Dopo la sconfitta militare, politica e diplomatica che Playa Girón
(Baia dei Porci ndt) ha significato per gli Stati Uniti, il
presidente John F. Kennedy, a nome della Sicurezza Nazionale del suo
paese, approvò l'Operazione Mangosta come futuro strumento, essenziale e
basilare, della politica verso Cuba.
L'Operazione Mangosta fu il più vasto programma intrapreso dal governo
degli Stati Uniti contro una nazione straniera nella decade degli anni
'60. Ci sono ancora oggigiorno segreti contenuti in questa operazione che
sono considerati tra i "gioielli della CIA", cioè segreti di massima
sicurezza nazionale.
Il dispositivo sovversivo montato dal Consiglio di Sicurezza Nazionale
degli USA, dopo il fallimento di Girón, era progettato per usare
delinquenti e vendi patria; non tenne conto sulla disposizione del popolo
di organizzarsi rispondendo alla chiamata dei suoi leader di difendere la
libertà ed indipendenza raggiunte col trionfo della Rivoluzione.
Iniziata nel novembre 1961 a partire dalle considerazioni del generale
Maxwell Taylor sulle cause e condizioni del fallimento di Playa Girón,
finì ufficialmente il 3 gennaio 1963, come risultato del fallimento
operativo del programma in cui l'Amministrazione Kennedy aveva riposto le
sue speranze per destabilizzare la Rivoluzione cubana.
Mangosta non fu precisamente un'operazione della CIA, bensì un dispositivo
sovversivo del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti in cui
intervenivano il Pentagono, il Dipartimento di Stato, la CIA e l'Agenzia
di Informazione degli Stati Uniti.
Il nucleo centrale dell'operazione consisteva nel promuovere sollevamenti
interni col proposito di scatenare un'insurrezione armata
controrivoluzionaria che facilitasse l'intervento militare diretto degli
Stati Uniti con la copertura dell'Organizzazione degli Stati Americani,
OSA.
Il suo piano di azione comprendeva 32 compiti divisi nella seguente forma:
Guerra economica, 13; Politiche, 6; Militari, 5; Intelligence, 4 e Guerra
psicologica, 4. Successivamente si unirà una sezione di guerra biologica:
utilizzare un mezzo chimico per colpire la vista dei tagliatori di canna e
sabotare la raccolta zuccheriera.
L'invasione di Cuba si pianificò nel marzo 1962 per prodursi nel mese di
ottobre di quello stesso anno, il che significa che il governo degli Stati
Uniti concepiva l'invasione dell'Isola, prima ancora che si raggiungesse
l'accordo per
l'installazione di dispositivi missilistici tra Cuba e l'URSS.
Per la realizzazione delle attività contro Cuba, la CIA disponeva di una
stazione nel Sud della Florida conosciuta come JM WAVE, la più grande
stazione dell'Agenzia in tutto il mondo che in realtà era una sub
direzione speciale per orchestrare i piani di Mangosta. Con un
organigramma di circa 500 ufficiali e 4000 collaboratori, la stazione
disponeva di un dispositivo logistico indipendente per la realizzazione di
operazioni coperte, nelle quali non mancavano mezzi navali propri per la
realizzazione delle operazioni paramilitari.
Quale fu l'impatto dell'Operazione Mangosta a Cuba?
A grandi tratti si può dire:
L'attività dei gruppi di controrivoluzionari in armi si estese a tutte le
province del paese. Ci furono 181 bande di contras composte da più di 1600
banditi; benché il principale scenario in cui si svolse la lotta fu la
Sierra dell'Escambray, regione selezionata, sin dal principio, dalla CIA
per promuovere la guerra irregolare.
Nel 1962 come conseguenza delle azioni terroristiche dei gruppi contras
furono assassinate 75 persone.
Le organizzazioni controrivoluzionarie all'estero ed il Gruppo di Missioni
Speciali della Stazione JM WAVE portarono a termine 30 attacchi pirati, di
una certa importanza, da aeroplani e lance rapide contro obiettivi
economici sulle coste e città cubane. Anche navi straniere, che
partecipavano al commercio con Cuba, presenti in porti dell'Isola o in
acque internazionali vicine a questa furono oggetto di questi attacchi.
Durante la realizzazione dell'operazione si produssero più di 40
infiltrazioni di una certa rilevanza, organizzate dalla CIA e dai servizi
di intelligence del Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti. Queste erano
composte da gruppi commando addestrati per ogni tipo di azione
terroristica, di sovversione e spionaggio. Si osservò l'intenso utilizzo
della Base Navale di
Guantanamo
nell'esecuzione di molte di queste attività.
Durante il periodo di esecuzione di Mangosta operavano nell'Isola,
realizzando azioni di spionaggio politico, militare ed economico,
associate ad attività terroristiche e sovversive più di 50 reti di
spionaggio, provviste di moderni mezzi tecnici.
Dal gennaio all'agosto 1962 si ebbero più di 5000 sabotaggi ed atti
terroristici, di questi 600 di una certa gravità. Le principali attività
comprendevano: la bruciatura dei campi di canna da zucchero, sabotaggi in
centri di produzione industriale ed agricole e d'allevamento. Nelle zone
rurali l'attività nemica si dirigeva a distruggere le scuole create dalla
Rivoluzione, i Negozi del Popolo e gli attacchi alle cooperative agricole.
Aeroplani provenienti dagli Stati Uniti bombardavano, con fosforo vivo, i
campi di canna da zucchero.
Dal punto di vista della guerra psicologica, si evidenziava l'attività
dispiegata dall'Agenzia di Informazione degli Stati Uniti, che mediante
l'utilizzo della Voce degli Stati Uniti d'America (VOA), differenti
stazioni radio legali radicate in territorio nordamericano e le
trasmissioni clandestini (emittenti pirati), in maniera sistematica
sviluppavano campagne di propaganda per stimolare e promuovere l'attività
controrivoluzionaria e servivano come mezzo di unione con gli agenti dei
Servizi Speciali nordamericani nell'Isola.
Per il suo profondo carattere di terrorismo di Stato, l'Operazione Peter
Pan, che provocò mediante la bugia e l'inganno sulla supposta eliminazione
della patria potestà, l'emigrazione di più di 14000 minorenni verso gli
Stati Uniti, costituì l'espressione più evidente, in questa tappa, delle
intenzioni criminali della guerra psicologica.
Il segreto più segreto degli obiettivi di Mangosta ebbe relazione coi
piani di attentati contro il Comandante in Jefe Fidel Castro. Gli attori
operativi di un gruppo significativo di piani scoperti e fatti fallire in
quel periodo furono capi ed ufficiali dei Servizi Speciali nordamericani,
agenti della CIA di origine cubana reclutati nel paese o negli Stati Uniti
e noti membri della mafia statunitense.
Perché Mangosta fallì a Cuba?
Nella sconfitta di Mangosta intervengono vari fattori.
In primo luogo a Cuba le masse rivoluzionarie avevano conquistato in Girón
il diritto storico di costruire il Socialismo; in secondo luogo le
organizzazioni controrivoluzionarie non poteva offrire al popolo cubano
nessuna alternativa alla Rivoluzione: erano manipolate dalla CIA, erano
carenti di personalità politica propria, erano pro nord americane, neo
annessioniste ed anticomuniste e non disponevano, nel 1962, di nessuna
classe o gruppo sociale per organizzarsi o ristrutturarsi effettivamente
come per trasformarsi in una sfida al potere rivoluzionario.
Durante l'Operazione Mangosta la principale protagonista nella difesa
delle conquiste rivoluzionarie fu la nazione cubana che in epica impresa
l'affrontò e la sconfisse. In questa analisi non può omettersi la corretta
ed audace strategia adottata dalla direzione rivoluzionaria per scoprire
ed affrontare le principali direzioni e tendenze delle operazioni coperte
tracciate nel piano di azione progettato dal Consiglio di Sicurezza
Nazionale degli Stati Uniti per sovvertire la società cubana.
Al momento della Crisi di Ottobre l'Operazione Mangosta non aveva
raggiunto le mete previste per ognuna delle sue tappe. Le principali
azioni terroriste, di intelligence e sovversive promosse dal Gruppo
Speciale Maggiorato del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti
erano state smantellate dalla Sicurezza cubana; e tra gennaio, luglio e
settembre di quell'anno le organizzazioni controrivoluzionarie erano state
severamente colpite.
Le azioni sovversive generate dall'Operazione Mangosta, nonostante essere
state ufficialmente cancellata alla fine del 1962, continuarono, come
hanno riconosciuto, molti anni dopo, ex funzionari di quel governo.
L'essenza degli obiettivi dell'Operazione Mangosta si conserva nelle menti
dell'ultradestra installata al potere negli Stati Uniti; non é neppure
variato il carattere proanessionista e vendipatria dei gruppi che, da
allora, pretendono distruggere la Rivoluzione cubana e per i quali il
terrorismo è la loro arma preferita.
Da Mangosta usciranno migliaia di agenti a stipendio per scatenare il
terrorismo, l'assassinio politico, il traffico di armi, il traffico di
droghe, gli scandali Watergate ed Iran-Contras, i mercenari di origine
cubana in Africa, Asia ed America Latina, i capoccia della FNCA che hanno
convertito il terrorismo in un commercio ed un mezzo di arricchimento e
che hanno avuto sempre un rifugio sicuro dentro quel paese.
Quasi 47 anni dopo, nonostante tutto questo, la Rivoluzione cubana é
ancora in piede, rinnovata nelle sue forze perché è condizione innata
della sua essenza popolare, base delle sue vittorie.
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