che
Washington ha bloccato quasi tre volte più siti di tutti quelli che ha
registrati sotto questa estensione.
In allusione ad una nota edita in The New York Times riferita alla decisione
statunitense di applicare in Internet regolazioni senza argomenti, il giornale
cubano qualifica questa azione come punta dell' "iceberg" di una nuova
aggressione all'isola.
Indica che le imprese e domini bloccati appaiono in una lista nera del
Dipartimento di Stato, una prova in più di che gli Stati Uniti controllano
l'accesso dei suoi cittadini alla rete delle reti e di tutti gli utenti
Internet.
Qualificata come violazione, l'azione risponde ad una sottomissione dell'impresa
eNom all'amministrazione nordamericana, perché si suppone che le sue funzioni in
Internet siano di ordine tecnico e non può censurare siti, né combattere o
appoggiare nessuna normativa legale o politica.
Il fatto dimostra che la Casa Bianca controlla i principali server
internazionali e può bloccare, nella rete, tutto ciò che vuole, senza che
neppure lo giustifichi con il pretesto di un'aggressione terroristica.
Nel caso di Cuba, tale azione risponde alla Legge Torricelli o legge di
autorizzazione e difesa nazionale per l'anno fiscale 1992 che autorizzò la
connessione dell'isola alla rete delle reti per satellite, mediante contratti
con imprese nordamericane o sussidiarie ed approvati dal Dipartimento del
Tesoro.
Come stabilisce l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, questa
violazione è ragione per un arbitraggio internazionale, perché secondo The New
York Time e gli specialisti esistono 3719 possibili domande di censura degli
Stati Uniti.

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